lunedì 28 settembre 2009

Da Io secondo me (2)

mente malSanaa

E te pareva che mancasse l'ennesimo scarto di fabbrica: sgozzallah, come la madre amorevole degli imbecilli, produce in serie pezzi intercambiabili e buoni per ogni macellazione del suo premiato mattatoio; certi personaggi te li trovi raccolti assieme, per sostanza e contenuto: cambia solo il colore della sacca della raccolta differenziata, ma sempre immondizia ci trovi, in quel budello, che di uomo si fregia immeritato titolo. Questa volta si va a rovistare nella carcassa putrida di El Ketawi Dafani, padre di Sanaa; ieri era Mohammed Saleem, il "padrone" di Hina ma, visto uno visti tutti, gli adoratori del nuovo dio sgozzallah. Spesso di derivazione intellettuale bovara o pecoreccia, questi personaggi hanno una paura boia delle donne: coscienti della propria nullità e incapacità a gestire un mondo che, correndo, se li è lasciati alle spalle, non accettano la naturale selezione, che all'estinzione destina appunto i capi inutili, e sono a motivare il proprio attaccamento all'esistenza nell'affrancamento in una dottrina che ne legittima superiorità e conseguente diritto di supremazia; le donne, in tante culture e nello scorrere dei tempi, sono state scippate di un diritto paritario, ma i più hanno superato lo scoglio e, non per nulla hanno fatto ammenda, ed oggi chiamano la propria compagna con un tenero appellativo: l'altra metà del cielo. Ancora tante scorie galleggiano in superficie, intossicando il tessuto sociale, ma sono alla berlina, indicati al pubblico disprezzo, sempre più destinati a diventare come l'acqua della lavatrice, quando se ne esce dallo scarico con lo sporco. E la legge prevede e provvede alla livella; e le donne, sempre più, sono a risalire la china che per tanto le ha viste sul fondo. Non abbiamo la perfezione, ancora: ma la perfettibilità è sempre al lavoro. Gli sgozzallah invece, no: il suo campione col pisello, già dall'avere quel batacchio tra le gambe si sente diritto di menarlo come un bastone; pure il più scemo tra gli scemi pretende primeggiare, solo perché fa la pipì con la cannuccia! Fosse solo il sistema idraulico, a farci migliori, allora il dio sgozzallah, che cazzo ha fatto esemplari senza la prolunga: che dio dei miei stivali è, se c'ha fatto la ciambella con il buco e s'è poi accorto che avrebbe preferito il cono gelato? Da un deficiente simile, è ovvio che i suoi lombi erano destinati a riempire i villaggi, di scemi. Come Mohammed Saleem. Come El Ketawi Dafani. Questi Bingo-bongo arrivano dalla tribù a noi, e vorrebbero continuare a fare in casa d'altri i padroni, come abituati nella propria; ci disprezzano, per nostri usi e costumi, ci sopportano, meditano vendette e punizioni, e il prossimo loro ha sembianze da pecora, che obbedisce e si scanna alla bisogna; e attendono, pazientemente, subdolamente, incarniti come un'unghia, ma pronti a formare branco e cacciare, appena se ne presenta l'occasione. Sono quelli che sciamano, occupano e bloccano marciapiedi e strade, perché devono pregare, e lo devono fare proprio tra i coglioni nostri; oppure, composta la mandria, mostrano maschia virilità, occupando piazze dove, l'odiato che li ospita ha cattedrali che si affacciano, a dimostrazione del proprio, di religione e credo. Importa una mazza: quando cambierà il vento, sapranno bene cosa farci; intanto fanno le prove, saggiano l'avversario, ne tastano il ventre, per capire quanto è molle e, quando la massa burrosa lo permette, affondano i colpi. Beninteso: sto sempre parlando dei figli di sgozzallah, che sono quelli a cui dobbiamo spuntare le unghie e limare i denti. Cervelli grippati dalla sabbia del deserto, scuciono la gola senza esitazione alle proprie figlie; - «Lo meritano; non seguono i precetti di dio, frequentano gli infedeli, gli impuri: scimmie, cani e porci!» No, stronzi: sono l'esempio di una crescita, evoluzione ed integrazione che ogni dio, che sia veramente "Padre" e non "padrone", vorrebbe dai propri figli: altrimenti, sarebbe solo un deuccio da quattro soldi, creato ad immagine e somiglianza di esseri primitivi e involuti, alla Mohammed Saleem o El Ketawi Dafani. "Amore" è parola che non conoscono, non comprendono, a saper coniugare solo «Il padrone sono me!» Sanaa come Hina, e quante le hanno precedute e seguiranno, sono la speranza, il futuro, soffocate in culla dalla bestiale ignoranza, figlia di madre sempre incinta e degli sgozzallah. I Mohammed Saleem e gli El Ketawi Dafani non sono buoni neppure per fare il pastone ai maiali. Tanto più quando escono dai confini della tribù dei Binngo-bongo. El Ketawi Dafani: una mente malata, putrida... malSanaa.

3 commenti:

kizzy ha detto...

Bellissimi 'sti due articoli, li hai scritti tu?? Da incorniciare!

Eleonora ha detto...

No, no, nel titolo c'è il link all'autore.

kizzy ha detto...

Ah si, ho visto :P, ho commentato pure da lui. :)