domenica 20 dicembre 2009

Frustrazioni

Casini e il nuovo attacco al governo. "C'è troppo veleno in chi guida l'Italia" E rilancia: il dopo Berlusconi è già qui

“La strada è tracciata. O grandi riforme o un grande galleggiamento che porterà il suo bagaglio di odio, rancori. Basta con la caccia alle streghe, ai colpevoli. Ciascuno tolga le ali ai propri falchi, ce ne sono tanti in giro, non c'è solo l'odio militante di Di Pietro ma quello di tanti squadristi giornalistici”. Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, torna all’attacco di chi in queste settimane ha seminato odio, e non risparmia critiche neppure al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: “Se Berlusconi pensa di trascinare il Paese sulla strada dell'avventura e delle elezioni anticipate in un attacco dissennato al Quirinale e alla Consulta”, sottolinea Casini nel corso del suo intervento all'Assemblea Nazionale delle Regioni, a Roma, “dall'Udc avrà le risposte inedite che si merita. Il dopo Berlusconi è già iniziato e ai nastri di partenza chi ha maggiore credibilità siamo noi. Non abbiamo fretta. Non progettiamo spallate, abbiamo la capacità di stare un pò in astinenza di potere, facciamo una lunga marcia e intanto dialoghiamo con il paese. Alla fine della legislatura chiederemo a Berlusconi di quanto sia riuscito ad abbassare le tasse, come ha realizzato il quoziente famigliare e che cosa ha fatto per la scuola e l'università. Con questi argomenti andremo davanti agli elettori e non coni la demonizzazione di Berlusconi”.

Il messaggio al Cavaliere - Il leader Udc lancia quindi un messaggio al Cavaliere: “La strada è tracciata. O grandi riforme o un grande galleggiamento che porterà il suo bagaglio di odio e rancori. Stiamo instillando veleno nella società. Basta con la caccia alle streghe ai colpevoli. Ciascuno togliere le ali ai propri falchi. Lo dico con fraternità a Berlusconi. Non si può pensare che amplificando le tensioni e il tentativo di lacerare il Paese” possa fare del bene al Paese. “Berlusconi farebbe bene a riflettere sul fatto che c'è una strada di governo che lui deve assolutamente perseguire che non prevede la distribuzione di odio ma che prevede una fase imperniata sul rispetto reciproco. Sta a lui". aggiunge Casini. "Le spallate non servono - spiega - Non bisogna avere fretta. Le scorciatoie non servono. Vogliamo una democrazia normale”.

Casini non ha dubbi: “Ora Berlusconi è a un bivio o segue la deriva populista, o la strada di un governo che non prevede la distribuzione di odio, l'accanimento contro gli avversari e la demonizzazione ma contempla il rispetto e la serenità. Noi non siamo esperti di ammucchiate. Siamo gli unici che non hanno esperienze di ammucchiate nella politica italiana. Ogni tanto in politica un pò di attributi vanno mostrati. Le mammolette non possono stare in pista. Quando il gioco si fa duro fuori i secondi...”. Quindi accusa il governo di “avere troppo veleno”. “Odio genera odio”, sottolinea Casini, “dal male può nascere consapevolezza, ma quando si costruisce sul male si genera altro male. Abbiamo sentito: le ronde, i medici spia, White Christmas, la caccia all'extracomunitario, gli attacchi al cardinale Tettamanzi, i 100mila fucili di Bossi. Il nostro è un partito che non ha mai confuso l’avversario politico con il nemico. C’è troppo veleno da parte della classe dirigente che guida il Paese". Per Casini Berlusconi dovrebbe invece inaugurare una stagione che “non preveda la distribuzione di odio, l’accanimento contro gli avversari ma una fase contrassegnata dal rispetto reciproco. Sta a lui scegliere quale strada vorrà intraprendere: le spallate non servono, le scorciatoie nemmeno, noi lavoriamo per una democrazia normale”.

Questione giustizia - Casini affronta quindi il problema della giustizia e dei processi che vedono coinvolto berlusconi. In proposito oltre a confermare la disponibilità dell’Udc ad un provvedimento legislativo sul "legittimo impedimento" Casini ha accettato la logica del «compromesso» evocata da D’Alema come passaggio obbligato per ridare normalità al nostro paese. Però, "se Berlusconi vuole contare su una parte dei voti dell’opposizione sul legittimo impedimento, bisogna spazzare via dal tavolo quelle norme vergognose che riguardano il processo breve". E deve essere chiaro che "il problema giudiziario di Berlusconi non può essere derubricato a suo problema privato» come deve essere chiaro che «il Parlamento non è la sede per il confronto tra i magistrati e gli avvocati di Berlusconi». Sulla necessità di un «compromesso» evocato da D’Alema e sulla possibilità di un accordo sulle riforme Casini ha affermato che "ha ragione D’Alema quando dice che ci vuole qualche compromesso in politica. dico di sì: qualche volta ci vuole il compromesso".

Regionali, no a coalizioni – Casini esclude ogni forma di coalizione per le prossime Regionali.: “Non siamo né per le primarie, né per le coalizioni, ma per un patto alla luce del sole che svincoli dalle scelte nazionali. Noi non aderiamo ad alcuna coalizione. Noi non siamo esperti di ammucchiate - aggiunge - siamo gli unici che non hanno esperienze di ammucchiate nella politica italiana. In molte realtà andremo da soli - spiega - In altre faremo delle alleanze. Andremo da soli dove ci pare e riteniamo opportuno e in compagnia dove riteniamo ci siamo condizioni politiche. Non ci interessa partecipare a primarie, ci mancherebbe - continua - Sono cucine dei gazebo, questo di chiama populismo. Non crediamo alle forme degenerate di democrazia che sono finzioni politiche”.

Quanto al Nord… - “Non svendiamo il Nord alla Lega, non accettiamo la decapitazione di Galan e del prefetto di Venezia”, sottolinea. Casini, perché “chi guida il Paese non può amplificare le tensioni - aggiunge - Non può essere grancassa delle paure, della pancia che è anche dei nostri elettori. La Lega interpreta questo stato d'animo che c'è. La sinistra non capisce, perché contesta il presupposto che invece c'è”.

Le riforme – Per quanto riguarda le riforme, sottolinea ancora, “vogliamo una sede legittimata dal Parlamento nella quale ciascuno si assuma le proprie responsabilità, non una conventicola o un cenacolo privato. Chiamiamola come vogliamo, non possiamo impiccarci sulle formule”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Chissà perchè gli attacchi di questi democristiani bavosi sono tutti rivolti verso la lega, non gli rode mica..

personaacaso

Eleonora ha detto...

Nooooo, ma figurati.