martedì 31 marzo 2009

Illegalità

Il caso. Ischia, il vescovo si schiera con gli abusivi: fermiamo la demolizione delle prime case. Monsignor Filippo Strofaldi, lancia un appello ai responsabili della Procura di Napoli

NAPOLI
- Il vescovo di Ischia lancia un appello per le case abusive: «Alziamo la nostra voce accorata, sollecitati da qualche famiglia e da movimenti partitici perché la demolizione di case abusive, ma si tratta spesso di 'prime case', venga sospesa in attesa anche del Piano Case proposto dal governo e di cui si ha soltanto l’annuncio ma non ancora i contenuti».

«NO AL LEGALISMO ESASPERATO» - Così monsignor Filippo Strofaldi ai responsabili della Procura della Repubblica di Napoli, in merito al piano di demolizioni avviato ieri sull’isola con l’abbattimento del primo di circa seicento abusi gravati da ordine di demolizione, in seguito a sentenza penale passata in giudicato. Il vescovo di Ischia ha spiegato che «l’impegno della comunità isolana, della Procura, degli amministratori e delle forze dell’ordine deve essere espresso certamente nella legalità e nella giustizia, ma non nel legalismo esasperato e nel giustizialismo ricordando la verità dei diritti fondamentali delle famiglie e della persona umana ad avere una casa da abitare, un lavoro per sostenersi, un ospedale per essere curati, una scuola per apprendere, centri sociali per anziani e luoghi di associazione per i giovani». «Questi diritti fondamentali - aggiunge Strofaldi - spesso vengono negati o procrastinati dal Governo o dai responsabili in genere della res publica a favore invece di altre realtà e privilegi di pochi. Già Giovanni XXIII denunciava l’accentuarsi della forbice sociale, quando persone ricche diventano sempre più ricche, mentre persone povere sono sempre più povere».

IL PM: NO COMMENT - Dal procuratore aggiunto di Napoli, Aldo De Chiara arriva un secco no comment, all’appello del vescovo di Ischia Filippo Strofaldi. De Chiara, raggiunto telefonicamente, si è limitato a dichiarare, appunto, «no comment».

2 commenti:

Nadir ha detto...

Ma dico io, perchè i preti e la chiesa non aiuta tutta questa povera gente che ha bisogno di una casa? Tanto la chiesa è stata esentata dal pagare l'ICI, e allora che le loro proprietà le dessero in comodato d'uso ai bisognosi, e non rompessero le scatole allo stato italiano che è formato in gran parte da gente che è rispettosa delle leggi, finanche quelle più stupide!

ciao e suca lo sfogo :)

Elly ha detto...

Ma ci mancherebbe Nadir. Lo stato fa di tutto, o almeno ci prova, per contrastare l'illegalità, la gente tenta di seguire le leggi e poi... poi arrivano i preti. La chiesa non può dare in comodato d'uso le sue proprietà, rischierebbe di perderle. Hai visto l'aiuto della Cei? Tramite le banche e le collette dei cittadini, prestano soldi ai più poveri...