ROMA — Parola d'ordine: agire subito. Sul piano casa Silvio Berlusconi vuole un decreto legge entro una-due settimane perché, ha spiegato ieri in Consiglio dei ministri, «siamo inondati di fax e messaggi di cittadini che chiedono informazioni e vogliono partire coi lavori». C'è un sondaggio, ha aggiunto il presidente del Consiglio, che dimostra come, dopo l'annuncio del piano casa, i consensi al governo siano aumentati. Non bisogna quindi deludere le aspettative, secondo il premier. Che ha spiegato anche di voler contrastare «la campagna di disinformazione della sinistra» che parla di «cementificazione» e rischio di sanatorie edilizie. Ma secondo Pier Luigi Bersani diffidare è d'obbligo: «Con le sue sette ville Berlusconi se ne fa un'altra». Nel Consiglio dei ministri, che ha varato anche il raddoppio dell'indennità per i precari, il piano casa ha ricevuto apprezzamenti anche dai ministri della Lega. Ma ieri sera il capogruppo alla Camera, Roberto Cota, ha detto che il sì del Carroccio ci sarà solo se sulle nuove case popolari verrà data priorità agli italiani. Sul versante dei provvedimenti per i lavoratori la Lega chiede invece una «moratoria sui mutui casa per chi ha perso l'occupazione». La prossima settimana, come ha proposto il ministro per il Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, ci sarà una conferenza Stato-Regioni per presentare ai governatori il piano casa. Alle nuove norme, che dovrebbero abolire il permesso di costruire (sostituito da un'autocertificazione del progettista) e consentire l'ampliamento del 20% del volume delle case (compresi garage o dependance) e la possibilità di abbattere e ricostruire più grandi del 30-35% immobili edificati prima del 1989, il governo assegna una forte valenza anticrisi. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha sottolineato la spinta che può dare all'occupazione. Lo stesso ministro ha quindi illustrato il pacchetto di emendamenti (al dl incentivi in discussione alla Camera) per rafforzare gli ammortizzatori sociali. L'indennità di disoccupazione per i collaboratori a progetto con un solo committente passa, per il 2009, dal 10 al 20% di quanto percepito l'anno prima. In ogni caso l'una tantum non potrà superare 2.600 euro. La spesa prevista è di 100 milioni. Vengono riviste le procedure per l'erogazione della cassa integrazione. Obiettivo del governo: ridurre i tempi medi da 140 a 25 giorni. Sempre per il 2009 si prevede la possibilità di accedere ai lavori occasionali stagionali, per i quali vengono già utilizzati i pagamenti con voucher, anche ai lavoratori che ricevono sussidi di disoccupazione. Ma per il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, «il governo fa poco»: una «elemosina che toccherà il 10% dei precari». Al contrario, il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, dice: «Il dialogo col governo paga. Ora potenziamo i contratti di solidarietà».
Enrico Marro
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