martedì 31 marzo 2009

Civiltà

Spagna: stupro organizzato da mamma

Un caso di matrimonio forzato solleva le passioni in Spagna ed in Mauritania dopo un processo ed alla condanna in giudizio della madre e del marito di una giovane spagnola di 16 anni per aggressione sessuale. Puerto Real - Spagna - “mio padre mi ha minacciata, diceva che mi avrebbe lapidata e che sarebbe colui che lancerebbe la prima pietra.„ È con queste parole che Selamha Mint Mohamed, una giovane spagnola di 16 anni d'origine mauritaniana nata nel 1992 a Puerto Real nei pressi di Cadix, ha cominciato la sua deposizione, interrotta da pianti e da singhiozzi, al processo dove sua madre, suo padre ed suo marito sono sul banco degli imputati. Nel 2006, a 14 anni, in occasione di una vacanza in Mauritania, i sui genitori l' hanno sposata di forza a Mokhtar, un lontano cugino di 42 anni che aveva chiesto la sua mano offrendo un dono a suo padre ed è stata poi obbligata, sotto le minacce di sua madre, a consumare il matrimonio contro il suo volere prima del loro ritorno in Spagna alcuni giorni più tardi. Nel 2007, un anno dopo il matrimonio, suo marito, di passaggio in Spagna dopo un viaggio d'affari in Germania, si ferma a Puerto Real per rivedere la sua “coniuge„, e nuovamente Selamha è forzata, sotto minacce e costrizioni ad avere relazioni sessuali con lui. “Resistevo ma i miei genitori dicevano che mi avrebbero uccisa, che mi brucerebbero e che mi taglierebbero la gola„. Ma il giorno dopo,di mattina, riesce a scappare e fugge la casa paterna piangendo per andare a chiedere l'aiuto ai vicini che la portano inizialmente al pronto soccorso dell'ospedale locale ed in seguito al commissariato perché possa esporre denuncia. La polizia spagnola arresta il giorno stesso i genitori ed il marito e mantiene quest'ultimo e la madre in detenzione preventiva. E' così che la settimana scorsa questa storia di matrimonio precoce e forzato si è trovata dinanzi ai tribunali spagnoli dove è stata giudicata come “aggressione sessuale su minorenne„. Dopo alcuni giorni d'udienza il verdetto è arrivato: 17 anni e mezzo di reclusione per la madre, la pena più rigorosa poiché le sue premeditazioni furono determinanti nell'aggressione sessuale. 13 anni e mezzo per il marito per aggressione sessuale. 1 anno e mezzo per il padre per minacce, una pena più leggera visto che non era presente in casa la notte dell'aggressione. Secondo un sito mauritaniano si tratta di un caso flagrante di incomprensione culturale, poiche' il matrimonio ha avuto luogo in Mauritania dove è molto frequente che giovani donne di 13 anni si sposino con cugini o ad uomini più vecchi. Ma quello che è permesso a cittadini mauritaniani non lo è necessariamente per cittadini spagnoli. Molti mauritaniani vedono dunque in questo giudizio un tentativo delle società occidentali di imporre ai musulmani una legge profana mentre tali matrimoni sono permessi dalla loro legge divina, la charia. Invece la maggior parte dei commentatori nei giornali e nei siti Internet spagnoli si congratulano con Selamha per il suo coraggio e considera con dispetto le abitudini medioevali del suo paese d'origine.

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