sabato 28 marzo 2009

Sondaggi

Sondaggio Demos: Pdl al 39%, Franceschini rimobilita gli elettori, crescono Idv, sinistra e Udc. Un anno dopo le elezioni la novità è la trasformazione dell'offerta politica. L'Italia resta a destra ma il Pd recupera di Roberto Biorcio e Fabio Bordignon

ROMA - A meno di un anno dalle ultime elezioni, le intenzioni di voto degli italiani, rilevate dall'Atlante Politico Demos-Coop, fanno registrare già importanti variazioni. I cambiamenti non hanno origine, come è accaduto in passato, nella delusione per la mancata realizzazione delle promesse fatte in campagna elettorale. La popolarità del governo in carica non ha conosciuto per ora cadute significative. Le novità più rilevanti, per quanto riguarda le opzioni di voto, sembrano invece dipendere dalle trasformazioni dell'offerta politica, con il passaggio dal bipolarismo al bipartitismo. Un processo avviato con le recenti consultazioni politiche, ma che appare ancora in bilico: fra consolidamento, contraccolpi e nostalgie degli assetti precedenti. Dei due principali partiti, solo il Pdl, che celebra in questi giorni il suo congresso di fondazione, appare sostenuto da un consenso elettorale in crescita (39%), anche se, per ora, al di sotto delle speranze del suo leader. La formazione di Berlusconi beneficia, indubbiamente, della spinta fornita dal recente successo elettorale, cui si abbina la scarsa competitività delle proposte dell'opposizione e, in particolare, delle difficoltà del suo principale partito, fermo al 26% dei consensi. Nelle regioni del Nord il Pdl deve però affrontare l'aggressiva concorrenza del partito di Bossi. Da una parte, la Lega (9%) è riuscita a fare approvare dal Parlamento il progetto di federalismo fiscale, dall'altra viene percepita, tra le due anime della coalizione, come quella più impegnata sul fronte della sicurezza e dell'immigrazione. Molto diversi appaiono i problemi del consenso elettorale per il Pd: un partito che si trova nella situazione veramente anomala di essere percepito, oggi, come "più lontano" da quasi la metà degli elettori che lo avevano votato un anno fa. Questa tendenza spiega gli abbondanti flussi in uscita, che vanno a beneficiare un ampio spettro di formazioni (senza dimenticare la tentazione dell'astensionismo): l'Italia dei Valori, in grande crescita, si ferma appena sotto il 9%; l'Udc sale al 7%; anche l'area della sinistra radicale, per quanto divisa al suo interno, appare in ripresa, attorno al 6%. Gli incrementi dei consensi per tutte queste forze politiche possono mettere in discussione la stessa tendenza al bipartitismo. Si colgono, d'altra parte, alcuni limitati effetti della rimobilitazione dell'elettorato del Pd promossa da Franceschini in vista delle Europee. Rispetto alle stime circolate nelle ultime settimane, il partito riprende leggermente quota. Si tratta, però, di segnali ancora deboli per generare un'effettiva e forte inversione di tendenza. NOTA METODOLOGICA. L'Atlante Politico è realizzato da Demos & Pi in collaborazione con Coop (Ass. Naz. le cooperative di consumatori). L'indagine è curata da Ilvo Diamanti, insieme a Fabio Bordignon, Roberto Biorcio e Natascia Porcellato, con la collaborazione di Martina Di Pierdomenico per l'elaborazione dei dati e la presentazione dei risultati. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 18-23 marzo 2009 da Demetra (metodo CATI; supervisione: Claudio Zilio). Il campione, di 1277 persone, è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni. Le stime sulle intenzioni di voto (curate da Roberto Biorcio) sono state realizzate tenendo sotto controllo la distribuzione territoriale, i caratteri socio-demografici e i precedenti comportamenti elettorali.

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