Roma - "Sono francamente sorpreso" dalla lettera dei parlamentari della Pdl che chiede al governo di non mettere la fiducia sul disegno di legge sicurezza. Intervenendo nel corso del programma Mattino Cinque su Canale 5, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha ricordato che la norma "è stata introdotta dal Senato con l’approvazione all’unanimità della Pdl". Poi spiega: "Non c’è mai stata intenzione da parte del governo di mettere la fiducia sul ddl: si tratta di un provvedimento complesso che vogliamo sia discusso dal Parlamento. Per questo l’iniziativa dei 101 mi pare strana". Maroni non ha quindi escluso che la lettera sia legata a fibrillazioni interne alla maggioranza.
Nessuna denuncia. "Ogni volta che si avvicina un congresso - ha osservato - e quello del Pdl è importante perchè porta all’unione di due partiti, ci sono fermenti. Non vorrei ci fosse dietro una cosa del genere. Chiedo che su questi temi si discuta nel merito, senza strumentalizzare per fini politici". Maroni ha poi ribadito che il ddl non introduce alcun obbligo dei medici a denunciare i clandestini. "Noi - ha sottolineato il titolare del Viminale - togliamo il divieto di denuncia che esiste solo in Italia. Poi, chi vuole denunciare lo fa, chi non vuole non lo fa". Il ministro ha quindi bollato come "falsità" l’ipotesi che con l’introduzione del ddl i figli di clandestini non possano essere registrati all’anagrafe. "Si tratta di una errata informazione - ha detto l'esponente del Carroccio - messa in giro per fare polemica".
0 commenti:
Posta un commento