giovedì 26 marzo 2009

Elezioni

Di Ruscio “Consulta per aiutare gli stranieri”

Fermo - “Fornire agli immigrati della Provincia di Fermo dei punti di riferimento per far crescere la loro vita sociale, lavorativa e culturale per una Provincia davvero nuova”. Il candidato presidente Saturnino Di Ruscio illustra il suo programma a sostegno degli extracomunitari. “Sono due gli organi che ho intenzione di creare. Il primo è rappresentato dalla Consulta degli immigrati, uno strumento fondamentale di partecipazione alla vita amministrativa per dare voce a tutti quei cittadini extracomunitari presenti nel nostro territorio. Il nuovo organo, composto da rappresentanti eletti dagli stessi immigrati, costituirà un punto di riferimento al quale i cittadini stranieri potranno rivolgersi”. Di Ruscio aggiunge: “Insieme alla Consulta ritengo importante creare un Centro servizi per l’immigrazione. Uno sportello che rappresenti il punto di riferimento per tutti quegli extracomunitari che si stabiliscono della nuova Provincia. Dagli operai che trovano occupazione nel distretto della calzatura, in quello metalmeccanico o agricolo, fino alle badanti provenienti dai paesi dell’est”.

... e mentre il signor Di Ruscio pensa agli immigrati, c'è chi si sente (a ragion veduta) completamente abbandonato. Ormai destra o sinistra pari sono. Ci si preoccupa sempre di più di chi viene da fuori e mai di chi ci è nato e ci sta da sempre.

“Centro dimenticato, ci sono pochi elettori”

Fermo
- Il sacco del centro storico. Sempre più vuoto, sempre più spento. In tutti i sensi. Ad accendersi è solo la rabbia dei commercianti. In pochi hanno ancora voglia di combattere e di farsi sentire dall’amministrazione che, proprio lunedì sera, sindaco in testa, ha snocciolato durante l’assemblea della Circoscrizione n.1, una serie di interventi in cantiere per ravvivare e riqualificare il centro. L’appalto degli ascensori di via XX Settembre e del conservatorio, parcheggi su viale Ciccolungo e nell’area Vallesi, nuovi marciapiedi in viale Veneto. E, niente popodimeno che... un parcheggio multipiano interrato al Monterone finanziato dai privati. “Sono solo parole - dice l’ottico Ernesto Leti, titolare del negozio sotto i portici della piazza - a cui non sono mai seguiti i fatti. Prima di chiudere al transito un centro storico, ci vorrebbero le strutture. Si è parlato tanto di parcheggi, ascensori. Dove sono?”. Molti hanno gettato la spugna. “Io non sono più iscritto nè alla Confcommercio, nè all’associazione Punto Fermo - dice Roberto Curzi, titolare di terza generazione del bar Alimento - non vado più nemmeno alle riunioni perchè possiamo fare tutte le rimostranze e le iniziative del mondo tanto non ci ascolta nessuno. Sulla storia dell’apertura anche parziale della piazza il sindaco ci ha sempre risposto no. Quando si poteva parcheggiare, guadagnavo una media di 150 euro di più al giorno. Questa piazza è un gioiello, è bella senza automobili ma devono esserci i servizi adeguati. E poi, se il traffico deve essere interdetto, lo deve essere per tutti, senza eccezioni. Per me non dovrebbero nemmeno esserci parcheggiate tutte quelle macchine dei vigili urbani davanti al comando”. Anche la telefonia, il settore che meno conosce crisi, paga le conseguenze di una piazza deserta. “Dire che c’è stato un calo è dire poco - spiega Manuela Fabi, da tre anni impiegata al centro Tim - è importante per noi negozianti che l’amministrazione permetta alla gente di parcheggiare anche solo per poco tempo qui in piazza. Basterebbe solo il sabato o le ore del pomeriggio”. Stessa musica anche all’agenzia immobiliare dal profetico nome Cambio Casa: “Molti clienti si scoraggiano per arrivare a Fermo - dice Simone Fagiani - ci chiamano da fuori per chiederci dove e come devono parcheggiare e non li sentiamo molto entusiasti”. “Non è solo una questione di parcheggi - dice Maria Leoni che gestisce la pizzeria a due passi dal teatro - qui si tratta di attirare il passeggio anche con la riqualificazione, le attrattive, le iniziative. Ma il Comune è immobile”. E c’è chi, dietro questo immobilismo e mancanza di attenzione per il cuore della città, vede solo interessi politici: "A Campiglione ci sono tanti che votano - afferma il titolare del negozio di abbigliamento Scatasta - qui in centro, invece, sono in pochi, per questo l’amministrazione investe dove ci sono potenziali elettori. Sono qui da sempre e ho assistito all’esodo verso la costa a cui le amministrazioni che non hanno saputo reagire". Altri si consolano prendendola con ironia: “Ho trasferito la mia attività da Porto San Giorgio per staccare con il caos - racconta Carla Donati, edicolante - ma qui ho staccato troppo. Se volevo riposarmi, è il posto giusto anche per chi, come me, ha un’edicola”.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Di Ruscio, per chi non lo sapesse, aiuta gli immigrati a danno degli italiani, ed è stato eletto con i voti di FORZA ITALIA E ALLEANZA CLANDESTINI.

Ma parla come uno dei tanti comunisti con il cachemire...

(Avrà imparato dal suo padrone, il KOMPAGNO FINI!)

Anonimo ha detto...

Lo so, lo so, è grande amicone dell'imam della moschea di fermo, e sto meditando di non votare per le provinciali. Di Ruscio lo ritengo peggio di uno di sinistra.

Massimo ha detto...

Questo Di Ruscio agisce come i 101 della "lettera" contro la sicurezza di tutti noi. Tanto loro si sono messi al sicuro nel palazzo. Non è astenendosi (anche se la voglia è forte) che danneggiamo i Di Ruscio di questa Italia, bensì votando per chi propone una alternativa. Votando in modo differente, comunque abbassa la loro percentuale, abbassa il loro consenso.

Anonimo ha detto...

Non c'è alternativa, Massimo. C'è Cesetti ma è del Pd.