ANCONA - Tragedia al porto di Ancona. Un clandestino, forse di origine irachena, è stato travolto, schiacciato e ucciso domenica pomeriggio da un tir bulgaro, appena sbarcato da una nave traghetto. Probabilmente il giovane si era intrufolato a bordo e si era attaccato all'asse di trasmissione del tir, per sfuggire ai controlli. Forse l'autista lo ha travolto e ucciso rimettendo in moto il mezzo, dopo una breve sosta nel porto turistico del Mandracchio. E' anche possibile che il ragazzo fosse già morto a bordo e che il corpo, scivolato a terra, sia stato schiacciato dalle ruote.
ASILO POLITICO - In tasca, la vittima aveva la fotocopia di una richiesta di asilo politico presentata al governo greco a nome di un iracheno nato nel 1989. La polizia di frontiera sta cercando di ricostruire l'autenticità del documento, e ha già ascoltato l'autista dell'autoarticolato, un cittadino bulgaro ignaro di aver fatto da «traghettatore». Il tir era sbarcato nel pomeriggio dalla motonave «Olympic Champion» della Anek Lines, proveniente da Patrasso.
La denuncia del sindaco: «una sola ambulanza per i soccorsi». Salvati in 250 dal mare in tempesta davanti alle coste di Lampedusa. Una «carretta del mare» rimorchiata a riva tra mille pericoli. Tra i migranti donne incinte e bambini
MILANO - Una «carretta del mare» con 250 persone a bordo, sballottata nel mare in tempesta a sud di Lampedusa, è stata rimorchiata e tratta in salvo, tra mille difficoltà e pericoli, da una motovedetta inviata dalla capitaneria di porto. Gli immigrati sono stati soccorsi sul molo di Punta Favarolo, in condizioni proibitive denunciate dal sindaco di Lampedusa: «Sei o sette donne incinte, alcune delle quali in gravi condizioni e con le flebo attaccate, vengono assistite in mezzo alla polvere e sull’asfalto». Tra i 250 migranti ci sono una quarantina di donne e dieci bambini.
IL SALVATAGGIO - L’imbarcazione era stata segnalata alla capitaneria di porto mentre era in grosse difficoltà nel Canale di Sicilia particolarmente agitato. In soccorso dei migranti, nonostante le proibitive condizione marine, è salpata la motovedetta Cp408-Grabar che è riuscita a portarli fino al molo di Punta Favarolo. I 250 migranti, stremati, sono stati soccorsi e trasferiti nel Centro di identificazione ed espulsione di Contrada Imbriacola. Nella struttura di accoglienza sono adesso ospitate 770 persone, molte delle quali richiedenti asilo. Tra loro un centinaio di tunisini che hanno accolto molto male i nuovi arrivati, a causa del sovraffollamento del centro.
UNA SOLA AMBULANZA - Il sindaco dei Lampedusa Dino De Rubeis, che ha assistito ai soccorsi, riferisce le difficoltà nei soccorsi: «I medici della Società Lampedusa accoglienza lavorano con molta professionalità, ma a Punta Favarolo c’è una sola ambulanza che fa avanti e indietro con il poliambulatorio. Ho visto una donna moribonda, con la flebo attaccata, attendere in mezzo alla polvere e sull’asfalto di essere trasferita. Qui fino a qualche tempo fa - ricorda - c’era un'ambulanza di Medici senza frontiere che evitava che ciò accadesse». De Rubeis sottolinea che «non è possibile che sull’isola ci sia tanto personale delle forze dell’ordine a livello esagerato, e pochi medici per il primo soccorso. Faccio appello al Prefetto di Agrigento e al ministero perché anche questo molo venga attrezzato con un’adeguata struttura sanitaria».
1 commenti:
Il comune di Lampedusa conta circa 6.000 abitanti, poi ci sono qualche centinaio di clandestini. L'unica ambulanza immagino che sia la stessa... però 1 ambulanza per 6000 italiani sempre non fa scandalo, mentre 1 ambulanza per 200 clandestini una volta ogni tanto è una violazione atroce dei diritti umani.
Avete mai sentito quel sindaco lamentarsi che a Lampedusa per i residenti non ci sono servizi sanitari? Qualcuno gli ricordi che è stato eletto dagli italiani e non dai clandestini, e che forse si dovrebbe preoccupare del diritto alla salute dei suoi concittadini, e non solo di chi nel nostro paese neanche ha diritto di starci!
PS
Ma poi, a che serve l'ambulanza per i clandestini... non avevate detto che per colpa di Maroni non si facevano più curare?
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