ROMA - Dall'otto agosto si parte con le ronde. Lo annuncia il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che in settimana firmerà il decreto attuativo e all'indomani della firma alla proroga dell'operazione Strade sicure (impiegati per i prossimi dodici mesi 4.250 uomini). In una intervista a quotidiano della Lega Nord, La Padania, in titolare del Viminale spiega che ci saranno regole «precise e anche molto severe», e che sarà «il primo cittadino a decidere se e dove si faranno. Dopodiché si avvia tutta una procedura di garanzia che impegna la Prefettura. Per i cittadini che si mettono a disposizione per partecipare alle ronde sono previsti, infine, un periodo di formazione e controlli molto accurati». Rispondendo a una domanda sugli scontri di Massa tra cittadini di destra e di sinistra, Maroni spiega poi che «l’episodio di Massa non c’entrava nulla con le ronde» ma che si è trattato «solo di un episodio di delinquenza politica». E con le nuove regole, ha aggiunto il ministro, dare vita a ronde politicizzate «non sarà più consentito».
NO A MARONI SULLA SANATORIA - Su La Padania poi Maroni ha bocciato senza appello la proposta del ministro Claudio Scajola di allargare la regolarizzazione per badanti e colf anche ad altri settori. «La richiesta è respinta» ha detto il titolare del Viminale, sottolineando che, sulla sicurezza (a partire dalle ronde) come sull'immigrazione clandestina, si è voluto dare un segnale di «discontinuità» rispetto al passato. Maroni nega che quella per badanti e colf sia una «sanatoria». «Calma. Intanto quello che abbiamo fatto non è una sanatoria per gli immigrati irregolari ma per far emergere il lavoro nero domestico fatto da colf e badanti italiane, comunitarie ed extracomunitarie. Non era cioè un provvedimento mirato sulla situazione di clandestinità ma su quella dell' irregolarità lavorativa». Ciò premesso, Maroni risponde negativamente alla proposta del ministro per lo Sviluppo economico: «Se è per questo la richiesta di Scajola è la stessa che ci arriva anche da Epifani. Purtroppo però dentro al governo l'accordo era un altro. Quindi la richiesta è respinta». Nell'intervista, il ministro annuncia che per le ronde ci sarà la firma del decreto l'8 agosto e che il modello sarà quello di Verona, con il sindaco che deciderà se avere o meno le ronde, da attuare poi attraverso convenzioni con le associazioni.
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