La cellula di cui faceva parte Adel Ben Mabrouk, l'ex barbiere tunisino della moschea di viale Jenner, arrivato a Milano dopo l'estradizione, dopo la detenzione a Guantanamo, stava pianificando un attentato al Duomo di Cremona e uno alla metropolitana e al Duomo del capoluogo lombardo. Emerge dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nel maggio del 2005. Interrogato a San Vittore l'altro presuto terrorista, Riadh Nasri. Nasri, il presunto terrorista islamico tunisino, detenuto dal 2001 a Guantanamo ed estradato in Italia, dopo l'interrogatorio davanti al gip milanese Guido Salvini, è stato trasferito nel carcere di san Vittore. Nello stesso carcere dovrebbe anche essere stato rinchiuso l'altro tunisino Ben Mabrouk Adel, il cui interrogatorio è atteso in queste ore. Nasri ha risposto alle domande del gip per circa un paio d'ore. Come ha spiegato il suo difensore, l'avvocato Roberto Novellino, il verbale, su richiesta del pm Elio Ramondini, è stato secretato. "Potrebbero esserci ulteriori interrogatori" ha detto il legale, che ha aggiunto: "Il mio assistito mi sembrava stanco, ma lucido e in condizioni fisiche buone". Da quanto si è appreso, nel corso dell'interrogatorio il tunisino avrebbe tra l'altro raccontato di come è stato catturato in Afghanistan e consegnato agli americani per essere trasferito a Guantanamo, dove peraltro sarebbe stato sentito da autorità giudiziarie di altri paesi. Nasri non ha invece parlato del trattamento ricevuto nella base-prigione americana di Cuba. Anche questi aspetti, che pur nulla hanno a che fare con i reati contestati dalla procura di Milano, potrebbero essere approfonditi.
Problemi giuridici per i due tunisini. Ci sono importanti problemi giuridici da risolvere in riferimento alla detenzione dei due tunisini. Il periodo trascorso da Riadh Nasri e Ali Ben Mabrouk a Guantanamo potrebbe anche portare alla conclusione su termini di custodia cautelare già scaduti ampiamente da tempo. Almeno per il momento i pm milanesi rifiutano di fare qualsiasi commento o previsione in merito, ma il problema esiste e dovrà essere affrontato a breve. Con ogni probabilità saranno i difensori dei due tunisini a presentare istanza di remissione in libertà per scadenza dei termini. A quel punto, acquisito il parere della procura di Milano, saranno i giudici a decidere.
2 commenti:
Come al solito, appena arrivano in Italia... diventano uccel di bosco... già visto.
appunto, mi ricordo la baraldini data per moribonda, accolta con un mazzo di rose all'aeroporto e che dopo qualche tempo iniziava a tenere conferenze al liceo classico frequentato dai miei figli, che ho rigorosamente tenuto a casa in quei giorni:a scuola ci si va per apprendere, non per ascoltare dei delinquenti.
Artemisia
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