ROMA - Via libera da La Russa a Fini che, dal palco della festa del Pdl, ha proposto la riforma della legge sulla cittadinanza. «Sono assolutamente d'accordo sul fatto che il tema debba essere affrontato nelle sedi di partito - ha detto il ministro della Difesa a margine della manifestazione del Pdl a Milano -. Sono in più assolutamente d'accordo sulla necessità di riformare la legge sulla cittadinanza. Penso alla "generazione Balotelli", ai ragazzi e ai bambini che hanno già compiuto un ciclo scolastico, e che hanno diritto, se amano l'Italia di essere italiani». Fini ha espresso l'auspicio che si potesse acquisire la cittadinanza italiana non solo in base alla burocrazia, ma anche considerando l'amore per il nostro Paese e dimostrando, fra l'altro, di conoscere la lingua e la storia italiana.
SEDI GIUSTE - Ma La Russa mette anche dei paletti: «I contenuti vanno discussi nelle sedi giuste - puntualizza -. Chi è nato qui e ha compiuto già un ciclo di studi ha diritto di diventare italiano. Per gli adulti, è giusto concedere la cittadinanza a chi vive in Italia da almeno dieci anni e sia in grado di dimostrare di conoscere la nostra lingua». Il ministro ha ribadito che la politica sull'immigrazione ha bisogno di «grande severità con gli irregolari», ma anche di una «vera integrazione» con gli immigrati che vivono e lavorano in Italia.
NO DELLA LEGA - Secca la replica della Lega alla proposta di Fini. «Portare avanti il modello di cittadinanza facile è sbagliato perché vorrebbe dire attirare sul nostro territorio milioni di immigrati che noi non possiamo accogliere. La Lega sente il dovere di rispettare gli impegni presi con la gente che non vuole questo risultato» dichiara in una nota il presidente dei deputati Roberto Cota.
FRANCESCHINI - Si dice invece vicino a Fini il segretario del Pd Dario Franceschini, che rispetta le posizioni del presidente della Camera sui temi della cittadinanza e dell'immigrazione e boccia l'idea di classi scolastiche divise per nazionalità. Quindi, conferma il parere favorevole alla concessione della cittadinanza in 5 anni. «Ci deve essere rispetto per le diversità e le differenze etniche, senza dimenticare di garantire con fermezza la sicurezza dei cittadini» prosegue, definendo inaccettabile l'abbandono degli extracomunitari in mare.
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