lunedì 21 settembre 2009

Hooligans?

“Basta lamentarsi nei pub, fermiamo la sharia”. Perché saranno gli hooligan a salvare Londra dalla minaccia islamista di Massimo Ciullo

Ci penseranno gli hooligan a salvare il Regno Unito dalla minaccia islamista. Lo giurano i membri dello UK Casual United, la neonata associazione di ex tifosi di calcio, intenzionati a porre un argine all’islamizzazione della società britannica. Le migliori “firm” d’Inghilterra hanno deciso di impugnare la bandiera dell’anti islamismo, mettendo da parte le storiche rivalità interne. Da mesi a Londra, a Birmingham e a Luton si scontrano per le strade cortei musulmani e cortei “contro”. Domenica scorsa, nel nord della capitale, è intervenuta la polizia, ci sono stati parecchi arresti, la questione è diventata d’un tratto nazionale, così come questo nuovo fenomeno hooligan. Tra i leader dell’organizzazione c’è Jeff Marsh, già a capo della Cardiff City Soul Crew, ritenuta la più pericolosa gang di hooligan di tutti i tempi. Autore del libro “The trouble with Taffies”, Marsh, insieme ai suoi soci, è da qualche mese in prima linea in tutte le manifestazioni contro l’estremismo islamico, promosse nel Regno Unito da diverse associazioni. L’ex hooligan, che vanta una fedina penale di tutto rispetto, è anche impegnato nelle attività di supporto organizzate dai familiari dei soldati al fronte, tramite il sito Armchair Warriors. Dall’inizio dell’anno i Cu si sono resi protagonisti di scontri e dimostrazioni soprattutto nel Bedfordshire, contea ad alta concentrazione di immigrati musulmani, in gran parte di origine pakistana. Insieme alla English Defence League (altra organizzazione anti-islamista), ai British Citizens against Islamization e alla sezione inglese della Stop Islamization of Europe, hanno celebrato l’anniversario dell’11 settembre davanti a una delle più grandi moschee di Londra, ad Harrow. “Basta continuare a lamentarsi nei pub, è ora di uscire per le strade e agire, prima che sia troppo tardi”, si legge in uno dei loro proclami diffuso via Internet. Insieme alla Edl, i Casuals United riuniscono la crema dell’hooliganismo britannico. Molti dei membri fondatori della Edl provengono infatti dalle fila del tifo violento del Regno Unito. I loro membri si considerano l’avanguardia nella battaglia per lo “spirito britannico” contro le quinte colonne dell’islam radicale, “il nemico interno”, che vorrebbe imporre la Sharia anche ai sudditi di Sua Maestà. Entrambe le organizzazioni si definiscono anti razziste e a favore di Israele, “perché non c’è niente che fa incazzare di più un musulmano che una bandiera con la Stella di Davide”, afferma un loro supporter su uno dei tanti forum spuntati come funghi su Internet. Sia Edl che Cu fanno largo uso dei social network per fare proselitismo. Su Facebook esistono almeno 40 gruppi che in qualche modo si richiamano alle due associazioni. Marsh ha affermato che la sua organizzazione raccoglie “un gruppo multirazziale di cittadini inglesi, dagli uomini d’affari agli hooligan”, che intendono opporsi pacificamente all’islamizzazione dell’Inghilterra. Le crew d’Oltremanica più violente non hanno mai brillato per purezza razziale. Tra le minoranze etniche più gradite ci sono sempre stati i ragazzi provenienti dalla Giamaica che, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta hanno importato dall’isola lo ska e il modello rude boy. Uno dei leader di spicco della Intercity Firm del West Ham è stato Cass Pennant, divenuto autore di culto per le nuove generazioni del tifo violento. Lo stesso Marsh ammette che quando c’era bisogno di aiuto, la Soul Crew di Cardiff non esitava a rivolgersi ai ragazzi dei Docks, in maggioranza immigrati caraibici. Gli Zulu Warriors di Birmingham sono stati la prima gang di hooligan dove bianchi e neri hanno solidarizzato.“Tutto nasce dall’idea di riunire i tifosi del calcio, dimenticando le loro stupide rivalità, per organizzarli in un movimento nazionale” spiega il leader dei Casuals. All’idea hanno aderito diverse tifoserie, dal Leeds a entrambe le squadre di Manchester. A Londra, i primi a schierarsi sono stati i gunners dell’Arsenal. Nel loro proclama di adesione si legge che il gruppo è stato fondato “per protestare pacificamente contro il governo che permette ai dispensatori di odio islamici di vivere tranquillamente nel nostro paese mentre raccolgono fondi per finanziare il terrorismo, oltraggiare i nostri soldati e imporre la Sharia anche su di noi”. La scintilla che ha provocato la discesa in campo degli hooligan è scoccata a Luton, il 9 marzo scorso, quando alcuni estremisti islamici hanno insultato i militari britannici rientrati dall’Iraq. Ad accogliere gli uomini del Royal Anglian Regiment, di ritorno da Bassora, c’è infatti anche un gruppuscolo di militanti islamici che innalza cartelli con scritto “Soldati dell’Anglian andate all’inferno” e “Macellai di Bassora, codardi e assassini”.

1 commenti:

Elly 2 ha detto...

Confermo che ADORO gli inglesi. E sono felice che finalmente l'inutilissimo sport del calcio abbia dato un frutto positivo, anche se viene da teste calde come gli hooligans. A questo punto non si guarda in bocca al caval donato: mi stanno bene pure loro. A quando una cosa simile anche da noi?