giovedì 26 marzo 2009

Piano casa

Decreto sul piano-casa, Regioni di traverso. Ma i tempi lunghi non fan bene alla crisi

Le villette d'Italia dovranno attendere: il piano casa del governo slitta. Le Regioni si sono messe di taverso, e durante la Conferenza di oggi hanno deciso che per decreto il piano-casa non si fa: bisogna cambiare tipo di legge. Nessuno, per la verità, sa davvero di cosa si stia parlando, perché -dicono gli stessi presidenti delle Regioni- non c'è un testo su cui discutere, ma solo le notizie uscite sui giornali. Comunque sia, così non va bene: loro vogliono avere voce in capitolo, e hanno chiesto al governo di ritirare il piano dall'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di venerdì. Il governo ha detto di sì. Non è che chiudano al piano in sé, le Regioni, anzi: ne vogliono parlare, ma coi loro tempi e i loro modi. Niente di male, sopratutto in epoca federalista, se non fosse che del piano-casa c'è bisogno per rilanciare l'economia oggi. Sono dieci milioni circa le casette degli italiani che potrebbero beneficiare della legge, mica poche. Cazzuola e malta, le piccole imprese d'Italia avrebbero subito nuovo lavoro, un'imbiancatura in più, un cartongesso qua, un muro nuovo là, un altro impianto elettrico, due tubature da sistemare. Del movimento, insomma. L'avranno lo stesso, perché si è capito che alle Regioni il piano non dispiace, nonostante lo sbraitare di Franceschini. Anzi, lui stesso oggi ha aperto dicendo che «se si vuole fare un vero piano casa, d'intesa con regioni e comuni, siamo pronti a discutere senza pregiudizi». Solo che si avrà più in là: con un disegno o più probabilmente una legge quadro, alla quale faranno seguito leggi regionali. Quindi con tempi lunghi, i soliti tempi lunghi, estenuanti, biblici, con cui si muove il pachiderma-Italia. Siamo abituati, d'accordo. Però se è vero che c'è l'urgenza di uscire dalla crisi, allora forse in questo caso una procedura più snella non ci avrebbe fatto male. Le Regioni devono mantenere l'autonomia raggiunta, per carità. Ma un piano casa via decreto avrebbe dato aria ai portafogli. E visti i tempi che corrono, sarebbe stata una benedizione. Abbiamo perso un'occasione?

Albina Perri

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