Mentre la Svizzera dice no ai minareti, l’Italia si mostra molto munifica nei confronti delle pretese religiose musulmane. È quanto accaduto pochi giorni fa nella provincia di Bologna, durante la festa di Id al-adha, tre giorni durante i quali gli islamici hanno sgozzato e sacrificato ad Allah oltre 1.000 agnelli. È noto che, da decenni, è in corso una feroce polemica, non solo con gli animalisti, ma anche con persone comuni dotate di buon senso, le quali gradirebbero che chi viene ad abitare nella nazione italiana rispettasse le nostre normative. In alcune province del nord, gli organismi religiosi islamici, ogni anno, si incontrano con le amministrazioni e le associazioni interessate per firmare un accordo che impone loro lo stordimento degli animali prima del dissanguamento, ricevendone in cambio l’utilizzo di mattatoi, già funzionanti per la macellazione «normale», forniti di esistenza sanitaria e di un particolare permesso concertato con la Ue. Apprendiamo da due fonti autorevoli che nel bolognese amministratori comunali, provinciali e dirigenti dell’Asl si sono accordati per offrire ai musulmani, non solo mattatoi adeguati, ma con eccesso di zelo e magnanimità, hanno fatto molto di più. Oltre ai mattatoi, per sgozzare in pace pecore e capre gli amministratori hanno concesso agli islamici di fare scintillare le lame in aree all’aperto che sono state attrezzate per l’occasione. La loro ubicazione non è stata rivelata per ragioni di ordine pubblico, ma si parla anche delle aree da picnic a margine di autostrade e tangenziali. La prima fonte, mai smentita, è un articolo comparso il 25 novembre scorso sulle pagine bolognesi di Repubblica, a firma Antonella Cardone. La seconda fonte è di due giorni fa. Stella Borghi, presidente Enpa e Amici della terra di Reggio Emilia mi fa pervenire copia di una lettera indirizzata all’assessore bolognese Bissoni in cui chiede risposta scritta alla seguenti domande:
Devo ammettere che, mosso dalla stessa curiosità della Borghi, ho passato tre giornate al telefono con una dozzina di centralini, uffici, eccetera dell’Asl di Bologna ricavandone, come unica soddisfazione, l’ascolto di una magnifica esecuzione del Lago dei Cigni (direttore Giulini forse?). Nel caso qualcuno volesse godere ascoltando il capolavoro di Ciaikovskij, può partire dallo 051.6079817, deserto ufficio relazioni con i media che vi rimanderà al centralino, che vi inoltrerà all'Ufficio Stampa (dove lascerete un numero che non verrà mai richiamato), il quale vi proporrà in automatica la vera voce vivente di Francesca, la quale desolata vi offrirà di passarvi addirittura il direttore, dottor Francia, dell'Asl alla cui casella potreste lasciare un inutile messaggio, mentre, nel frattempo, vi rispondono dalla portineria (signora D.L.) che non c’è più nessuno. Tranquilli, il balletto di Ciaikovskij, una volta alla fine, riprende dall’inizio e lo potete ascoltare per ore e ore, forse anche di notte. Sempre che non siate sfiniti voi.
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