Roma - Aggiungi un posto a tavola. Dopo l'allenza con Casini, Francesco Rutelli, neo transfuga del Pd, vorrebbe portare nella "nuova" Balena bianca anche il presidente della Camera. "Io ingenuo su Fini? Mi chiedo se non sia ingenuo lui. Pensa di continuare a lungo a essere una delle più amate icone della sinistra e puntare a ereditare la guida del centrodestra? A mettere in campo una rottura profonda, direi quotidiana, con il premier e costruire la futura leadership del Pdl? Da ex coautore della legge Bossi-Fini, a dissociarsi quotidianamente da Bossi, a partire dai temi dell'immigrazione, restando tutt'uno con la Lega?". In un’intervista al Sole 24 ore, Francesco Rutelli, a pochi giorni dalla kermesse di Parma per il lancio di Alleanza per l’Italia, rilancia la strategia dell`attenzione verso l'ex leader di An: "L'approdo verso un nuovo schieramento, dopo questa guerra dei 15 anni, è praticamente naturale. Io non dico nulla di più. Aspetto".
Il progetto Alleanza. Rutelli chiarisce il suo progetto: "Sono per la democrazia dell'alternanza e noi dell'Alleanza per l'Italia non immaginiamo un centro che vada una volta di qua e una volta di là. Ma il fallimento di questo bipolarismo italiano è evidente, perché è dominato dalle estreme: Di Pietro nel centrosinistra con la nevrosi giustizialista che vorrebbe far cadere il premier nelle aule di giustizia, la Lega nel centrodestra con proposte populiste e xenofobe. Il nostro scopo è riportare al centro gli equilibri degli schieramenti e cambiare l'agenda delle priorità".
I sondaggi. Rutelli non sembra preoccuparsi dei sondaggi che escludono spazi per manovre esterne allo schema bipolare: "Non colgono il maremoto imminente. C'è un grandissimo spazio per una diversa offerta politica: lo vediamo chiaramente sui territori". Né ha nostalgie per aver abbandonato il Pd: "Vedere i leader sfilare a Praga, al congresso dei socialisti europei, dimostra che si è tornati indietro. Questo non consentirà di mantenere all'interno dei democratici molti di coloro che si ritrovano nella cultura liberale o cattolica". Il fondatore di Alleanza per l’Italia contesta la Finanziaria, "una manovra senza coraggio strategico", e per rilanciare l’Italia propone di "ridurre le tasse sul lavoro e premiare chi assume a tempo indeterminato", ma anche "rivoluzionare la promozione all’estero". Per le piccole imprese "occorre che la Pa organizzi la domanda pubblica in modo da favorirle". La riforma delle pensioni, sostiene infine Rutelli, "va fatta partendo da uno scambio: età per le donne-sostegni per maternità e famiglia".
3 commenti:
Il maremoto ci sarà quando Berlusconi andrà in pensione. Allora il pdl si frantumerà e speriamo che ci sia già un partito che sappia rappresentare l'Italia migliore. E non potrà essere guidato da Fini, ma neppure da Rutelli, Casini, Montezemolo e ancora meno da uno qualsiasi della nomenklatura sinistra.
Sono daccordo ma le speranze di avere un buon partito e senza politici della vecchia guardia, ne sono davvero poche.
Che ti dicevo Elly? E' già pronto il grande papocchio e la grande congiura di palazzo per cambiare lo scenario entro le idi di maggio.
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