giovedì 14 maggio 2009

Cieco e sordo

... ma a lui sta a cuore il nuovo ordine mondiale... vada a chiederlo agli islamici chi sono gli xenofobi.

Napolitano: «Troppa retorica xenofoba». L'allarme del presidente della Repubblica: «Le differenze etniche e religiose non si traducano in esclusione»

ROMA - «Si diffonde una retorica pubblica che non esita, anche in Italia, ad incorporare accenti di intolleranza e xenofobia». È il duro monito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Intervenendo all'assemblea annuale delle Fondazioni europee, il capo dello Stato evidenzia poi come povertà e disuguaglianza siano «strettamente connesse» e che quindi «le misure rivolte a ridurre la povertà e quelle contro l'esclusione sociale devono andare di pari passo».

DIFFERENZE ED ESCLUSIONE - Secondo Napolitano, «solo in questo modo si può evitare che coloro che si trovano in fondo alla scala sociale rimangano confinati in quella posizione». Questo, avverte il presidente della Repubblica, «è tanto più importante nei nostri paesi dove le differenze in termini di origini etniche, religiose e culturali sono aumentate». Qui, prosegue, «il rischio che queste differenze si traducano in un fattore di esclusione è sempre presente ed è aggravato dal diffondersi di una retorica pubblica che non esita, anche in Italia, ad incorporare accenti di intolleranza o xenofobia».

CICLO DI SVILUPPO - Il Capo dello Stato ha sottolineato il dovere di innescare un nuovo ciclo di sviluppo che non intacchi i livelli di equità e di coesione sociale raggiunti, ma anzi li migliori significativamente. «Le nostre società devono dimostrare che questo è un obbiettivo raggiungibile. È un sentiero stretto e impervio, ma è l'unico che l'Europa può ragionevolmente percorrere».

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