lunedì 23 marzo 2009

Cadere dalle nuvole...

Intervista del presidente Usa alla Cbs: «Serve una "Exit Strategy" anche per l'Afhanistan. Obama: «Non mi aspettavo una crisi così». Il capo della Casa Bianca ha però anche detto di vedere già segnali di speranza per la ripresa

WASHINGTON
- Il presidente americano Barack Obama, in un'intervista alla Cbs, ha detto che non si aspettava una situazione così nera per l'economia americana e soprattutto per l'occupazione, e ha messo in guardia sul fatto che il sistema è sempre esposto al rischio di fallimenti a catena. Obama, nell'intervista registrata nei giorni scorsi e di cui erano già stati anticipati stralci e andata in onda domenica sera, ha invece rassicurato sul fatto che il dollaro resta «ancora forte» e aggiunto di vedere già segnali di speranza per la ripresa. Obama intravede la fine del tunnel e difende il segretario al Tesoro, Timothy Geithner. Se dovesse venire da me gli direi: "Mi dispiace, ma il posto è sempre tuo". Inoltre dice che «il dollaro resta forte perchè la gente continua a comprare i buoni del Tesoro. Pensano che siano ancora l'investimento migliore». Infine Obama fa sapere di stare interrogandosi sulla legalità della tassazione del 90% sui bonus dei manager di Aig.

EXIT STRATEGY ANCHE L'AFGHANISTAN - Nell'intervista Obama ha anche parlato di politica estera. Il presidente si è detto è convinto che dopo l'Iraq gli Stati Uniti debbono avere una «exit strategy» anche per l'Afghanistan. Obama si appresta illustrare la sua nuova strategia che prevede allo stesso tempo di rafforzare gli impegni militari ma anche civili, accrescere la capacità operativa e raddoppiare i ranghi delle forze afghane, oltre a negoziare con gli ex studenti coranici non legati ad Al Qaeda. Parlando alla trasmissione della Cbs "60 minutes" il presidente ha sostenuto che «non si può pensare che un approccio esclusivamente militare in Afghanistan possa risolvere tutti i nostri problemi. Dobbiamo avere una strategia globale. E deve esserci una strategia di uscita. Si deve dare la sensazione che non si tratti di un impegno senza fine». «La priorità numero uno» non cambia per Obama: «Assicurarsi che Al Qaeda non possa attaccare gli Stati Uniti, gli interessi statunitensi e dei nostri alleati». Per raggiungere questo obiettivo occorre «rafforzare l'economia afghana» e «rafforzare i nostri sforzi diplomatici in Pakistan» con «un approccio più regionale» del problema afghano «insieme ai nostri alleati». Sul piano operativo gli Usa invieranno altri 17mila soldati è porteranno le forze afghane dagli attuali 200.000 uomini a quota 400.000 tra esercito e polizia.

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