mercoledì 23 settembre 2009

Idv e neuroparlamento europeo

I missili di Willy Coyote di Davide Giacalone

Due, ulteriori, missili sono in volo: la mozione che porterà il Parlamento Europeo a discutere sulla sopravvivenza, o meno, in Italia, della democrazia, e una nuova vecchissima inchiesta penale, relativa all’acquisto di film per la televisione. I missili sono diretti verso Silvio Berlusconi, ma a spararli sembra essere Willy Coyote. La trovata della mozione europea ha la lucidità strategica tipica del gatto Silvestro, inspiegabilmente incapace di mettere le mani su Titti, che è pure antipatico. Gli esponenti di un gruppo che fu liberale e democratico, oggi colmo di falliti liberticidi, insufflato da un ex questurino e pubblico ministero italiano, Antonio Di Pietro, che avendo dismesso la toga dopo avere ricevuto favori dagli inquisiti ed avere restituito un presunto prestito con delle mazzette in contanti, contenute in una scatola da scarpe, dopo essersi proposto di rivoltare l’Italia come un calzino, per poi esportare Mani Pulite nel mondo, presentano una mozione mirante a sancire, con un voto a maggioranza, che in Italia non c’è più libertà di stampa e democrazia. Colpevole, manco a dirlo, l’odiato Berlusconi. Il quale non è immune da colpe, tanto che a Di Pietro offrì anche un posto da ministro. Mettiamo che la votino, sarà respinta. Si può essere avversari di Berlusconi, in Italia ed in Europa, ma non si può ridicolizzarsi al punto da sostenere che qui non si viva in democrazia (se non altro perché le elezioni politiche le vince una volta la destra e una volta la sinistra, siamo una democrazia in altalena). Respinta la mozione, i proponenti si troveranno con una mano davanti e l’altra dietro. Se facessero politica sarebbero preoccupati, perché sarà come se l’Europa avesse votato a favore di Berlusconi. Ma loro fanno solo spettacolo, ed il loro unico obiettivo è mettere nella palta la sinistra. Gioiranno d’avere azzoppato i loro alleati. E se fosse approvata? Ne dubito, ma se così fosse si aprirebbe un grave conflitto istituzionale, che raderebbe al suolo quel che c’è dell’edificio europeo. No, non succederà.Veniamo al secondo missile, unica speranza di chi ha la vita (A)grama. Tu guarda i casi della vita: contemporaneamente alla sentenza costituzionale sul lodo Alfano arriva una nuova richiesta di rinvio a giudizio. Tema: diritti tv acquistati all’estero, uso di un intermediario (Agrama) amico, quindi creazione di fondi neri, poi redistribuiti fra i protagonisti. A occhio e croce, la normalità, in quel mercato. Una normalità, però, che sarebbe reato. Peccato che l’indagine vada avanti da anni e, del tutto casualmente, paffete, giunge solo ora a cottura. L’ho già scritto: non è giustizia ad orologeria, è malagiustizia con l’orologio rotto, un eterno bagno maria giudiziario dove succede tutto, tranne che si arrivi a delle sentenze e dei colpevoli siano condannati. Bene, cioè male, ma, insomma, mettiamo che la cosa vada avanti. Si convoca l’udienza preliminare. Supponiamo che per gli imputati le cose vadano che peggio non si potrebbe: primo grado, secondo, cassazione. In che anno saremo? A sbrigarsi, sarà il 2015. Leggo su la Repubblica, preciso e tempestivo come un fascistico mattinale di polizia, che il reato contestato sarebbe appropriazione indebita. Articolo 646 del codice penale, pena massima prevista: tre anni. Potete anche distrarvi, il processo è abortito prima di cominciare. Tutto prescritto. Già, ma nel frattempo si potrà dire che Berlusconi è accusato anche di questo. E capirai! Con quello per cui è stato ripetutamente inquisito l’idea che abbia fregato dei soldi solo agli azionisti di Mediaset sarà preso come un gesto di generosità. Attenzione, però, perché il super razzo, con la sua lunga miccia e la sua corazza di spago sta effettivamente volando, ha veramente acceso il ghigno vindice di Willy, che neanche ritiene possibile ci sia il millesimo tronco cavo che glielo rispedisce a domicilio, così la sinistra griderà al fascismo ed al criminale, perdendo del tutto l’occasione di far politica, di ragionare d’occupazione, di raccontare la storia di un’Italia che non sia solo l’eterno rincorrersi di nemici stanchi, bolsi. In gran parte inutili. E’ pazzesco come ancora non sia chiaro che se l’opposizione non riuscirà a battere Berlusconi politicamente, senza neanche guardare alle cose giudiziarie ed ai trucchetti di procura, sarà destinata a subirne sempre l’egemonia, per poi sparire nel nulla.

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