NEW YORK - Il presidente eletto grazie a internet fa arrabbiare i blogger. «Li leggo molto raramente perché sono semplicistici e fuorvianti» ha dichiarato Barack Obama in un’intervista concessa al New York Times a bordo dell’Air Force One. La boutade non è andata a genio all’influente blogosfera di sinistra che l’ha aiutato ad arrivare alla Casa Bianca. «Se è stato eletto - punta il dito Raw Story -, Obama può ringraziare la straordinaria abilità di comunicazione e raccolta-fondi di internet». Il voltafaccia ha lasciato di stucco anche i suoi fan. Prima e dopo le elezioni di novembre, Obama si è distinto per la sua determinazione a usare il web per parlare direttamente agli americani, proprio come Franklin D. Roosevelt usava la radio e John F. Kennedy la televisione. Ma se nessuno mette in dubbio che il presidente continuerà ad influenzare l’America attraverso la Rete, Raw Story dubita che avverrà mai il contrario.
OBAMA SU WIKIPEDIA - «La sua mancanza di rispetto per i blogger suggerisce che egli userà il web più per trasmettere i suoi messaggi che per riceverli o incorporarli nelle sue decisioni politiche», spiega. Essere stato il primo presidente della storia a dare spazio a un reporter online dell’Huffington Post, Sam Stein, nella sua prima conferenza stampa all’inizio di febbraio non significa, insomma, che Obama legga il blog di Stein per vedere cosa ha da dire. E a mettere sotto accusa il suo approccio al web sono anche i siti di destra che l’accusano di aver censurato tutti gli elementi negativi dalla pagina di Wikipedia a lui dedicata, che appare insolitamente adulatoria e trionfalistica, al contrario di quella di George W. Bush, all’insegna della controversia.
«FORBICE CENSORIA» - «Sotto la forbice censoria di Obama sono caduti anche i riferimenti alla sua amicizia con il reverendo razzista Jeremiah Wright e con l’ex terrorista Bill Ayers», punta il dito il sito della destra cristiana WorldNetDaily, rilanciato dal Drudge Report, vicino ai repubblicani. Entrambi accusano Obama di «censurare, nel giro di pochi secondi, qualsiasi accenno negativo, anche se suffragato da articoli e documenti d’archivio». «È tutta una crociata della destra per distruggerlo» ribattono i blog liberal, citando la stessa portavoce di Wikipedia, Angela Beesley Starling, secondo cui «a correggere le pagine del sito non è l’entourage di Obama ma lettori qualsiasi». La prova che la destra non ha ancora digerito la sua vittoria? La raccolta di firme organizzata da WorldNetDaily per costringere Obama a rendere noto il suo certificato di nascita che, secondo il sito ultraconservatore, dimostrerebbe che è nato in Africa e quindi è stato eletto illegalmente.
5 commenti:
Ciao Elly. Pensavo di essermi perso il tuo blog, e invece lo avevi solo spostato di sede.
Mi fa piacere ritrovarti. :D
Su Obama ci sarebbero moltissime cose da dire, come quei capelli bianchi spuntati improvvisamente sulla chioma del nuovo che avanza. E i giornali giù a dire che è la fatica della Casa Bianca, e non il frutto di una tinta non rifatta (con tanto di intervista al suo barbiere, da non crederci quasi)come vorrebbero i più maliziosi, sottoscritto compreso.
Buona giornata.
Passa a trovarmi.
Luca.
Ciao Lù, bentrovato. Sono scappata da splinder da dicembre.
Hm, fatica della casa bianca. Oh, si si... solo che anche a me i capelli diventano così bianchi se ogni mese non vado a rifarmi la tinta dal parrucchiere. ;)
Allora intanto benvenuta su blogspot.
Ad ogni modo se chiedessi ad un sinistrorso de noantri di qualche dritta potrebbe trovare anche per i tuoi capelli bianchi una scusa che non sia la tinta. ;)
Buona serata.
Luca.
Ps: fortuna che ti ho ritrovata.
Sentivo la mancanza dei tuoi post con un sacco di informazioni molto interessanti che altrove non si trovano... ;)
Mah ti dirò, sono fiera della mia tinta io. ;)
Dai Lù, così mi fai arrossire però. Un bacione
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