mercoledì 13 maggio 2009

Onu, razzismo e clandestinità

Per l’Onu l’Italia è più razzista dell’Iran di Ahmadinejad

Lo scorso 20 aprile il presidente iraniano Ahmadinejad era a Ginevra, per la seconda conferenza promossa dall’Onu contro il razzismo, conosciuta anche come Durban 2: la prima si era tenuta nella città sudafricana nel 2001. L’Italia non ha preso parte, assieme da altri stati come Israele e Stati Uniti. Il documento finale è però stato votato da tutti i delegati presenti al tavolo di lavoro il 24 aprile, nonostante il presidente iraniano si fosse lasciato andare a certe uscite nel suo discorso che, a ben leggere, di pacifico hanno ben poco. Di seguito alcuni stralci:
- “Dopo la seconda guerra mondiale si è fatto ricorso all'aggressione militare per privare un popolo intero della propria terra, col pretesto delle sofferenze patite dagli ebrei, e sono stati inviati migranti dall'Europa, dagli Stati Uniti e da altre parti del mondo al fine di istituire un governo assolutamente razzista nella Palestina occupata. In concreto, nel tentativo di porre rimedio alle conseguenze del razzismo in Europa, si è aiutata la costruzione in Palestina della più crudele, repressiva e razzista forma di governo”.- “Il sionismo mondiale impersona un tipo di razzismo che falsamente si richiama alla religione, e che abusa dei sentimenti religiosi per mascherare il proprio odioso ed orribile volto. E'molto importante dunque mettere in luce gli obiettivi politici di alcune tra le potenze mondiali e di coloro che controllano enormi ricchezze ed enormi interessi in tutto il mondo. Costoro mobilitano tutte le loro risorse, la loro influenza economica e politica e tutti i media del mondo per sostenere, invano, il regime sionista e per diminuirne in piena malafede l'indegnità e la vergogna”.- “Non c'è dubbio che tutti voialtri siate consapevoli delle cospirazioni intessute da alcune potenze e dalle conventicole sioniste contro i traguardi e contro gli obiettivi di questa conferenza. Purtroppo esistono una vasta opera letteraria e molte prese di posizione in sostegno dei sionisti e dei loro crimini”.
Per tutta risposta, il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, si era detto “incoraggiato” dal lavoro svolto nel corso della conferenza, invitando i Paesi che non avevano partecipato ad unirsi nella lotta al razzismo. Nelle intenzioni di Ban Ki-moon, l’adozione del documento dava “speranza a milioni di vittime di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza in tutto il mondo”. Ne vogliamo parlare?

Dario Mazzocchi

Ma in tre anni l'Europa ha respinto. 150mila immigrati clandestini

L'Europa critica. Ma intanto respinge quanto e più di noi. Basta dare una scorsa al rapporto 2008 della Frontex, l'agenzia con sede a Varsavia creata apposta dalla Comunità per arginare il flusso migratorio e dargli un minimo di ordine e regola. Il 27 aprile, il suo direttore, Ikka Laitinen, l'ha presentato ufficialmente in un’audizione alla Commissione Libe del Parlamento europeo. Dice il rapporto che tra i cittadini di Paesi non comunitari intercettati e quelli respinti, Frontex ha identificato oltre 300.000 persone. Di cui 129.500 respinti negli aeroporti e alle frontiere terrestri, 92.200 intercettati nelle acque del Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico e 82.600 intercettati - ma non respinti - alle frontiere terrestri della Grecia (con Albania, Macedonia e Turchia), della Bulgaria (con la Turchia) e di Cipro (con la parte turca dell’isola). Nel 46% dei casi si è trattato di interventi effettuati alle frontiere terrestri dell’Ue, nel 32% in mare, e nel restante 22% negli aeroporti. Sotto controllo gli hub di Lisbona, Madrid, Londra, Dublino, Parigi, Roma e Berlino, con una particolare attenzione – dicono le raccomandazioni di Frontex– ai cittadini di nazionalità del Brasile, Marocco, Bolivia, India e Algeria. A disposizione dell’agenzia comunitaria ci sono per il momento 25 elicotteri, 22 aerei, 24 navi e 89 motovedette. Ma ci si aspetta un aumento dei mezzi. Anche grazie all’aumento del budget. Dai 70 milioni di euro stanziati nel 2008 infatti si è passati agli 83,5 milioni per il 2009, ma le richieste di Varsavia per il 2010 sono di 85 milioni, con l’idea prospettata di un aumento progressivo fino ai 102 milioni richiesti per il 2013. Serviranno a rendere permanenti le missioni di pattugliamento, a partire dal Mediterraneo. A disposizione ci sono già 25 elicotteri, 22 aerei, 24 navi e 89 motovedette. Serviranno a creare una linea continua e permanente di pattugliamenti. Cinque i punti nevralgici. La missione Hera sulla rotta atlantica verso le isole Canarie. Le missioni Minerva e Indalo nello stretto di Gibilterra e nel Mediterraneo occidentale, nelle acque che separano la Spagna da Marocco e Algeria. Hermes tra l’Algeria e la Sardegna, e Nautilus nel Canale di Sicilia. E infine Poseidon nel mar Egeo, tra la Turchia e la Grecia. Terra, acqua, mare, mare, monti: dal 2005 al 2008 l’Unione europea ha attuato circa 150 mila respingimenti di immigrati clandestini. Questi i dati ufficiali. Leggi qui il rapporto integrale: Qui.

Albina Perri

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