martedì 5 maggio 2009

Essere de sinistra...

Il Primo Maggio di Roma, ormai, è Festa della Casta, Castellitto incluso di Carlo Panella

E' inutile guardare i sondaggi – sconvolgenti – del Sole 24 Ore per venire a sapere che in Italia gli operai e i lavoratori non hanno più niente a che fare con la sinistra e che votano compatti /58%) per la destra, raccogliendo consenso solo tra percettori di quella che marxianamente – e sprezzantemente – hanno sempre chiamato “precettori di rendita improduttiva” (pensionati, impiegati dello Stato, studenti). Infatti, mente le piazze di Berlino, Istanbul, Salonicco e Atene si infiammavano per gli incidenti in occasione della festa del Lavoro, mentre persino Manhattan era bloccata da un grande corteo delle Unions americane, in un paese in cui il primo maggio non è festivo, la sinistra italiana ha trasformato quello che fu un “glorioso giorno di lotta”, in una celebrazione della Casta parassitaria che oggi si è ridotta ad essere. Il concertine di Vasco Rossi a San Giovanni, infatti, è da sempre quel che Fantozzi definiva “una boiata pazzesca!”. Non certo dal punto di vista artistico, tantomeno dal punto di vista dello show, che è di prima categoria. Solo che è una sorta di “Brodway de noantri”, è la trasposizione su un mega palco di uno iperclassico show “mmericano”, copiato dalle grandi band e dai grandi eventi dell’indimenticabile Zard degli anni settanta-ottanta, che nulla, nulla a ha che fare col primo maggio. Con un diffettaccio: fa girare tanta grana, crea tanto nome, “promuove” a tal punto, da essere appuntamento d’obbligo per una appendice fondamentale della Casta, quella vera, che è composta da quel generone romano da Terrazza che mescola politici de sinistra, comici de sinistra, attori, de sinistra e produttori de sinistra, vero asse portante del Pd d’oggi (e Cipputi se la veda da solo con Berlusconi). Simbolo di tanto dirozzamento è stato l’ineffabile Castellitto, l’unico che ha interpretato esattamente la giornata per quel che era. Dovendo essere occasione per celebrare i fasti della Casta, lui l’ha fatto al meglio, leggendo – con la copertina ben rivolta alla platea e a favore di telecamere –, alcune pagine della propria consorte, Margaret Mazzantini. Ottima scelta, soprattutto perché onesta, diretta, senza ipocrisie – tanto che Castilletto la rivendica persino dopo le critiche – tanto, per il Pd, per il suo mondo, il primo maggio è occasione per tutto, tranne che per parlare agli operai, ai lavoratori, che per lottare per loro. La sinistra italiana – Castellitto docet – degli operai letteralmente se ne sbatte – il termine è fortino, ma pienamente giustificato –; si occupa del proprio budget, del proprio orto, delle proprie miserie, da precettrice di rendita parassitaria qual è. E’, semplicemente, diventata destra conservatrice. Puzza sotto il naso e ipocrisie codine incluse.

2 commenti:

enne ha detto...

L'articolo è di Panella e tu l'hai riportato?
Beh, è ben vero che Cipputi con questa sinistra non ha più niente a che vedere. Ma niente di niente. Son proprio i concetti, di sinistra ma anche di destra, che si sono svuotati di significato.
Volevo dire che sono arrivata qui via Piero.
Ciao.

Elly ha detto...

Si, riporto spesso gli articoli di Panella.