domenica 27 settembre 2009

Napoli

La Iervolino regala 400mila euro per pagare l’affitto ai clandestini di Carmine Spadafora

Napoli - Mentre mezza Europa cerca di mettere un freno all'invasione di clandestini, dalla Napoli assalita dalle mille emergenze, arriva la notizia che la disinvolta amministrazione comunale di centrosinistra, guidata da Rosa Russo Iervolino, ha deciso di stanziare la sommetta di 400 mila euro, per contribuire al pagamento dell'affitto della casa, non solo a rifugiati e richiedenti asilo ma, anche a stranieri irregolari. Uno schiaffo al governo, che proprio il 2 luglio scorso aveva approvato in via definitiva, la legge che introduceva il reato di immigrazione clandestina. Uno schiaffo anche alla stragrande maggioranza degli italiani, non solo di centrodestra ma anche di centrosinistra, che di invasioni di extracomunitari e dei privilegi a loro assegnati da diverse amministrazioni di sinistra, non ne vuole più sapere. La delibera che foraggia gli extracomunitari irregolari, c'è già, ed è di pochi giorni fa: è la numero 1502 ed è datata 14 settembre. A portarla in giunta è stato l'assessore vendoliano, Giulio Riccio, che ha deciso di stanziare altri 400mila euro per sostenere il trasporto e l'accompagnamento a scuola dei minori stranieri. L'adozione della delibera è stata annunciata trionfalmente dallo stesso Riccio, indagato nei mesi scorsi, nell'ambito di una inchiesta sugli abusi delle auto blu. Anzi, il vendoliano, provocando un conflitto tra istituzioni, ha motivato l'adozione della sua delibera pro irregolari, con l'esigenza di «contrastare gli effetti discriminatori, l'instabilità e l'incertezza derivanti dalla legislazione vigente in materia di diritti degli stranieri, una legge dai tratti razzisti e fortemente discriminatori». Esulta anche Rosetta Iervolino, nonostante la «sua» Napoli vada sempre più giù, e non solo per le voragini, che alle prime piogge si aprono in centro e in periferia. Quattro in pochi giorni, che stanno bloccando due quartieri, e privato della casa un centinaio di famiglie. Per questi nuclei, italiani, residenti, in regola con le tasse, nessun aiuto. «Per gli stranieri invece sì: case, sussidi, aiuti», dicono polemicamente in vico San Carlo alle Mortelle, quattro notti fa, scene di terrore, per l'apertura di tre enormi voragini. Ma, per Rosetta «è importante che si crei una conferenza di servizi perché siamo preoccupati della politica di repressione che si adotta». Il passaggio chiave della delibera 1502 è a pag. 8, dove si dice di «dare mandato ai servizi comunali competenti a predisporre avviso pubblico per la concessione dei contributi all'affitto attraverso fondo straordinario destinato a rifugiati, richiedenti asilo e stranieri irregolari, giusto decreto del 17 novembre 2008, a firma del prefetto di Napoli». Il consigliere comunale di Napoli del Pdl, Raffaele Ambrosino, ha scovato tra la montagna di carte comunali, la delibera 1502. «Napoli rischia di essere invasa dagli stranieri, grazie alle delibere ipertolleranti dell'assessore Riccio. Quanti immigrati con cattive intenzioni arriveranno in città dopo l'annuncio di questa delibera?». Ambrosino ha poi rivelato la contrarietà espressa da qualche dirigente comunale, riguardo alla delibera che prevede aiuti agli immigrati irregolari. «Noi vogliamo politiche a favore della integrazione ma non demagogia. Ho interpellato alcuni dirigenti e sono caduti dalle nuvole e sostenuto che la delibera di Riccio è da rivedere». Polemico con Riccio è anche il Sindacato inquilini Assocasa. «La decisione della Giunta Iervolino di garantire un affitto un contributo all'affitto per gli immigrati irregolari, non ci vede favorevoli, perché determina una vera e propria ingiustizia ai danni delle milizia di famiglie napoletane che pur avendone i requisiti non possono accedere ai contributi previsti dalla legge per la sempre maggiore esiguità dei fondi impegnati», sostiene Giovanni Galluccio di Assocasa. Curioso che nella delibera di Riccio, più volte venga citato il Presidente della Repubblica ma, per gli uomini e le donne del centrosinistra di Napoli, il capo dello Stato viene chiamato Napoletano e non Napolitano.

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