lunedì 6 luglio 2009

D'Alema

L'ex premier: «Mi insultano ma sono meglio di quelli che ci sono adesso». D'Alema: «Scenari imprevedibili. Per il premier è iniziato il declino». Il declino di Berlusconi «sarà complesso». E sul Pd: «La candidatura di Franceschini non regge»

ROMA
- D'Alema torna a parlare di «scenari imprevedibili» in Italia e di «inizio del declino» per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. L'ex premier Massimo D'Alema lo ha detto in una intervista a Radio Città Futura poco prima del suo intervento alla festa del Partito democratico: «Si avvia un periodo di incertezze e credo che nel paese possano aprirsi scenari anche imprevedibili».

IL DECLINO DI BERLUSCONI - Alla cronista che gli chiedeva di Berlusconi e di un suo eventuale declino D'Alema ha replicato sottolineando: «Siamo in un momento del potere personale di Berlusconi che mostra anche però fragilità». Secondo D'Alema il suo declino «sarà complesso, frammentario: l'uomo non vuole mollare ma al tempo stesso è sempre più debole». Quindi «ci sarà un periodo di incertezza e nel Paese possono aprirsi anche scenari imprevedibili».

INACCETABILE CON DONNE - Il modo con cui Silvio Berlusconi tratta le donne per D'Alema, è inoltre «volgare e inaccettabile». Quando l’intervistatore Antonio Polito gli chiede un giudizio sulla vicenda delle ragazze che frequentano le residenze del premier e sulla cena tra Silvio Berlusconi e alcuni giudici della Corte Costituzionale: «Sono vicende estremamente imbarazzanti, però forse noi abbiamo un eccessivo ritegno a parlarne. Nessuna di queste due cene è completamente un fatto privato».

CANDIDATURA DI FRANCESCHINI NON REGGE - Più tardi D'Alema, intervistato alla festa del Pd, ha affrontato le questioni interne al Pd a cominciare dalla candidatura di Franceschini, che «non regge». Dopo tante sconfitte subite da un gruppo dirigente, sostiene l'ex premier, due sono le strade: «O si dice "uniamo le forze" oppure non si può dire "mi ricandido per non far tornare chi c'era prima». Per D'Alema questo «non è il modo giusto nè utile al partito».

«MARINO SERIO, MA NON E' L'UOMO GIUSTO» - D'Alema ha parlato anche della candidatura di Ignazio Marino: «È una persona seria che non fa parte di quel nuovismo ignorante del quale parlano i giornali ma non credo che sia l'uomo giusto in questo momento in grado di garantire un rilancio robusto del Pd».

«IRRAGIONEVOLI GLI INSULTI DAL MIO PARTITO» - Il Pd perde tempo ad "insultare" le sue migliori personalità, tutto questo è irragionevole. Massimo D’Alema si lascia poi andare a uno sfogo: «Possibile che io debba essere insultato dal mio partito? Possibile che io che ho fatto il ministro degli Esteri, e ad agosto ero a lavorare per la pace in Libano anziché andare alle Maldive, debba subire questo? E’ ragionevole?». D’Alema si scaglia contro un partito impegnato a «demolire le sue personalità principali, che sono incommensurabilmente migliori di quelle che ci stanno adesso. E’ un fenomeno di autolesionismo». Le polemiche contro l’apparato del Pd sollecitano quindi il sarcasmo di D'Alema, che non risparmia una battuta quando gli viene posta la questione degli "apparati". «Noi dell’apparato - dice - abbiamo una struttura particolare che ci rende, direi, quasi indistruttibili». Aggiunge D’Alema: «Dove sono questi presunti apparati che frenavano il nuovo? Di che parliamo? Questa è una raffigurazione letteraria dei nostri problemi».

«PRIMARIE? PARTITO VIENE INVASO» - Lo statuto del Pd va cambiato, le primarie per eleggere il segretario non vanno bene perché attribuiscono ai cittadini «il potere di demolire il partito o comunque di invaderlo, di occuparlo», ha detto ancora D’Alema. «Cambieremo lo statuto dopo il congresso. Le primarie le farei per decidere le liste per il Parlamento, se non ci sono le preferenze. Ma perché fare le primarie per il segretario del Pd? Votino gli iscritti per eleggere il segretario del partito».

2 commenti:

Massimo ha detto...

Probabilmente D'alema ha ragione se guardiamo alla sua parte politica, come a dire in un paesi di ciechi, un orbo è re. Ma D'alema, a sua volta, è un microscopico nano in confronto a Berlusconi, oggetto della sua invidia per il successo che ha con le donne e che cerca di esorcizzare proclamando, da almeno 13 anni (dal 1996) che è "in declino" e che "il berlusconismo è finito". Un po' come sognare la morte di qualcuno: gli si allunga la vita ! :-)

Nessie ha detto...

Beh...per ora nelle pesti c'è lui, D'Alema. E il suo declino perfino all'interno del suo partito, è iniziato da un pezzo in modo irreversibile. Ma come si dice, pesa di più la paglizza di Berlusconi, che le sue travi.