lunedì 30 marzo 2009

Durban II

Mohamed Sifaoui su Durban II: Al diavolo Durban!

I più grandi stati democratici che sono, tra l'altro, la Libia, l'Iran e Cuba; le associazioni che si sono illustrate nella difesa dei diritti dell'uomo e dei valori universali come l'organizzazione della conferenza islamica, la lega araba e le reti dei fratelli musulmani;gli umanisti più impegnati tali Ahmadinedjad, Kadhafi e Castro escogitano un incontro internazionale contro il razzismo, detto “Durban II„, che avrà luogo a Ginevra dal 20 al 24 aprile. Il progetto di dichiarazione finale che é iniziato a circolare ci fornisce informazioni già sulla dimensione del genocidio che si prepara contro le nostre libertà, contro le democrazie e contro la ragione. E poiché il buono senso è così insultato, ridicolizzato, ucciso, allora andiamo! La conferenza vuole uscire con una condanna ad Israele, accusato di applicare una politica “d' apartheid„. Come no! È il solo paese della regione dove gli Arabi hanno qualche diritto dunque è normale condannare questo Stato che si permette di essere democratico in mezzo ad un oceano di dittature. Perché gli Israeliani hanno osato instaurare una democrazia? Perché tale provocazione? Permettere ad Arabi di essere eletti democraticamente, è condannabile, concedere loro una cittadinanza è scandaloso, permettere alla stampa di essere libera è inaccettabile. Non fare eleggere i suoi dirigenti al 99,98% è ripugnante. Sono questi dei danni che occorre infatti condannare e sono altrettante ingiurie in riguardo ai sistemi politici eretti a pochi chilometri di Tel-Aviv da parte di Moubarak, Assad o Nasrallah. Sì! È un insulto per Kadhafi, Castro ed Ahmadinedjad. Ingiuria che occorreva infatti stigmatizzare in nome dei diritti dei dittatori, fascisti islamisti e degli autoritari a disporre del loro popolo in qualsiasi libertà. Sì! Per Kadhafi, Ahmadinejad ed i loro amici, non c'è nulla da condannare, eccetto Israele. Formidabile Scoperta! Nessuno è oppresso in Libia, né in Iran del resto. Le donne sono sempre molto libere ed emancipate in Arabia Saudita; in Algeria, la democrazia permetterà al presidente attuale di continuare ad essere presidente; in Tunisia anche, l' islamismo, qui e là, proseguirà il suo cammino e continuerà a invasare i crani. Va tutto bene, ovunque. Castro non è morto, è fedele al posto, ha appena designato Raul, suo fratello per succedergli. Non c'è nulla da condannare delle parti delle Havane, i sigari sono sempre così buoni. Nessun attacco ai diritti dell'uomo neppure a Teheran poiché sono maggiormente i diritti della donna che si ridicolizzano per una miccia che fuoriesce dal velo. Puttane! Dovevano solo stare attente a coprirsi per bene per non tentare i mollah e la loro libido. In Africa anche, i dirigenti sono sempre così vicini al loro popolo. Così tanto vicini che Mugabé ha contaminato la sua popolazione rifilandogli il colera. Ma finché non è la peste, tutto va bene! Tutto va bene anche in Somalia, i giovani si divertono. Si divertono ed approfittano della loro vita fino alla morte! Si sono talmente divertiti con le loro pistole automatiche che sono riusciti a prendere Mogadiscio e ad instaurare la legge di dio. Ah! La famosa charia. Che non bisogna soprattutto toccare. Non si deve condannare Hamas che se ne alimenta per gettare gli omosessuali dal terzo piano, come punizione divina. Dopo tutto, i froci sono fatti per essere inc… Nessuna condannazione neppure per Hamas, primo produttore di mutilati al mondo. Finché faranno la pelle ai loro “falsi fratelli„ del Fatah, bisogna continuare ad incoraggiarli. La charia? È importante. Non si condannano soprattutto Al-Qaradhaoui e le proprie dichiarazioni antisemite. Sterminare ebrei, é culturale per l'Iran, Hamas, i fratelli musulmani, Bin Laden ed i loro amici. Dunque, non si tocca “alla cultura„ altrimenti rischieremmo di diventare mostri, cosa dico, spaventosi “islamofobi„. “La cultura„ sempre, quella che autorizza i contadini di quaranta, cinquanta o sessanta anni, grossi come dei maiali, di sposarsi con ragazze di dieci anni. Perché dunque condannare tale pratica poiché permette di emancipare le donne fin dalla loro più giovane età. Come questa Nojoud preadolescente, che aveva tutto per essere felice e che ha osato sfidare al divieto e richiedere il divorzio. È questa pratica che il testo di Durban II deve condannare e non questa “cultura„ patriarcale che permette di vendere la sua figlia, fin dalla scuola elementare. Non si condanna neppure la charia del Sudanese Hassan Al-Bashir, l' ha aiutato a sbarazzarsi di alcune decine di migliaia di cittadini del darfour, occorrerà tuttavia condannare questi mascalzoni di occidentali che sperano di portarlo dinanzi alla corte penale internazionale. Durban II vuole anche instaurare “una legge antiblafsema„. No! Non riguarda Mosè, Gesù e Mahomet. Non si tocca al fondo di commercio che permettono ai religiosi di riempire le loro cappelle. Non si deve più ridere dei dogmi né criticarli. I dogmi, contrariamente alla vita umana, sono sacri. E se non occorre mai condannare un attentato, occorrerà condannare tutti coloro che condannano gli attentati. Non si dovrà dire più nulla sul burka, questa copertura necessaria e vitale che permette di nascondere le più brutte fra le donne e permettere loro di essere come le altre, semplici ombre che possono uscire soltanto accompagnate dal loro maschio dominante. No, non si condanna questa copertura né il velo del resto che riducono l'altro sesso alla sua semplice espressione: un peccato, l'incarnazione del diavolo. Ed a proposito del diavolo giustamente, bisognerà anche allearsene, alcuni lo hanno già fatto, altri hanno preferito vendergli la loro anima… Ai partecipanti di Durban II, dico: Che la religione dei vostri dii sia maledetta.

2 commenti:

CarloMartello ha detto...

Il bello è che paesi dove non esiste la libertà di espressione o di religione come Cuba e Iran vengano a romperci le scatole a noi, che abbiamo i terroristi dentro le moschee che predicano liberamente la distruzione della civiltà cristiana europea.

CarloMartello

Elly ha detto...

Evidentemente quei paesi sono molto più democratici e libertari di noi... noi invece i terroristi li impicchiamo in effetti.