Peshawar - Il Pakistan piomba nuovamente nel terrore. Due violentissimi attacchi dinamitardi consumati nel giro di poche ore nella provincia nord-occidentale della North West Frontier. In mattinata un kamikaze si è fatto esplodere a vicino ad una stazione di polizia Bannu, sempre nel nord ovest del paese, facendo sei vittime. Poi una seconda detonazione registrata nell’area di Saddar e sempre secondo la televisione che cita fonti di polizia, ci sarebbero diversi feriti.
Il primo attacco. E' di sei personeanche il computo delle vittime del precedente attentato suicida a Mandan, cittadina del distretto di Bannu, sul confine con la turbolenta area tribale del Waziristan del Nord; oltre cinquanta coloro che hanno riportato lesioni, compresi bambini e donne. Il kamikaze si è fatto saltare in aria con un camion-bomba di fronte a un commissariato, raso al suolo insieme ad alcune costruzioni vicine; gravemente lesionati una ventina tra case e negozi.
La seconda detonazione. Un’auto-bomba è esplosa nel parcheggio di un edificio commerciale adiacente a un ospedale militare, a sua volta annesso al quartier generale della locale guarnigione dell’Esercito. La notizia è stata poi confermata da un portavoce della polizia provinciale, Abdul Ghafour, secondo cui almeno sei persone sono morte e 25 sono rimaste ferite. La facciata principale della struttura è crollata, sfondati i vetri alle finestre dei palazzi circostanti; in fiamme una ventina di veicoli in sosta.
Un terribile bilancio. Il bilancio complessivo al momento è dunque di dodici morti accertati e più di 75 feriti, ma secondo gli inquirenti appare destinato ad aumentare ulteriormente, giacchè in entrambi i casi diversi dispersi sono rimasti intrappolati sotto alle macerie. La prima strage è stata rivendicata a nome dei Talebani pakistani da Qari Hussain, un comandante guerrigliero noto per l’attività di addestratore di attentatori suicidi.
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