Con una lettera indirizzata a Palazzo Chigi, il comitato di quartiere Jenner-Farini si appella al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per il caso del centro islamico. Oggetto della missiva: «Milano, viale Jenner. Questione ancora aperta». «Al presidente chiediamo un intervento - spiega Luca Tafuni, portavoce del comitato - a Milano serve una sede per i musulmani. Non si può andare avanti con cinque preghiere al giorno in un garage. E ora inizia il Ramadan. Abbiamo pensato di rivolgerci al premier dopo le dichiarazioni del presidente sulla Milano sporca». «Caro presidente - si legge - sicuro di sapere che lei ama Milano come l’amiamo noi, profondamente, speriamo in un suo decisivo contributo per risolvere una questione che occupa le pagine dei giornali da ormai troppo tempo».
L'intervista ad Abdel Hamid Shaari
Al leader del centro islamico di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari l’appello al presidente Berlusconi firmato dal comitato dei residenti non dispiace affatto. Anzi. Direttore, lo sottoscrive? «Senza problemi. Sottoscrivo tutto ciò che può servire per arrivare alla soluzione che chiediamo da anni. Un luogo di culto a Milano. Noi siamo d’accordo con Tafuni. Il punto è che altri cercano di narcortizzare la questione. Una parte delle istituzioni non vuole risolvere il problema». Palazzo Marino sostiene che la situazione attuale può andar bene per anni... «De Corato mi ha detto che finché c’è questa giunta non ci sarà un luogo di culto a Milano. Bene, vadano a spiegarlo ai cittadini di viale Jenner che questa situazione è l’ottimo». Si dice che fino alla fine del ciclo elettorale (Regionali nel 2010 e Comunali nel 2011) non ci sarà alcuna novità. «Io voto in Italia e De Corato non avrà il mio voto, ma ai cittadini di viale Jenner dovrà spiegarlo lui che per anni si dovrà andare avanti così». Voi cosa chiedete? «Io ribadisco il nostro diritto costituzionale alla preghiera. Per il venerdì il Palasharp va bene. Se poi vogliono toglierci anche quello torneremo in viale Jenner anche il venerdì». De Corato fa spesso riferimento al fatto che lei è stato respinto come indesiderato alla frontiera con l’Egitto. «Questa cosa è vergognosa. Io sono andato in Egitto con il mio passaporto italiano e con un regolare visto, emesso dal consolato. De Corato dovrebbe solidalizzare con me per quella vicenda, anche perché mi recavo in Egitto perché mia madre era in coma, non certo per un viaggio di piacere». L’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli ha chiarito che nel nuovo Piano di governo del territorio di Milano la moschea non c’è perché nessuno l’ha chiesta al Comune... «È da più di un anno che andiamo avanti con gli incontri con il prefetto. L’unico interlocutore, l’unico che ci parla. Facciamo domande da anni. Ma a chi dobbiamo far riferimento? Masseroli può dire quel che vuole. Comune e Provincia non vogliono riceverci». Per il Ramadan almeno avete trovato una soluzione? «Andremo al Ciak in via Procaccini. Grazie al prefetto, al signor Togni e anche a Longoni, direttore del teatro. Non certo grazie al Comune».
Così, giusto per fare qualche piccolo raffronto. Qui. Perchè invece di berciare, leggendo l'articolo potrebbero solo tacere e rifletterci sopra.
7 commenti:
nessuno impedisce loro di pregare, ma ai cari mussulmani darei la stessa risposta che in Arabia saudita è stata data ai Cristiani:possono pregare, ma in casa loro.
http://www.owitalia.org/sito/php/scheda.php?nazione=Arabia%20Saudita&libro=ow
Appunto. In italia so trovano a disagio? Che se ne tornino a casa propria così non avranno più problemi per pregare.
ho ancora sullo stomaco la preghiera sul sagrato di S.Petronio a Bologna...e non vengano a raccontare la balla che è stata una cosa spontanea
Io ce li ho sullo stomaco perchè sono gli unici che rompono le balle per tutto.
ricordo che al liceo avevo dei compagni di classe ebrei, non hanno mai rotto.all'ora di religione(ai miei tempi c'era ancora il Concordato e ce'ra Religione fra le materie in pagella)se ne stavano fuori dall'aula più felici che mai.
Artemisia
Già. Guarda un pò questi qui. http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_agosto_6/testimoni_geova_olimpico-1601641800866.shtml
Ci mancavano solo i Testimoni di Geova.
Non so come facciano, ma appena qualcuno si trova in difficoltà (salute o lavoro)si precipitano come falchi per "parlare".A me è capitato quando avevo terminato un incarico ospedaliero e per un certo periodo di tempo sono rimasta "a spasso" e a mia madre e a mia suocera appena uscite dall'ospedale.
Artemisia
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