ROMA - Le assenze dei parlamentari del Pd durante il voto sullo scudo fiscale? "Un fatto grave. Ho percepito l'indignazione dei nostri elettori. Adesso il gruppo parlamentare valuterà, distinguendo giustificati e non. Bisogna porre rimedio". Parola di Pierluigi Bersani, candidato in pole position per la segreteria del Pd, nel video forum di Repubblica Tv. Un appuntamento molto seguito sul nostro sito: più di 400 messaggi arrivati in real time durante il video forum.
Scudo fiscale. Moltissimi gli interventi, e le critiche, proprio sul voto alla Camera sullo scudo fiscale. Su questo punto Bersani fa chiaramente autocritica, anche se puntualizza: "Ricordiamoci che è la destra ad aver fatto lo scudo fiscale, noi abbiamo votato contro. Siamo molto rapidi a togliere dal mirino la destra e metterci i nostri problemi, che comunque dobbiamo sorvegliare. Non voglio togliere nulla alla gravità della cosa, ma avendo 100 voti di maggioranza la destra ha sempre il tempo di prendere le misure. Il Parlamento in questo ultimo anno e mezzo non è il Parlamento di una volta. Dobbiamo comunque essere più organizzati e disciplinati".
Di Pietro contro Napolitano. Sullo scudo fiscale, Antonio Di Pietro ha attaccato il Capo dello Stato, Napolitano, per aver detto di non poter far altro che firmare la legge. Bersani prende nettamente le distanze dal leader dell'Italia dei Valori. "Di Pietro non può non sapere quale è il ruolo istituzionale del presidente della Repubblica, che certe affermazioni creano un solco nell'opposizione e quindi sono un regalo a Berlusconi". "Noi dobbiamo lavorare a una composizione del quadro delle opposizioni, sapendo che ognuno deve metterci del suo e prendersi le proprie responsabilità - ha aggiunto Bersani a proposito degli alleati del Pd -. Non sarà lucrare su due punti di percentuale il mio obiettivo, ma l'alternativa di governo".
Ipotesi elezioni anticipate. L'ipotesi di elezioni anticipate, se il quadro politico cambiasse? "Berlusconi non ha in mano lui tutte le scelte. Ci sono dei percorsi da rispettare, esiste un Capo dello Stato, un assetto parlamentare ben preciso". E ad un lettore che gli chiede se il Pd sia pronto ad elezioni immediate, Bersani risponde: "Quando ci sono elezioni si è sempre pronti. Ma non possiamo tutti i giorni denunciare lo strapotere della destra e poi immaginare che si dissolva. Io non ci credo. In ogni caso noi cominciamo a predisporre 4-5 punti programmatici con cui parlare agli italiani, così se capita l'incidente, siamo di sicuro più pronti". Si parla di governo Fini, o governo Draghi: "Sono giochi di fantasia che si possono sempre fare. Ma esiste un Capo dello Stato - ribadisce Bersani - facciamoci tutti i film che vogliamo ma sarei più cauto. Perché questi discorsi fanno parte della pressione che vuol fare la maggioranza sull'opinione pubblica, e questo mi turba un po'. Non caschiamo in un meccanismo che causa ansia".
Il programma di Bersani. Quale sarà la prima cosa che farà Bersani, se eletto segretario del Pd? "Il primo punto è la legge elettorale. Quella che c'è oggi è all'origine dell'attuale impasse istituzionale, perché i parlamentari sono nominati, non sono scelti dai cittadini: quando governo e maggioranza sono un tutt'uno non va bene. E' un ricatto contro tutta la società. Se toccherà a me essere segretario del Pd - ha aggiunto Bersani - la prima cosa che farà il Pd sarà una campagna di questo genere: non è possibile che un cittadino possa scegliere il segretario del Pd e non possa scegliere il suo parlamentare. Siamo cittadini e quindi ci scegliamo i nostri parlamentari".
Lodo Mondadori. "Le sentenze vanno rispettate, i cittadini le rispettano, anche Berlusconi deve rispettare le sentenze. Non credo a meccanismi ad orologeria". L'alzata di toni di Berlusconi (che ha parlato di piano eversivo) è un gesto che prelude a una strategia: di fronte alle difficoltà, la buttiamo in politica e la politica la butta in caciara così si naviga meglio. Nella maggioranza bisognerebbe riflettere: a che cosa può portare il paese questa cosa, questi toni? Il paese non ha bisogno che la si butti in rissa.
Il Pd e la sinistra. Francesco Rutelli sostiene che il Pd si stia spostando troppo a sinistra, con un profilo neo-socialdemocratico. Bersani risponde: "Non sono d'accordo sul fatto di lasciare incustodite parole tipo sinistra, cattolico democratico, liberale, civico... Io sto cercando un mix, un profilo di cultura politica che sia sociale, civico e liberale. Io ho la ricetta da solo? No, ma penso che il congresso debba dare la traccia. Bisogna lavorare assieme su questa ipotesi. E poi non si può dimenticare da dove veniamo: guardate a destra, la Lega ha addirittura rievocato Barbarossa".
Corsa alla leadership. "Chiunque vinca, un uomo solo non potrà risolvere tutto. Io penso - sostiene Bersani - che adesso non sia il caso di litigare tra noi. In realtà, nei sostenitori delle mozioni si sono mescolate le diverse provenienze. Avremo un modo di ragionare e lavorare più unito rispetto a prima". Se Bersani vincerà le primarie e diventerà segretario del Pd, che ruolo offrirà a Franceschini? "Non ho dubbi - dice Bersani - sul fatto che ci sarà una collaborazione perché anche nel rinnovamento del gruppo dirigente, non andrei certo con il bilancino. Non sento questa faziosità, non mi piace, non è nelle mie corde". E sui suoi rapporti con Franceschini, aggiunge: "Credo di poter dire che con Franceschini, e con Marino, siamo anche amici, ma la politica è questa, riuscire ad essere amici anche nel confronto delle idee".
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