sabato 16 maggio 2009

Scemi e più scemi

L'immigrazione e la strada "parallela" di Fini

Titolo: «L'integrazione? La spiegano i ragazzi della seconda C. Una classe di Valmontone in redazione: il volto allegro dell'Italia multietnica che c'è già». Sommario: «In visita al giornale una classe modello della provincia di Roma: su quindici alunni, dieci sono "stranieri"». Non stiamo leggendo il Manifesto o l'Unità bensì la terza pagina del Secolo d'Italia, storico quotidiano del Msi poi di An e ora del Pdl. Due giorni dopo aver lanciato il tema dei diritti civili parlando di lotta all'omofobia e di coppie di fatto (non è casuale che nelle stesse ore il presidente della Camera Gianfranco Fini ricevesse le associazioni degli omosessuali), il quotidiano diretto dalla "finiana" Flavia Petrini, deputata del Pdl, rilancia senza polemiche dirette con il governo il tema degli immigrati. Mentre la Camera approva tra le accuse di razzismo dell'opposizione il disegno di legge sulla sicurezza alla Camera e Chiesa e Quirinale mettono in guardia dai rischi di xenofobia, l'ala "finiana" del Pdl disegna per il futuro la sua idea di società: multietnica, che punta sull'integrazione degli immigrati e attenta ai diritti civili. In questo senso va anche la proposta di legge bipartisan sulla cittadinanza annunciata per dopo le elezioni europee - come scrive il Sole 24 ore - dai deputati del Pdl Fabio Granata e Silvano Moffa, molto vicini al presidente della Camera Gianfranco Fini: sarà ridotto da 10 a 5 anni il tempo necessario per diventare cittadini italiani e saranno introdotti per la prima volta in Italia elementi dello ius soli. In sintonia contro l'allarme di Giorgio Napolitano sulla «retorica intollerante e xenofoba», è soprattutto al futuro che guarda Fini. Non è tanto in discussione il testo approvato ieri dalla Camera, quanto l'idea di società che verrà. E anche, naturalmente, l'idea di Pdl che verrà. Fini lavora al "suo" partito e guarda all'Europa di Sarkozy e dei conservatori inglesi. Una sfida lunga, che va oltre gli slogan elettorali, ma ormai perseguita con lenta fermezza.

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