domenica 22 marzo 2009

Post consulta islamica

Nasce l’organo di rappresentanza dell’islam italiano di Karima Moual

ROMA - Si è riunita sabato, presso l’unico centro islamico riconosciuto dallo Stato italiano, la Grande moschea di Roma, un’assemblea generale che ha visto riuniti i diversi rappresentanti del mondo islamico in Italia. E ha sancito, al termine della riunione e della relazione del segretario generale della Grande moschea Abdellah Redouane, la costituzione di un organismo unitario dell’islam italiano. Il fatto che i musulmani d’Italia siano male organizzati, litigiosi e incapaci di esprimere una rappresentanza unitaria è la tesi portata avanti per anni dalle istituzioni per giustificare il “vuoto legislativo” nei confronti di un milione di fedeli musulmani. E la clamorosa assenza di un’intesa con lo Stato per la seconda comunità religiosa più numerosa in Italia. Simbolo di questo dialogo accidentato è la Consulta islamica, creata dal ministro dell’Interno Pisanu e congedata dopo un quasi nulla di fatto dal suo successore Maroni. Un dialogo spesso segnato da un silenzio assordante, per la mancanza di vere iniziative tese a trasformare l’islam da problema a realtà con cui convivere. Ma negli anni non solo la comunità è cresciuta numericamente; al suo interno sono maturate diverse realtà disposte al dialogo. E proprio da loro arriva questo tentativo per spezzare l’isolamento e segnare l’inizio di un nuovo approccio verso le istituzioni. I musulmani avranno da oggi un unico interlocutore nei rapporti con le istituzioni, analogamente a quanto accade da tempo in altri paesi europei come Francia e Spagna. Un’operazione resa più facile perché è avvenuta in senso all’unica realtà musulmana riconosciuta dallo Stato italiano: la grande moschea di Roma. “Attiva dal 1995 – dice Ahmed Giampiero Vincenzo, presidente dell’Associazione intellettuali musulmani italiani - , da allora ad oggi la Grande moschea ha fatto un lungo lavoro sul territorio per riunire tutte le anime dell’Islam. Un progetto al quale noi musulmani moderati abbiamo lavorato a lungo, e che ora possiamo dire riuscito grazie proprio alla ferma posizione di moderazione, conforme all’Islam autentico, che abbiamo sempre mantenuto”. “E’ la prima volta – prosegue Ahmad - che a livello europeo si costituisce una rappresentanza islamica senza nessun compromesso con organizzazioni fondamentaliste che abbiamo inteso lasciare fuori” (appare in queste parole un chiaro riferimento all’Ucoii, Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia). Un lavoro “lungo ma proficuo, che soprattutto in quest'ultimo anno si è reso necessario per dare risposte alla comunità e organizzarla in maniera tale da avere finalmente una voce autorevole”. “Per riuscirci – spiega l’esponente dell’Aimi – abbiamo fatto un lungo lavoro sul territorio, da nord a sud, per federare le moschee con quella di Roma. Abbiamo avuto buoni risultati: sono circa 100 le moschee federate, anche se il Nord in alcune zone ha mantenuto un atteggiamento un po’ anarchico. Con questo progetto speriamo di mettere un freno a quelle iniziative individualistiche che non hanno fatto altro che danneggiare il cammino per il riconoscimento della nostra comunità. E speriamo, grazie al fatto che la Grande moschea è un interlocutore accreditato, di avviare un dialogo diretto con la presidenza del Consiglio”. Ahmad spiega che questo passaggio consentirà di non dover più fare riferimento al solo ministero dell’Interno, “vista anche la scarsa disponibilità mostrata negli ultimi tempi con la scelta di congedare la Consulta e di conservare un assoluto silenzio sulla vicenda dell’Islam in Italia”. I rapporti saranno direttamente con il Governo, “con cui si potranno affrontare le diverse problematiche al fine di trovarne le soluzioni: la formazione degli imam e la costruzione di moschee dignitose saranno i primi punti in agenda”.

Terrorismo islamico. Due possibili terroristi legati alla rete di Al Qaida.

4 commenti:

Massimo ha detto...

E magari c'è chi applaude entusiasta, non capendo che è solo un modo per allargare la loro influenza e il loro potere, riducendo quello di chi dovrebbe essere il "padrone" nella sua terra: noi Italiani.

Anonimo ha detto...

C'era anche Fini?

Una società multietnica ci pone problemi che non si possono risolvere con lo scontro di civiltà

(detto oggi al congresso, ormai fa gli stessi discorsi di Ferrero...)

Anonimo ha detto...

e questa è la ciliegina sulla torta.
http://miojob.repubblica.it/offerte/97367-PERSONE_PER_PRESIDIARE_E_DIFENDERE_IL_TERRITORIO/stampa


che ne pensate?
Artemisia

Anonimo ha detto...

non è comparso tutto l'indirizzo.L'ultima parola è:
/stampa

Artemisia