mercoledì 23 settembre 2009

Eh, sono cose...

L’imam Labdidi: anche noi colpiti dalla crisi

Monte Urano - Nonostante ci sia una buona integrazione, la permanenza degli stranieri nel Fermano è minacciata dalla crisi. Gli arrivi si sono quasi fermati mentre diversi hanno già deciso di lasciare l’Italia o di rispedire in Marocco la famiglia che non possono più mantenere. I musulmani sono diminuiti. Abdellah Labdidi, l’Imam del Fermano, ha celebrato l’altro giorno nella palestra della zona artigianale Cam la festa di fine Ramadan a cui hanno partecipato migliaia di fedeli islamici. Non ci sono solo marocchini, algerini o tunisini ma ci sono anche altre nazionalità. “Nel Fermano c’è un buon livello di integrazione ma si può e si deve sempre migliorare” ci dice Labdidi. “Non mi risultano ci siano stati mai problemi tra datore di lavoro e operai di religione islamica per osservare il Ramadan e partecipare alla festa finale. Molti di noi sono bravi operai che hanno creato comprensione verso il datore di lavoro che si traduce in flessibilità sull’orario di lavoro. Devo ringraziare gli imprenditori per la loro disponibilità e comprensione. Con loro mai nessun episodio di contrasto”. Con la crisi economica molti hanno perso il lavoro e tra questi anche tanti stranieri, compresi quelli che da molti anni sono nel Fermano. “L’immigrato sta vivendo il peggior momento della sua vita” afferma Labdidi. “Anche se è da 20 anni nel Fermano l’immigrato è sempre solo non avendo quella rete parentale che può aiutarlo in periodi di crisi. In passato lavoravano sia la moglie che il marito. Ha perso il lavoro prima lei e poi lui. Hanno difficoltà a pagare l’affitto e, ad esempio, non possono permettersi il lusso di far fare sport ai loro figli. Qualcuno allora lascia l’Italia, altri ripristinano la situazione che c’ era venti anni fa, rispedendo in Marocco moglie e figli che non riesce più a mantenere. Il futuro? Difficile”.

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