domenica 27 dicembre 2009

Tettamanzi e le carceri...

Tettamanzi: condizioni celle offendono dignita'. Antigone: mille detenuti pronti a ricorrrere alla Corte di Strasburgo

ANSA
- Sempre molto critica, e in continuo peggioramento, la situazione nelle carceri, sovraffollate, che presto - si stima - potrebbe toccare quota 70 mila detenuti a fronte di una capienza di circa 43 mila. Il giorno di Natale, per denunciare le condizioni di vita tra le sbarre, si è levata la voce del cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi che, al termine delle tradizionale messa natalizia celebrata ieri nel carcere di San Vittore, ha detto di essere rimasto "sconvolto" per quel che ha visto nella visita al penitenziario milanese. Intanto l'associazione Antigone avverte che, da agosto ad oggi, sono ben mille i carcerati che hanno chiesto assistenza per fare ricorso alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo e ottenere un indennizzo, dall'Italia, per l'inumanità del trattamento detentivo, soprattutto per quanto riguarda gli standard europei sullo spazio a disposizione. "Le condizioni abitative che ho potuto rilevare in tante celle - ha detto Tettamanzi - sono offensive della dignità umana". "Penso che tutti - ha proseguito l'arcivescovo - e non solo il sistema generale delle carceri, ma anche le persone che in qualche modo devono sentire il carcere non come un corpo estraneo alla vita sociale, devono fare qualcosa in più perché queste condizioni siano davvero migliorate". Il cardinale, inoltre, ha evidenziato come gli stessi carcerati "sentono viva la realtà di una giustizia autentica perché la sentono sulla propria pelle, non la rifiutano, perché chi è consapevole di un errore, di uno sbaglio, di un'offesa fatta alla società, sa che la pena è dovuta e che è proporzionata con la gravità di quanto commesso". Tettamanzi ha poi aggiunto di ritenere che, nonostante ciò, i carcerati desiderino "essere trattati in questo cammino faticosissimo della loro vita nel rispetto della dignità umana". Commentando poi il fatto che il 60% dei reclusi a San Vittore è composto da immigrati, l'arcivescovo ha affermato che "qui ci sono immigrati e non, e da questo punto di vista vuol dire che l'umanità è un'umanità che spesso viene meno alle sue esigenze autentiche e, comunque, quando viene meno, è chiamata al di là di qualsiasi diversità di cultura, etnia e religione a fare questo percorso di ritrovamento della propria autentica umanità e, quindi, della propria libertà". Un percorso che porta a "un rientro nella vita sociale dove il perimetro deve essere ospitale per tutti - ha sottolineato Tettamanzi - perché la più grande etnia che fonda e spiega tutte le altre etnie particolari è quella umana". E a questo proposito ha voluto ripetere che il messaggio del Natale è: "Dio ama non soltanto alcuni, non soltanto tanti, ma tutti. Questo vuol dire che non c'é nessuno che rimane fuori da questo impeto d'amore". Le parole del prelato hanno trovato ascolto nel vicepresidente dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello che promesso che la 'questione carcere' sarà una priorità nell'agenda del governo. "Fuori dalla legalità interna ed internazionale": così Maurizio Gonnella, presidente di Antigone ha definito la situazione di chi vive tra le sbarre. "Abbiamo già depositato i primi ricorsi dei detenuti: l'Italia - ha aggiunto - sta violando i diritti umani senza porsi il problema del rimedio. La quasi totalità delle celle non è a norma". Il leghista Marco Rondini ha replicato che la soluzione non sarà un nuovo indulto ma il "'Piano carceri' del governo, nella costruzione di nuove strutture e negli accordi internazionali che consentono agli immigrati di scontare le pene nei Paesi d'origine". Oggi, per ricordare come 51 anni fa Papa Giovanni XXIII visitò il carcere romano di Regina Coeli, la Comunità di S. Egidio ha organizzato un pranzo per 120 persone nel centro clinico del penitenziario, tra loro 85 detenuti, il direttore del carcere Mauro Mariani e Franco Ionta, capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. All'uscita dal carcere di Teramo, dove oggi è stato per una visita ispettiva, il leader radicale Marco Pannella ha parlato di "situazione da codice penale". Ieri l'eurodeputata del Pd Debora Serracchiani ha partecipato alla messa nel carcere di Udine, officiata dall'arcivescovo Bruno Mazzoccato. L'arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Mani, ha celebrato nel penitenziario di 'Buoncammino' per gli oltre 500 detenuti impartendo anche il battesimo.

Ma perchè non dare ai detenuti degli appartamenti di lusso o perchè no, dare parte di quel che possiede il vaticano? Così saremo tutti più felici.

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