Pavia «Aiutatemi, non voglio finire come Hina e Sanaa». Così si è sfogata, in lacrime, una quindicenne marocchina scappata di casa da Voghera per rifugiarsi dai carabinieri di Pavia. Ora la studentessa si trova in una località protetta, via dai genitori, da lei accusati di averla minacciata di fare la stessa fine di Sanaa. Già perché lei, da qualche mese, è fidanzata con un ragazzo italiano. Un coetaneo. E appena lo scoprono, la madre ma soprattutto il padre le intimano di non vederlo più. La giovane non ubbidisce e per convincerla iniziano le botte. Quelle del padre, che risiede in Italia da oltre 20 anni, coperte e condivise dalla madre. Perché, le urlano continuamente i genitori, lei musulmana non può frequentare un italiano. Entrano in gioco anche i servizi sociali, come racconterà ai carabinieri la giovane. Ma non succede nulla: non viene spostata da quella casa e, così, continua a subire. La frase che si sente dire con rabbia è sempre quella: «Sei sempre musulmana e marocchina, queste sono le tue origini, non lo devi dimenticare, ed è per questo che non puoi frequentare i ragazzi italiani che non sono musulmani. Tuo padre si sente disonorato». E giù botte. Ma lei ha visto che cosa è successo a Hina e Sanaa, sa come può finire. Si ribella e si salva.
venerdì 9 ottobre 2009
Sharia
«Farai la fine di Sanaa» Marocchina scappa di casa
Pavia «Aiutatemi, non voglio finire come Hina e Sanaa». Così si è sfogata, in lacrime, una quindicenne marocchina scappata di casa da Voghera per rifugiarsi dai carabinieri di Pavia. Ora la studentessa si trova in una località protetta, via dai genitori, da lei accusati di averla minacciata di fare la stessa fine di Sanaa. Già perché lei, da qualche mese, è fidanzata con un ragazzo italiano. Un coetaneo. E appena lo scoprono, la madre ma soprattutto il padre le intimano di non vederlo più. La giovane non ubbidisce e per convincerla iniziano le botte. Quelle del padre, che risiede in Italia da oltre 20 anni, coperte e condivise dalla madre. Perché, le urlano continuamente i genitori, lei musulmana non può frequentare un italiano. Entrano in gioco anche i servizi sociali, come racconterà ai carabinieri la giovane. Ma non succede nulla: non viene spostata da quella casa e, così, continua a subire. La frase che si sente dire con rabbia è sempre quella: «Sei sempre musulmana e marocchina, queste sono le tue origini, non lo devi dimenticare, ed è per questo che non puoi frequentare i ragazzi italiani che non sono musulmani. Tuo padre si sente disonorato». E giù botte. Ma lei ha visto che cosa è successo a Hina e Sanaa, sa come può finire. Si ribella e si salva.
Pavia «Aiutatemi, non voglio finire come Hina e Sanaa». Così si è sfogata, in lacrime, una quindicenne marocchina scappata di casa da Voghera per rifugiarsi dai carabinieri di Pavia. Ora la studentessa si trova in una località protetta, via dai genitori, da lei accusati di averla minacciata di fare la stessa fine di Sanaa. Già perché lei, da qualche mese, è fidanzata con un ragazzo italiano. Un coetaneo. E appena lo scoprono, la madre ma soprattutto il padre le intimano di non vederlo più. La giovane non ubbidisce e per convincerla iniziano le botte. Quelle del padre, che risiede in Italia da oltre 20 anni, coperte e condivise dalla madre. Perché, le urlano continuamente i genitori, lei musulmana non può frequentare un italiano. Entrano in gioco anche i servizi sociali, come racconterà ai carabinieri la giovane. Ma non succede nulla: non viene spostata da quella casa e, così, continua a subire. La frase che si sente dire con rabbia è sempre quella: «Sei sempre musulmana e marocchina, queste sono le tue origini, non lo devi dimenticare, ed è per questo che non puoi frequentare i ragazzi italiani che non sono musulmani. Tuo padre si sente disonorato». E giù botte. Ma lei ha visto che cosa è successo a Hina e Sanaa, sa come può finire. Si ribella e si salva.
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6 commenti:
E' da sottolineare che i servizi sociali non hanno fatto NULLA.
C'è da chiedersi perchè. Per paura, sicuramente.
"«Sei sempre musulmana e marocchina, queste sono le tue origini, non lo devi dimenticare,"
gente con questa mentalità la cittadinanza, non sarà mai italiana, come si può dar loro la cittadinanza italiana dopo solo 5 anni?non sarebbe sufficiente nemmeno un secolo.
Artemisia
é_è Artemisia, è da anni che lo diciamo, non si svende la cittadinanza. Questa è gente che non ha alcuna intenzione di integrarsi. Piuttosto, la cittadinanza diamola a ragazze così che si ribellano ad una schiavitù. Questo si.
a queste ragazze, va data sicuramente
e si dovrebbe impedire che i bambini frequentassero scuole dove si insegni solo l'islam.
Artemisia
mi chiedevo, se il padre-padrone, si crea lo stesso scrupolo quando và da donne italiane e cattoliche....
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