È pericoloso e irresponsabile negare il processo epocale che sta trasformando l'Europa in un continente multietnico e multireligioso, è un dato questo «che non può essere messo in discussione», e i governi dal canto loro devono favorire la reciproca conoscenza e l'integrazione. È quanto afferma in una lunga intervista sul fenomeno migratorio all'Osservatore romano, il presidente del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, mons. Antonio Maria Vegliò. In merito alle paure che si diffondono nella società rispetto agli immigrati, mons. Vegliò osserva: «Senza dubbio non bastano le leggi per favorire la crescita di una società integrata, in cui le varie componenti convivano pacificamente e mutuamente si arricchiscano. Tutte le istanze culturali ed educative devono essere coinvolte in un processo che è epocale e riguarda tutti gli ambiti di vita». «L'Europa - prosegue l'arcivescovo - presenta già un volto multietnico, multireligioso e multiculturale, ma ancor più manifesterà tali caratteristiche nel futuro, in un dinamismo che investirà anche le rimanenti aree del pianeta. Questo dato attualmente non può essere messo in discussione. Negare la metamorfosi che sta avvenendo a livello internazionale non solo è un'assurdità, smentita comunque dalla realtà dei fatti, ma è anche una scelta pericolosa e irresponsabile, perchè non accetta di gestire un fenomeno che ha già assunto tratti strutturali e globali, cercando di favorirne gli aspetti positivi e di ridurre quelli negativi». «È necessario, quindi - aggiunge Vegliò - offrire adeguati percorsi di formazione alle nuove generazioni, in modo particolare, ma anche a tutta la popolazione, sia autoctoni che immigrati, per prepararsi alla convivenza con le diversità. Certamente in questo processo i Governi devono essere in prima linea, soprattutto legiferando e adottando opportuni provvedimenti per dare impulso in misura corretta ed equilibrata a tale cammino di apprendimento».
giovedì 24 settembre 2009
Vatican style
Il Vaticano: irresponsabile negare l'Europa multietnica
È pericoloso e irresponsabile negare il processo epocale che sta trasformando l'Europa in un continente multietnico e multireligioso, è un dato questo «che non può essere messo in discussione», e i governi dal canto loro devono favorire la reciproca conoscenza e l'integrazione. È quanto afferma in una lunga intervista sul fenomeno migratorio all'Osservatore romano, il presidente del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, mons. Antonio Maria Vegliò. In merito alle paure che si diffondono nella società rispetto agli immigrati, mons. Vegliò osserva: «Senza dubbio non bastano le leggi per favorire la crescita di una società integrata, in cui le varie componenti convivano pacificamente e mutuamente si arricchiscano. Tutte le istanze culturali ed educative devono essere coinvolte in un processo che è epocale e riguarda tutti gli ambiti di vita». «L'Europa - prosegue l'arcivescovo - presenta già un volto multietnico, multireligioso e multiculturale, ma ancor più manifesterà tali caratteristiche nel futuro, in un dinamismo che investirà anche le rimanenti aree del pianeta. Questo dato attualmente non può essere messo in discussione. Negare la metamorfosi che sta avvenendo a livello internazionale non solo è un'assurdità, smentita comunque dalla realtà dei fatti, ma è anche una scelta pericolosa e irresponsabile, perchè non accetta di gestire un fenomeno che ha già assunto tratti strutturali e globali, cercando di favorirne gli aspetti positivi e di ridurre quelli negativi». «È necessario, quindi - aggiunge Vegliò - offrire adeguati percorsi di formazione alle nuove generazioni, in modo particolare, ma anche a tutta la popolazione, sia autoctoni che immigrati, per prepararsi alla convivenza con le diversità. Certamente in questo processo i Governi devono essere in prima linea, soprattutto legiferando e adottando opportuni provvedimenti per dare impulso in misura corretta ed equilibrata a tale cammino di apprendimento».
È pericoloso e irresponsabile negare il processo epocale che sta trasformando l'Europa in un continente multietnico e multireligioso, è un dato questo «che non può essere messo in discussione», e i governi dal canto loro devono favorire la reciproca conoscenza e l'integrazione. È quanto afferma in una lunga intervista sul fenomeno migratorio all'Osservatore romano, il presidente del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, mons. Antonio Maria Vegliò. In merito alle paure che si diffondono nella società rispetto agli immigrati, mons. Vegliò osserva: «Senza dubbio non bastano le leggi per favorire la crescita di una società integrata, in cui le varie componenti convivano pacificamente e mutuamente si arricchiscano. Tutte le istanze culturali ed educative devono essere coinvolte in un processo che è epocale e riguarda tutti gli ambiti di vita». «L'Europa - prosegue l'arcivescovo - presenta già un volto multietnico, multireligioso e multiculturale, ma ancor più manifesterà tali caratteristiche nel futuro, in un dinamismo che investirà anche le rimanenti aree del pianeta. Questo dato attualmente non può essere messo in discussione. Negare la metamorfosi che sta avvenendo a livello internazionale non solo è un'assurdità, smentita comunque dalla realtà dei fatti, ma è anche una scelta pericolosa e irresponsabile, perchè non accetta di gestire un fenomeno che ha già assunto tratti strutturali e globali, cercando di favorirne gli aspetti positivi e di ridurre quelli negativi». «È necessario, quindi - aggiunge Vegliò - offrire adeguati percorsi di formazione alle nuove generazioni, in modo particolare, ma anche a tutta la popolazione, sia autoctoni che immigrati, per prepararsi alla convivenza con le diversità. Certamente in questo processo i Governi devono essere in prima linea, soprattutto legiferando e adottando opportuni provvedimenti per dare impulso in misura corretta ed equilibrata a tale cammino di apprendimento».
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5 commenti:
Anche Roma era multietnica. Però comandavano SOLO i Cittadini Romani ! Se la Chiesa continua su questa strada, poi non venga a piangere se vengono approvate norme contrarie alle sue istanze, come una "costitutzione" europea che ignora le Radici Romane e Cristiane dell'europa.
Massimo, è l'ora della sveglia. Il Vaticano non è nostro alleato e punta al Papa nero. Punto.
Ma non c'è già il papa nero?
Nella canzone, sì :-). E pare faccia parte della profezia millenarista.
Bhe, in quanto "anima" nera...
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