Uniti tutti contro Berlusconi. È questo l'appello lanciato dal Partito Democratico che ha invitato Udc e Italia dei valori a incontrarsi per coordinare una "risposta adeguata" alle affermazioni fatte dal presidente del Consiglio sul Parlamento. I capigruppo del Pd Anna Finocchiaro e Antonello Soro hanno inviato una lettera ai capigruppo del Senato Bellisario (Idv) e D'Alia (Udc) e a quelli della Camera, Donadi (Idv) e Casini (Udc), per sollecitare l'incontro: "Cari colleghi, le recenti dichiarazioni di Berlusconi all'Assemblea di Confindustria - si legge nella lettera - costituiscono un fatto di straordinaria gravità. La reiterata manifestazione di ostilità e disprezzo verso le prerogative del Parlamento meritano una risposta adeguata. Siamo pertanto a proporvi di incontrarci per stabilire le modalità della nostra iniziativa". Ma l'iniziativa non trova affatto concorde tutta l'opposizione. Il primo "no" secco arriva dal leader dell'Idv Antonio Di Pietro, per nulla convinto dalla strategia suggerita dai democratici: "La giusta risposta a Berlusconi non sono le solite riunioni e le sterili parole, ma azioni e provvedimenti determinanti. Per questo l`Italia dei Valori ha promosso una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio che non riteniamo moralmente e politicamente degno di rappresentare questo Paese. Berlusconi vuole sfuggire alla giustizia, nonostante sia emerso chiaramente nel processo Mills il suo ruolo di corruttore. E la gravità dei suoi comportamenti è emersa anche nei precedenti processi che ha voluto inquinare. Presenteremo martedì prossimo, alla riapertura del Parlamento, la mozione di sfiducia per portare il dibattito in Aula e informare i cittadini. Ci auguriamo che tutti i parlamentari dell'opposizione la firmino e non si concentrino soltanto sulle vuote parole: gli attacchi al Parlamento e alla magistratura hanno bisogno di una risposta adeguata e di una forte e compatta opposizione". Intanto capogruppo Pd alla Camera Soro ha già convocato il gruppo per martedì per "iniziative urgenti" sulle affermazioni fatte dal Premier all'assemblea della Confindustria. E la Finocchiaro non ha mancato di lanciare frecciate al Cavaliere: "Il presidente del Consiglio mi attribuisce un vizio stalinista perchè avrei capovolto la realtà a suo danno. A testimoniare che questo non è vero ci sono i titoli delle agenzie, i filmati del suo intervento in Confindustria e i quotidiani del giorno dopo. Il senso delle sue parole è, purtroppo, chiaro e preoccupante e per altro coerente con altre dichiarazioni orientate a colpire e delegittimare ruolo e funzioni del Parlamento. Ricordo sommessamente che quando Stalin è morto io non ero ancora nata. E osservo - conclude il capogruppo Pd a Palazzo Madama - che il presidente Berlusconi non ha perso il vizio della bugia e della mistificazione". E oggi a commentare le parole del premier è intervenuto anche Massimo D'Alema. Che ha anche preso le 'difese' del presidente della Camera Gianfranco Fini: "Berlusconi è l'ostacolo alle riforme. Quando ha voluto fare il Lodo Alfano per non essere processato, perché gli stava a cuore, il Parlamento l'ha votato e non è stato ostacolo alla sua volontà. E' la sua volontà l'ostacolo vero alle riforme. Il presidente del Consiglio "ha altre priorità che non sono le riforme per il Paese ma le leggine necessarie per lui". Per quanto riguarda Fini, invece, che aveva difeso il ruolo del Parlamento, D'Alema afferma: "Ho molto apprezzato il presidente della Camera che ha voluto difendere la dignità del Parlamento di fronte all'aggressione che è arrivata dal capo di governo e credo che le sue parole sono un punto di riferimento per tutte le persone che amano la democrazia". Gianfranco Fini ringrazia: "Condivido quello che ha detto D'Alema. Così qualcuno dirà che sono sempre più di sinistra. Poi qualcuno dovrebbe dire se non è D'Alema che è diventato di destra..."
sabato 23 maggio 2009
Contro il dittatore
Il Pd chiama a raccolta l'opposizione:"Uniti contro Berlusconi"
Uniti tutti contro Berlusconi. È questo l'appello lanciato dal Partito Democratico che ha invitato Udc e Italia dei valori a incontrarsi per coordinare una "risposta adeguata" alle affermazioni fatte dal presidente del Consiglio sul Parlamento. I capigruppo del Pd Anna Finocchiaro e Antonello Soro hanno inviato una lettera ai capigruppo del Senato Bellisario (Idv) e D'Alia (Udc) e a quelli della Camera, Donadi (Idv) e Casini (Udc), per sollecitare l'incontro: "Cari colleghi, le recenti dichiarazioni di Berlusconi all'Assemblea di Confindustria - si legge nella lettera - costituiscono un fatto di straordinaria gravità. La reiterata manifestazione di ostilità e disprezzo verso le prerogative del Parlamento meritano una risposta adeguata. Siamo pertanto a proporvi di incontrarci per stabilire le modalità della nostra iniziativa". Ma l'iniziativa non trova affatto concorde tutta l'opposizione. Il primo "no" secco arriva dal leader dell'Idv Antonio Di Pietro, per nulla convinto dalla strategia suggerita dai democratici: "La giusta risposta a Berlusconi non sono le solite riunioni e le sterili parole, ma azioni e provvedimenti determinanti. Per questo l`Italia dei Valori ha promosso una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio che non riteniamo moralmente e politicamente degno di rappresentare questo Paese. Berlusconi vuole sfuggire alla giustizia, nonostante sia emerso chiaramente nel processo Mills il suo ruolo di corruttore. E la gravità dei suoi comportamenti è emersa anche nei precedenti processi che ha voluto inquinare. Presenteremo martedì prossimo, alla riapertura del Parlamento, la mozione di sfiducia per portare il dibattito in Aula e informare i cittadini. Ci auguriamo che tutti i parlamentari dell'opposizione la firmino e non si concentrino soltanto sulle vuote parole: gli attacchi al Parlamento e alla magistratura hanno bisogno di una risposta adeguata e di una forte e compatta opposizione". Intanto capogruppo Pd alla Camera Soro ha già convocato il gruppo per martedì per "iniziative urgenti" sulle affermazioni fatte dal Premier all'assemblea della Confindustria. E la Finocchiaro non ha mancato di lanciare frecciate al Cavaliere: "Il presidente del Consiglio mi attribuisce un vizio stalinista perchè avrei capovolto la realtà a suo danno. A testimoniare che questo non è vero ci sono i titoli delle agenzie, i filmati del suo intervento in Confindustria e i quotidiani del giorno dopo. Il senso delle sue parole è, purtroppo, chiaro e preoccupante e per altro coerente con altre dichiarazioni orientate a colpire e delegittimare ruolo e funzioni del Parlamento. Ricordo sommessamente che quando Stalin è morto io non ero ancora nata. E osservo - conclude il capogruppo Pd a Palazzo Madama - che il presidente Berlusconi non ha perso il vizio della bugia e della mistificazione". E oggi a commentare le parole del premier è intervenuto anche Massimo D'Alema. Che ha anche preso le 'difese' del presidente della Camera Gianfranco Fini: "Berlusconi è l'ostacolo alle riforme. Quando ha voluto fare il Lodo Alfano per non essere processato, perché gli stava a cuore, il Parlamento l'ha votato e non è stato ostacolo alla sua volontà. E' la sua volontà l'ostacolo vero alle riforme. Il presidente del Consiglio "ha altre priorità che non sono le riforme per il Paese ma le leggine necessarie per lui". Per quanto riguarda Fini, invece, che aveva difeso il ruolo del Parlamento, D'Alema afferma: "Ho molto apprezzato il presidente della Camera che ha voluto difendere la dignità del Parlamento di fronte all'aggressione che è arrivata dal capo di governo e credo che le sue parole sono un punto di riferimento per tutte le persone che amano la democrazia". Gianfranco Fini ringrazia: "Condivido quello che ha detto D'Alema. Così qualcuno dirà che sono sempre più di sinistra. Poi qualcuno dovrebbe dire se non è D'Alema che è diventato di destra..."
Uniti tutti contro Berlusconi. È questo l'appello lanciato dal Partito Democratico che ha invitato Udc e Italia dei valori a incontrarsi per coordinare una "risposta adeguata" alle affermazioni fatte dal presidente del Consiglio sul Parlamento. I capigruppo del Pd Anna Finocchiaro e Antonello Soro hanno inviato una lettera ai capigruppo del Senato Bellisario (Idv) e D'Alia (Udc) e a quelli della Camera, Donadi (Idv) e Casini (Udc), per sollecitare l'incontro: "Cari colleghi, le recenti dichiarazioni di Berlusconi all'Assemblea di Confindustria - si legge nella lettera - costituiscono un fatto di straordinaria gravità. La reiterata manifestazione di ostilità e disprezzo verso le prerogative del Parlamento meritano una risposta adeguata. Siamo pertanto a proporvi di incontrarci per stabilire le modalità della nostra iniziativa". Ma l'iniziativa non trova affatto concorde tutta l'opposizione. Il primo "no" secco arriva dal leader dell'Idv Antonio Di Pietro, per nulla convinto dalla strategia suggerita dai democratici: "La giusta risposta a Berlusconi non sono le solite riunioni e le sterili parole, ma azioni e provvedimenti determinanti. Per questo l`Italia dei Valori ha promosso una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio che non riteniamo moralmente e politicamente degno di rappresentare questo Paese. Berlusconi vuole sfuggire alla giustizia, nonostante sia emerso chiaramente nel processo Mills il suo ruolo di corruttore. E la gravità dei suoi comportamenti è emersa anche nei precedenti processi che ha voluto inquinare. Presenteremo martedì prossimo, alla riapertura del Parlamento, la mozione di sfiducia per portare il dibattito in Aula e informare i cittadini. Ci auguriamo che tutti i parlamentari dell'opposizione la firmino e non si concentrino soltanto sulle vuote parole: gli attacchi al Parlamento e alla magistratura hanno bisogno di una risposta adeguata e di una forte e compatta opposizione". Intanto capogruppo Pd alla Camera Soro ha già convocato il gruppo per martedì per "iniziative urgenti" sulle affermazioni fatte dal Premier all'assemblea della Confindustria. E la Finocchiaro non ha mancato di lanciare frecciate al Cavaliere: "Il presidente del Consiglio mi attribuisce un vizio stalinista perchè avrei capovolto la realtà a suo danno. A testimoniare che questo non è vero ci sono i titoli delle agenzie, i filmati del suo intervento in Confindustria e i quotidiani del giorno dopo. Il senso delle sue parole è, purtroppo, chiaro e preoccupante e per altro coerente con altre dichiarazioni orientate a colpire e delegittimare ruolo e funzioni del Parlamento. Ricordo sommessamente che quando Stalin è morto io non ero ancora nata. E osservo - conclude il capogruppo Pd a Palazzo Madama - che il presidente Berlusconi non ha perso il vizio della bugia e della mistificazione". E oggi a commentare le parole del premier è intervenuto anche Massimo D'Alema. Che ha anche preso le 'difese' del presidente della Camera Gianfranco Fini: "Berlusconi è l'ostacolo alle riforme. Quando ha voluto fare il Lodo Alfano per non essere processato, perché gli stava a cuore, il Parlamento l'ha votato e non è stato ostacolo alla sua volontà. E' la sua volontà l'ostacolo vero alle riforme. Il presidente del Consiglio "ha altre priorità che non sono le riforme per il Paese ma le leggine necessarie per lui". Per quanto riguarda Fini, invece, che aveva difeso il ruolo del Parlamento, D'Alema afferma: "Ho molto apprezzato il presidente della Camera che ha voluto difendere la dignità del Parlamento di fronte all'aggressione che è arrivata dal capo di governo e credo che le sue parole sono un punto di riferimento per tutte le persone che amano la democrazia". Gianfranco Fini ringrazia: "Condivido quello che ha detto D'Alema. Così qualcuno dirà che sono sempre più di sinistra. Poi qualcuno dovrebbe dire se non è D'Alema che è diventato di destra..."
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