giovedì 26 marzo 2009

Del guidare

Sanzioni durissime, fino a 15 anni di carcere, ma anche tanti soldi per segnaletica, pattuglie, educazione nelle scuole. E patente a 17 anni. Rivoluzione sicurezza stradale. Mai così tante novità di Vincenzo Borgomeo

Pugno di ferro nella nuova proposta di modifica al codice della strada che prevede tante di quelle modifiche da rendere plausibile parlare di svolta. Una lunga serie di articoli predisposti dalla Commissione Trasporti della Camera e che poggiano, come base, sulle novità della proposta di legge del Partito Democratico, presentata da Meta, approvata alla Camera la scorsa legislatura e bloccata dallo scioglimento anticipato delle camere. Ma la sicurezza stradale non è una questione politica, non è né di destra né di sinistra, per cui ben venga la sua approvazione, ben vengano le modifiche apportate da questo governo e ben venga qualsiasi novità sul tema. E qui ce ne sono davvero tante... Un esempio per tutti: in caso di incidente avendo provocato la morte ci sarà il ritiro immediato della patente, con una sua sospensione fino a quattro anni. Ma se il conducente è in stato di ebrezza o drogato si arriva al ritiro immediato della patente e sospensione provvisoria fino a cinque anni, ma anche la revoca del permesso di guida con impossibilità di conseguire una nuova patente prima di cinque anni, reclusione da tre a dieci anni (pena aumentata fino al triplo, ma non più di 15 anni, nel caso di morte di più persone) e dopo la sentenza di condanna, anche con condizionale, confisca penale del veicolo. Mentre un drogato al volante, anche se non ha provocato nessun incidente, fra le altre cose rischia un'ammenda da euro 1.500 a euro 6.000 e l'arresto da sei mesi ad un anno. Sono solo pochi casi, ma significativi di come il governo abbia deciso di usare il pugno di ferro per contrastare la strage di innocenti che ogni giorno avviene sulle nostre strade. "Ci sono tantissime novità in questo decreto continua Valducci, novità che faranno storia perché per la prima volta, ad esempio, introduciamo il concetto che o guidi o bevi. E l'efficacia che questa legge potrà avere sui giovani sarà enorme perché il loro stile di guida futuro ne sarà certamente influenzato". Ma la sicurezza stradale, si sa, non è solo una questione di sanzioni e senza soldi e numeri (le fondamentali statistiche per capire il fenomeno) non si va da nessuna parte. Così finalmente è stato creato un centro di coordinamento unico per avere dati di incidenti e viabilità in tempo reale e - soprattutto - si è costituita una Direzione Generale per la Sicurezza Stradale allo scopo di capire quanti sono i proventi delle sanzioni amministrative comminate per trasgressioni al Codice della Strada. Si sa che il Codice della Strada fa obbligo a tutti i Comuni con oltre 10.000 abitanti di comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il gettito delle sanzioni per destinarne la metà alla sicurezza , ma fino oggi era stato impossibile anche capire di cosa parlavamo. Invece ora si scopre che proiettando il gettito medio per abitante delle diverse fasce demografiche all'intero gruppo dei comuni, per il 2007, dalle sanzioni arriva gettito complessivo dell'ordine di 1.761 milioni di Euro. E se i comuni non stanziano i soldi per la sicurezza stradale in futuro lo stato avrà un arma micidiale: bloccare del tutto o decurtare i finanziamenti ai comuni. Non solo: è stato creato anche una specie di fondo presso il ministero solo per introdurre l'insegnamento della sicurezza stradale nelle scuole, per l'ammodernamento della segnaletica e per l'aumento dei controlli su strada. Un fondo che avrà accesso diretto al 10 per cento di quel 50 per cento dell'introito totale delle sanzioni. Ma torniamo alle modifiche perché ci sarà maggiore severità nei limiti per i principianti alla guida: nel primo anno dal conseguimento della patente B il testo prevede il divieto di superare i 90 kmh in autostrada (il limite attuale è 100) ed i 70 Kmh per le strade extraurbane principali (oggi 90). Mentre sale da 50 a 55Kw/t la potenza massima delle autovetture che potranno guidare i neopatentati. Nel testo c'é forte attenzione ai giovani, con la novità della possibilità di una sorta di foglio rosa a 17 anni: la cosiddetta ''guida accompagnata'' per fare esperienza prima dei 18 anni, che ha portato buoni risultati all'estero. Nuove regole anche per le autoscuole, con criteri più severi soprattutto nella formazione degli istruttori. E per le lezioni di guida il testo prevede, per esempio, esercitazioni obbligatorie in autostrada o strade extraurbane, e anche di notte, con un istruttore qualificato. Potrebbe essere inserito anche l'obbligo dell'esame di teoria prima del foglio rosa. Più severità anche nelle revisioni della patente. Tra le possibili novità, anche l'introduzione sperimentale della ''scatola nera'', con dispositivi elettronici che possono servire a ricostruire la condotta di guida o la dinamica di incidenti. Il testo prevede anche, tra molte altre modifiche, il rafforzamento di progetti di educazione stradale, e nuovi criteri di ripartizione dei proventi delle multe per destinarli a interventi per la sicurezza stradale (come l'ammodernamento della segnaletica) o per rafforzare le dotazioni delle forze dell'ordine (a partire dall'acquisto di auto). Sul testo che il ministro Matteoli intende recepire in un decreto c'é già una sostanziale unanimità in Commissione Trasporti sulle proposte principali: il lavoro è stato portato avanti come approfondimento della proposta di legge presentata a inizio legislature dal capogruppo del Pd in Commissione, Michele Meta, e che riprende la proposta in discussione la scorsa legislatura, già approvata alla Camera dei Deputati e mai portata a termine a causa dello scioglimento anticipato delle Camere. Rimane però il problema legato alla composizione dell'attuale codice della strada, vecchio di 30 anni, revisionato 17 anni fa e appesantito da qualcosa come 70 interventi legislativi (71 con quello di ieri...). Per fortuna è in arrivo una legge delega per portare entro la fine del 2010 a una nuova edizione. Allora la rivoluzione sarà completata, anche se la strada per una chiarezza legislativa è ancora lunga: proprio ieri però la Corte di Cassazione ha stabilito che non basta essere ubriachi al volante ed aver falciato due persone sul marciapiede per meritare una condanna per omicidio volontario...

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