sabato 19 dicembre 2009

Immigrazione

Resta il fatto che la cittadinanza agli immigrati non era una priorità e soprattutto non era nel programma di governo. Ringraziamo i terzomondisti.

Bertolini: Il testo sulla cittadinanza approvato in Commissione

Per acquisire la cittadinanza italiana saranno sempre necessari dieci anni di residenza legale in Italia ma il traguardo sarà raggiunto solo dopo un dettagliato percorso fatto di corsi di storia e cultura italiana, di educazione civica, di Costituzione e soltanto da chi è in regola col fisco, ha i requisiti di reddito, alloggio e assenza di carichi pendenti necessari per ottenere il permesso di soggiorno: lo prevede il testo elaborato dalla relatrice del Pdl Isabella Bertolini, approvato oggi dalla commissione Affari Costituzionali di Montecitorio, che andrà in Aula martedì prossimo per la discussione generale. Nel testo non c’è traccia delle modifiche caldeggiate dal presidente della Camera Gianfranco Fini e tradotte nella proposta bipartisan Sarubbi-Granata ma si ricalca la legge vigente mettendo ulteriori paletti: all’articolo 1 si stabilisce che lo straniero nato in Italia che risiede legalmente nel nostro Paese senza interruzioni fino alla maggiore età è cittadino italiano come prevede la legge vigente ma solo a patto che "abbia frequentato con profitto scuole riconosciute dallo Stato italiano almeno fino all’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione". Per gli immigrati invece il periodo di residenza legale in Italia necessario per ottenere la cittadinanza resta di dieci anni ma viene subordinato ad un dettagliato percorso da seguire per diventare cittadini italiani. Secondo il testo base sono necessari il permesso di soggiorno, la frequentazione del corso di un anno di storia e cultura italiana ed europea, di educazione civica e di Costituzione, "l’effettivo grado di integrazione sociale e il rispetto, anche in ambito familiare, delle leggi dello Stato e dei princìpi fondamentali della Costituzione", il rispetto degli obblighi fiscali, il mantenimento dei requisiti di reddito, alloggio e assenza di carichi pendenti necessari per ottenere il permesso di soggiorno. Il testo Bertolini prevede anche che la concessione della cittadinanza acquisti efficacia con la prestazione di un giuramento alla Repubblica italiana nella cui occasione viene consegnata al nuovo cittadino una copia della Costituzione. Nessun riferimento alla disciplina per i minori figli di cittadini stranieri per i quali Fini aveva chiesto la concessione della cittadinanza al termine di un intero ciclo di studi.

3 commenti:

Nessie ha detto...

Grazie Elly, l'ho linkato anch'io.
Resta cmq il fatto che NON era nel programma di governo e che alla Camera il 22 ci sarà il tiro al piccione.

Eleonora ha detto...

Esatto.

demiurgo77 ha detto...

Non importa che non fosse nel programma: è esattamente in linea con il programma! Prima era sufficiente la residenza decennale in Italia e la richiesta di naturalizzazione (concessa ad occhi chiusi, con tanto di ringraziamento al richiedente). Questo testo è una martellata in testa a Fini: vengono precisati dei severi criteri selettivi per l'accesso alla cittadinanza di cui si sentiva il bisogno. Resta lo ius sanguinis. Peccato non si dica nulla sul matrimonio tra cittadini e non cittadini. Nel complesso è più difficile rubare l'italianità. Ora bisogna vedere cosa succederà durante la discussione nel plenum: bisognerà fare attenzione ai franchi tiratori di FareFuturo e agli antitaliani di sinistra. Speriamo che non serva la fiducia. Su una questione così la maggioranza dovrebbe dimostrare di essere maggiorenne e vaccinata! Anche per il gusto di vedere Fini e compagni imbronciati e ZITTI!