domenica 24 maggio 2009

Stupri e molestie

Preso anche un peruviano di 37 anni: palpeggiava ragazzina in un centro commerciale. Milano, stuprata e molestata: due arresti. All'uscita da una discoteca la trentenne è stata trascinata in un parco da un marocchino, poi raggiunta da un altro

MILANO
- Una donna di trent'anni è stata violentata all'alba di sabato, a Milano, dopo aver trascorso la serata in una discoteca. La ragazza, una «dark» che vive nell'hinterland, è stata soccorsa alle 6 da una volante che l'ha trovata seduta su un marciapiede in via Anselmo da Baggio, in lacrime e con i vestiti sporchi di terra. Ha detto di essere stata avvicinata da un marocchino all'uscita della discoteca Zoe, in piazza Anita Garibaldi. Lei stava aspettando gli amici: l'uomo l'ha invitata a seguirla, poi l'ha trascinata con forza nei vicini giardini pubblici dove, secondo il racconto di lei, l'ha stuprata. Dopo che l'extracomunitario si è allontanato, si è avvicinato un altro uomo, anche lui marocchino, che ha iniziato a palpeggiarla. A qual punto la ragazza è riuscita a divincolarsi e a scappare. I due, che pare non si conoscano, sono stati arrestati poco dopo grazie alla descrizione della giovane, che li ha poi riconosciuti.

MOLESTIE AL SUPERMERCATO - In un altro episodio, sempre a Milano, è stato arrestato un peruviano di 37 anni, con diversi precedenti penali: è accusato di violenza sessuale aggravata per aver molestato una ragazzina marocchina di 15 anni in un centro commerciale. È successo sabato, poco dopo le 19.30. La ragazzina era con il padre, un commerciante di 38 anni originario del Marocco, e un'amica alla Coop di via Benadir, nella periferia nord-est della città. L'uomo, che si era separato dalla figlia, l'ha sentita urlare. Si è precipitato nella corsia dove la ragazza si trovava e ha visto il sudamericano, con una birra in mano, in ginocchio davanti a lei mentre cercava di abbracciarla e palpeggiarla nelle parti intime. Si è scagliato contro il molestatore e poco dopo sono intervenuti gli uomini della sicurezza interna, che hanno chiiamato i carabinieri. Felix Robert Soto Vera, residente a Cinisello Balsamo, è stato portato in carcere. Durante il tragitto in auto l'immigrato, ubriaco, ha detto ai militari di essere figlio di un miliardario e ha offerto 40 euro a testa in cambio della libertà. Dunque dovrà rispondere anche di istigazione alla corruzione.

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