MILANO - Da Silvio Berlusconi («La prossima volta perderà») a Gianfranco Fini («con cui vorremmo elaborare delle idee condivise per il bene del Paese»). E ancora Walter Veltroni («Ti stimo e ti voglio bene»). È su di sè, Massimo D'Alema dice: «Sono un democratico e sono anche socialista, ma non più comunista». Un'intervista al leader democratico che non si sottrae ad alcuna domanda. Dai rapporti al futuro del partito («Il Pd costruirà una coalizione e una proposta di governo»).
L'INTERVISTA- Massimo D'Alema si concede ai microfoni delle Iene in onda martedì sera. Si comincia con il suo futuro. L'ex ministro degli Esteri spiega: «Basta con la politica, mai. Basta con gli incarichi, basta con una funzione dirigente, perché a una certa età si va in pensione». E a proposito delle sue scelte passate spiega che non si definirebbe più comunista, ma «un democratico e anche socialista». Dal passato al presente. Ecco che per D'Alema «Costruendo una coalizione e una proposta di governo» nel centrosinistra «la prossima volta Berlusconi perderà le elezioni». Un'alleanza che passa anche per l'Italia dei valori. E per l'Udc «con le forze che sono all'opposizione del governo». Ma un niet arriva per il grande centro «non si farà». Dall'opposizione alla maggioranza. «Ho l'impressione che si è aperto un dissenso abbastanza profondo che riguarda la politica». Soprattutto nel Popolo della libertà e nel rapporto tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. «Ce ne saranno di scosse. Perché l`aggressione al Presidente della Camera non è una scossa di natura politico istituzionale? E troppe ne vedremo». Le stesse che potrebbero arrivare dai magistrati che «accerteranno le responsabilità per gli appalti, per le mignotte mi pare più chiara la situazione». Quanto a Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore al centro del caso escort e di quello della sanità in Puglia l'ex ministro degli esteri spiega: «L'avrò incrociato. Non mi occupo di appalti, non mi occupo di quell'altro ramo cui lei ha fatto riferimento, non consumo cocaina, non c'era nessun motivo per avere rapporti con Tarantini».
LA POLITICA- Buone parole per Walter Veltroni «ti stimo e ti voglio bene». Meno buone per Bruno Vespa «Ha perso un po' quella capacità di essere al di sopra delle parti. Che per uno come lui che pretende di essere il presidente della terza camera dovrebbe essere una condizione importante». Dario Franceschini, invece, è simpatico a D'Alema e così pure Fausto Bertinotti, anche se votò contro il primo governo Prodi e lo fece cadere. Mentre Pecoraro Scanio «politicamente ha fatto qualche danno» al governo e al centrosinistra. Di Debora Serracchiani, "giovane promessa" dei Democratici, l'ex premier dice: «È brava, tifa pure per la Roma».
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