venerdì 2 ottobre 2009

Referendum irlandese

Mi auguro che gli Irlandesi siano più intelligenti dei dinosauri della Ue visto che hanno la possibilità di decidere con tale referendum. Spero che nonostante la crisi, l'Irlanda non si lasci incatenare da tale e obbrobrioso trattato-capestro. Ma non credo che stavolta vinceranno i no.

Aperti i seggi per decidere se ratificare il trattato di Lisbona dopo il clamoroso "no" del 2008. Ultimi sondaggi danno il "sì" vincente: fronte favorevole guidato dal premier Brian Cowen. Irlanda di nuovo alle urne per referendumvoto cruciale per il futuro dell'Ue

DUBLINO
- L'Irlanda torna a votare per il referendum sul trattato di Lisbona. I tre milioni di elettori irlandesi sono chiamati per la seconda volta alle urne per decidere se ratificare il testo che deve riformare il funzionamento dell'Unione europea, già respinto nel giugno 2008 con 53,4 per cento dei voti contrari. Il voto di oggi viene così considerato cruciale: a detta di quasi tutte le cancellerie europee, se dovesse rivincere il "no" il nuovo trattato sarà sepolto per sempre. Le urne si sono aperte alle 7 del mattino ora locale e si chiuderanno alle 10 di questa sera. Lo spoglio partirà alle 9 di domattina al Castello di Dublino, dove affluiranno i risultati dai 43 distretti elettorali dell'Eire. Gli ultimi sondaggi prima del voto danno vincente il "", ma nel fronte dei favorevoli a Lisbona, guidato dal premier irlandese Brian Cowen, c'è molta prudenza. Gli avversari del trattato dicono che esso limiterà la sovranità nazionale. Una seconda bocciatura avrebbe serie ripercussioni sul processo di riforma dell'Unione a 27, e lo stesso Cowen ha affermato che è in gioco una "delle decisioni più importanti della nostra storia" perché "non ci sarà una terza chance". I leader europei attendono con ansia i risultati, sperando nella fine dello stallo costituzionale in cui si trova l'Ue. L'Irlanda è l'unico Paese obbligato dalla Costituzione a sottoporre il trattato a un referendum prima di convertirlo in legge. L'Italia lo ha ratificato nel luglio 2008. Secondo quanto pubblicato dal giornale Sunday Business Post lo scorso fine settimana, nei dati dell'ultima rilevazione consentita i favorevoli raggiungevano il 55% contro solo il 27% di contrari. A parte le garanzie fornite da Bruxelles su alcuni punti-chiave del testo, come le assicurazioni di non interferenza sul divieto di aborto nella cattolicissima Irlanda e sul suo sistema fiscale, a spingere gli elettori a votare sì sarà soprattutto la crisi. Quest'anno le previsioni sul prodotto interno lordo parlano di una contrazione record dell'8 per cento, mentre la disoccupazione è salita al 15 per cento, tre volte il livello del 2008. I sostenitori del sì sottolineano come senza i 120 miliardi di euro stanziati dalla Banca Centrale Europea gli istituti di credito irlandesi sarebbero stati costretti a chiudere. Tutti i principali partiti sostengono il sì e l'unico timore è il momento di grave impopolarità attraversato dal premier Cowen, visto come il responsabile della pesante crisi economica dopo anni di boom. Intanto il presidente polacco Lech Kaczynski potrebbe firmare il trattato di Lisbona entro la metà della prossima settimana, se nel referendum in Irlanda vincesse il "". Lo dichiara oggi al quotidiano Dziennik uno stretto collaboratore di Kaczynski. La testata ricorda diverse dichiarazioni del presidente polacco, che ha condizionato la sua firma al trattato di Lisbona all'esito positivo del odierno referendum irlandese. La firma del Capo dello Stato è necessaria per ultimare il processo della ratifica del trattato da parte della Polonia. Il parlamento di Varsavia ha espresso il voto positivo sulla ratifica il primo aprile scorso. Il voto irlandese potrebbe ripercussioni anche sulla decisione del presidente ceco Vaclav Klaus, che ha sospeso il procedimento di approvazione del Trattato dopo il ricorso di 17 senatori alla corte costituzionale.

10 commenti:

Massimo ha detto...

Incrociamo tutte le dita ...

Eleonora ha detto...

Eh, lo so, io incrocio, incrocio ma stavolta non sarà facile.

Maria Luisa ha detto...

Incrocio le dita, e faccio gesti scaramantici...ma è dura
Artemisia

Eleonora ha detto...

Si, Artemisia, lo avevamo già detto, l'irlanda è sull'orlo della bancarotta e di conseguenza i prestiti dati dalla Ue richiedono ringraziamenti particolari.

Anonimo ha detto...

è osceno, scommetto che se dovesse prevalere di nuovo il no,troverebbero la maniera di far fare un altro referendum
Artemisia

Eleonora ha detto...

E sarebbe una ulteriore spesa non indifferente.

Nessie ha detto...

Ci provano e ci riprovano finché li costringeranno a votare come le mammessantissime di Bruxelles vogliono. Questa è mafia.

Nessie ha detto...

Ottimo questo pezzo della Magli sull'argomento.

http://www.italianiliberi.it//Edito09/irlandesi021009.html

Eleonora ha detto...

Vado a leggerlo. Si, altro che mafia. Ma qualcuno l'aveva già detto.

Maria Luisa ha detto...

pare che stia vincendo il sì...
Artemisia