ROMA - Dopo oltre dieci anni di separazione, i Comunisti italiani e Rifondazione comunista ritentano un percorso comune. Oggi a Roma Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto hanno presentato la lista unitaria per le elezioni europee anche insieme a Socialismo 2000 di Cesare Salvi e ai Consumatori uniti di Bruno De Vita. Una lista "anticapitalista", come recita il documento diffuso alla stampa, con l'auspicio di non limitarsi ad un cartello elettorale imposto dallo sbarramento del 4%: "Le forze che danno vita alla lista - recita il documento firmato dai quattro partiti - si impegnano a continuare il coordinamento della loro iniziativa politica anche dopo le elezioni europee". Il simbolo è composto da una bandiera rossa con la falce e martello gialla, su uno sfondo bianco. Sopra la scritta "Rifondazione", sotto "Comunisti italiani". Tutto intorno un anello rosso, con le scritte "Socialismo 2000" e "Consumatori uniti". Un momento da marcare con soddisfazione per Diliberto, un passaggi di fase: "Finalmente i comunisti tornano a presentarsi uniti alle elezioni dopo tanti anni. Torna la falce e martello sulle schede; o meglio, per la prima volta da tanto tempo ci sarà solo 'una' falce e martello". L'obiettivo, spiega Ferrero, è "Costruire la sinistra in Italia e in Europa. Chi vota questa lista sa cosa vota. Noi aderiremo al gruppo unito della sinistra in Europa, che fa opposizione politica al trattato di Maastricht e al trattato di Lisbona, che sono all'origine di questa crisi economica". Una sinistra "che unisce le forze che vogliono battersi per un'alternativa di sistema". Non come fanno gli altri, dal Pdl al Pd passando per Idv, aggiunge Ferrero, che "si scannano in campagna elettorale per poi votare insieme l'80% delle decisioni che vengono prese al parlamento europeo. E per quanto riguarda il Pd, così come la sinistra democratica, non si sa ancora dove andranno a sedere in Europa". E se Diliberto parla di una sorta di "ricongiungimento familiare", Salvi riconosce che "purtroppo non è stato possibile fare una lista unitaria di tutta la sinistra", dal momento che Sd, Rps, verdi e socialisti hanno preso un'altra strada. Ma il progetto della lista "anticapitalista", spiega, "mi ha convinto, perché è necessario contrastare la deriva berlusconiana". Non ravvisa invece elementi di stacco, e così motiva la mancata adesione alla proposta unitaria, Sinistra critica. La nuova formazione della sinistra ha deciso di non aderire alla lista comune del Prc e del Pdci "perché non presenta elementi di discontinuità con il recente passato, fatto di errori e sconfitte, della sinistra", dice Salvatore Cannavò, segretario del movimento Sinistra Critica. "Avevamo proposto - aggiunge Cannavò - una lista che avesse una simbologia rinnovata, seppur riconoscibile, con candidature espressione del conflitto sociale e dei movimenti, con un codice etico per i candidati e le candidate, con una visibile alternatività al Pd e al centrosinistra italiano a partire dalla rimessa in discussione della politica di alleanze locali. Questo purtroppo non è stato".
domenica 29 marzo 2009
A volte tornano...
Presentato il simbolo con Socialismo 2000 e Consumatori uniti. Ferrero: "Noi l'alternativa". Diliberto: "Finalmente una sola falce e martello". Sinistra critica: "Nessuna discontinuità". Pdci e Prc, lista unitaria il 6 giugno"Anticapitalisti, con la sinistra europea"
ROMA - Dopo oltre dieci anni di separazione, i Comunisti italiani e Rifondazione comunista ritentano un percorso comune. Oggi a Roma Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto hanno presentato la lista unitaria per le elezioni europee anche insieme a Socialismo 2000 di Cesare Salvi e ai Consumatori uniti di Bruno De Vita. Una lista "anticapitalista", come recita il documento diffuso alla stampa, con l'auspicio di non limitarsi ad un cartello elettorale imposto dallo sbarramento del 4%: "Le forze che danno vita alla lista - recita il documento firmato dai quattro partiti - si impegnano a continuare il coordinamento della loro iniziativa politica anche dopo le elezioni europee". Il simbolo è composto da una bandiera rossa con la falce e martello gialla, su uno sfondo bianco. Sopra la scritta "Rifondazione", sotto "Comunisti italiani". Tutto intorno un anello rosso, con le scritte "Socialismo 2000" e "Consumatori uniti". Un momento da marcare con soddisfazione per Diliberto, un passaggi di fase: "Finalmente i comunisti tornano a presentarsi uniti alle elezioni dopo tanti anni. Torna la falce e martello sulle schede; o meglio, per la prima volta da tanto tempo ci sarà solo 'una' falce e martello". L'obiettivo, spiega Ferrero, è "Costruire la sinistra in Italia e in Europa. Chi vota questa lista sa cosa vota. Noi aderiremo al gruppo unito della sinistra in Europa, che fa opposizione politica al trattato di Maastricht e al trattato di Lisbona, che sono all'origine di questa crisi economica". Una sinistra "che unisce le forze che vogliono battersi per un'alternativa di sistema". Non come fanno gli altri, dal Pdl al Pd passando per Idv, aggiunge Ferrero, che "si scannano in campagna elettorale per poi votare insieme l'80% delle decisioni che vengono prese al parlamento europeo. E per quanto riguarda il Pd, così come la sinistra democratica, non si sa ancora dove andranno a sedere in Europa". E se Diliberto parla di una sorta di "ricongiungimento familiare", Salvi riconosce che "purtroppo non è stato possibile fare una lista unitaria di tutta la sinistra", dal momento che Sd, Rps, verdi e socialisti hanno preso un'altra strada. Ma il progetto della lista "anticapitalista", spiega, "mi ha convinto, perché è necessario contrastare la deriva berlusconiana". Non ravvisa invece elementi di stacco, e così motiva la mancata adesione alla proposta unitaria, Sinistra critica. La nuova formazione della sinistra ha deciso di non aderire alla lista comune del Prc e del Pdci "perché non presenta elementi di discontinuità con il recente passato, fatto di errori e sconfitte, della sinistra", dice Salvatore Cannavò, segretario del movimento Sinistra Critica. "Avevamo proposto - aggiunge Cannavò - una lista che avesse una simbologia rinnovata, seppur riconoscibile, con candidature espressione del conflitto sociale e dei movimenti, con un codice etico per i candidati e le candidate, con una visibile alternatività al Pd e al centrosinistra italiano a partire dalla rimessa in discussione della politica di alleanze locali. Questo purtroppo non è stato".
ROMA - Dopo oltre dieci anni di separazione, i Comunisti italiani e Rifondazione comunista ritentano un percorso comune. Oggi a Roma Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto hanno presentato la lista unitaria per le elezioni europee anche insieme a Socialismo 2000 di Cesare Salvi e ai Consumatori uniti di Bruno De Vita. Una lista "anticapitalista", come recita il documento diffuso alla stampa, con l'auspicio di non limitarsi ad un cartello elettorale imposto dallo sbarramento del 4%: "Le forze che danno vita alla lista - recita il documento firmato dai quattro partiti - si impegnano a continuare il coordinamento della loro iniziativa politica anche dopo le elezioni europee". Il simbolo è composto da una bandiera rossa con la falce e martello gialla, su uno sfondo bianco. Sopra la scritta "Rifondazione", sotto "Comunisti italiani". Tutto intorno un anello rosso, con le scritte "Socialismo 2000" e "Consumatori uniti". Un momento da marcare con soddisfazione per Diliberto, un passaggi di fase: "Finalmente i comunisti tornano a presentarsi uniti alle elezioni dopo tanti anni. Torna la falce e martello sulle schede; o meglio, per la prima volta da tanto tempo ci sarà solo 'una' falce e martello". L'obiettivo, spiega Ferrero, è "Costruire la sinistra in Italia e in Europa. Chi vota questa lista sa cosa vota. Noi aderiremo al gruppo unito della sinistra in Europa, che fa opposizione politica al trattato di Maastricht e al trattato di Lisbona, che sono all'origine di questa crisi economica". Una sinistra "che unisce le forze che vogliono battersi per un'alternativa di sistema". Non come fanno gli altri, dal Pdl al Pd passando per Idv, aggiunge Ferrero, che "si scannano in campagna elettorale per poi votare insieme l'80% delle decisioni che vengono prese al parlamento europeo. E per quanto riguarda il Pd, così come la sinistra democratica, non si sa ancora dove andranno a sedere in Europa". E se Diliberto parla di una sorta di "ricongiungimento familiare", Salvi riconosce che "purtroppo non è stato possibile fare una lista unitaria di tutta la sinistra", dal momento che Sd, Rps, verdi e socialisti hanno preso un'altra strada. Ma il progetto della lista "anticapitalista", spiega, "mi ha convinto, perché è necessario contrastare la deriva berlusconiana". Non ravvisa invece elementi di stacco, e così motiva la mancata adesione alla proposta unitaria, Sinistra critica. La nuova formazione della sinistra ha deciso di non aderire alla lista comune del Prc e del Pdci "perché non presenta elementi di discontinuità con il recente passato, fatto di errori e sconfitte, della sinistra", dice Salvatore Cannavò, segretario del movimento Sinistra Critica. "Avevamo proposto - aggiunge Cannavò - una lista che avesse una simbologia rinnovata, seppur riconoscibile, con candidature espressione del conflitto sociale e dei movimenti, con un codice etico per i candidati e le candidate, con una visibile alternatività al Pd e al centrosinistra italiano a partire dalla rimessa in discussione della politica di alleanze locali. Questo purtroppo non è stato".
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