sabato 16 maggio 2009

Basta

la russa all'alto commissariato per i rifugiati: «conta come il due di picche». Frattini: «Vertice Ue sull'immigrazione. I controlli già a bordo delle navi». Il ministro degli Esteri: regola unica su asilo politico e guardia costiera europea per il Mediterraneo

TRIESTE - «Chiediamo un vertice di capi di Stato e di governo sull'immigrazione». Lo ha detto a Trieste il ministro degli Esteri Franco Frattini durante la riunione straordinaria dei componenti del gruppo del Ppe del Comitato delle regioni. «In giugno - ha proseguito - si riunirà il Consiglio europeo sotto la presidenza della Repubblica Ceca. È in quella sede che questa richiesta deve essere messa all'ordine del giorno, anche se vi sono altre cose importanti da discutere. È un messaggio forte - ha aggiunto - che l'Europa deve dare, parlando a una sola voce». Frattini ha inoltre sollecitato con urgenza l'istituzione di una guardia costiera europea per presidiare le coste del Mediterraneo.

«GIA' SULLE NAVI» - Per Frattini «le richieste di asilo politico da parte degli immigrati che vengono recuperati in mare potrebbero essere vagliate direttamente a bordo delle navi che nel Mediterraneo raccolgono quasi quotidianamente persone che fuggono dai loro Paesi». «Purtroppo a livello europeo non c'è una lista di Paesi sicuri, che sono i Paesi dai quali si intende che non possa provenire un rifugiato, ad esempio gli Stati Uniti d'America - ha notato Frattini -. L'Europa deve avere una regola unica su come esaminare le domande di asilo politico, in quali casi riconoscerlo e in quali no». Altrimenti, «la gente sceglie in che paese andare a seconda del regime giuridico più o meno tollerante». «Ogni cento richiedenti asilo politico, tre-quattro domande vengono accolte: è chiaro che non possiamo fare entrare in Italia cento persone per accogliere tre-quattro domande. Chi arriva a Lampedusa di fatto arriva ad Amburgo e noi abbiamo il dovere di contrastare l'immigrazione clandestina. Ci sono immigrati che pur di non farsi conoscere strappano il loro passaporto». «Su questo tema - ha concluso Frattini - è chiaro che l'Europa deve fare di più».

AFGHANISTAN E BALCANI - Frattini ha quindi delineato tre temi su cui a suo giudizio l'Europa dovrebbe assolutamente avere una voce unica: la difesa e la promozione dei diritti della persona umana, il modo di affrontare le crisi regionali negli altri continenti e la politica di vicinato. Sul secondo punto, Frattini ha detto: «Per l'Afghanistan e Pakistan vi è stato un approccio prevalentemente affidato agli Stai Uniti. Ora è il momento che l'Europa prenda più responsabilità nella stabilizzazioni di Pakistan e Afghanistan e su questo ci troveremo proprio qui a Trieste a fine giugno come G8 a presidenza italiana». A proposito dei Balcani occidentali e del Mediterraneo, per Frattini «abbiamo degli esempi che ci preoccupano e ci dispiacciano: se un solo Paese mette il veto all'ingresso della Croazia e blocca 12 capitali negoziali senza andare avanti, allora è un problema. Così come lo è se il veto di un altro Paese non fa avanzare la Serbia verso l'accordo di libero scambio Europa-Serbia che è stato approvato ma che non è ancora entrato in vigore. E allora questo vuol dire che neanche sui Balcani l'Europa parla con una voce sola».

LA RUSSA - Dal governo successivamente arriva poi un attacco all'Onu che aveva duramente criticato la politica dei respingimenti messa in atto dal governo italiano. «L'Alto Commissariato dell' Onu per i rifugiati conta come il due di picche, cioè un vero e proprio fico secco» sottolinea il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nel corso di un incontro elettorale a Milano, durante il quale ha duramente attaccato la portavoce italiana, Laura Boldrini, chiedendole «se non sia più umano intercettare i clandestini vicini alle loro coste per poi riportarli indietro, oppure portarli nel nostro Paese per poi rinchiuderli nei centri di accoglienza per mesi in attesa che vengano espulsi». «La signora Boldrini - ha aggiunto la Russa - è disumana perchè pretende che dei poveri disgraziati siano chiusi mesi e mesi in condizioni pessime. Forse la sua speranza - ha proseguito il ministro - è che una volta in Italia questi clandestini possano scappare dai centri. Il Governo Berlusconi, e lui in prima persona - ha proseguito la Russa prima di partire per la Libia per partecipare ad un incontro tra rappresentanti di cinque paesi europei e cinque paesi africani - è riuscito a fare ciò che nessuna prima era riuscito a fare, cioè trovare un'intesa con la Libia».

LE REAZIONI - «Speriamo che alle frasi vergognose del ministro della Difesa contro l'Alto Commissario per i rifugiati dell'Onu seguano le immediate e opportune scuse» ribatte Rosa Calipari, capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera, commentando le dichiarazioni del ministro Ignazio La Russa. «Disumano - prosegue Calipari - è fare respingimenti senza attenersi alle regole internazionali. È evidente che le critiche circostanziate e motivate dell'Alto Commissario nei confronti del governo italiano hanno colto nel segno. Le frasi di La Russa e le offese alla signora Boldrini meritano una condanna da parte della sua stessa maggioranza speriamo - conclude Calipari - di non doverla attendere troppo».

E qui ho da ridire sulle ultime uscite di La Russa, una sul fatto che, i clandestini che vengono portati nei centri accoglienza vivano in maniera disumana, ho i miei seri dubbi... e qui, dicono l'esatto contrario. Si può dire che l'accoglienza in quei centri sia parecchio costosa al contribuente coglione, si, non potendocelo nemmeno permettere vista la situazione pessima di migliaia e migliaia di italiani specie in questo periodo di crisi, ma evidentemente La Russa non è ancora a conoscenza di questi soldi ampiamente elargiti da uno stato razzista e becero. E l'altra cosa è che non è vero purtroppo che l'alto commissariato per i rifugiati conta come il due di picche, infatti ha sbraitato e continua a sbraitare contro la nuova linea di governo e sta mostrando al mondo l'esatto contrario di quello che voglia davvero fare l'italia. Non conterà un fico secco ma quell'organo assorbe soldi sottratti a noi e si inventa il manuale per intervistare i richiedenti asilo con le risposte comprese. Contare conta ma è dannoso almeno quanto l'Onu o le varie associazioni umanitarie e quanto la Ue. Per il resto, no, non è disumano respingere al mittente chi non ha uno straccio di documento. E' disumano dover per forza accogliere tutti indistintamente ed assisterli a suon di sovvenzionamenti ogni giorno della loro vita in italia lasciando indietro gli italiani stessi.

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