domenica 2 agosto 2009

Religione di pace

Scontri nella provincia del punjab. Pakistan, sei cristiani bruciati vivi. Le violenze scatenate da un gruppo islamico fuorilegge. Nei giorni scorsi due chiese date alle fiamme a Korian

ISLAMABAD
- Violenze contro i cristiani in Pakistan: sei persone, fra cui tre donne, sono state bruciate vive da un gruppo di musulmani e decine sono rimaste ferite in scontri religiosi avvenuti negli ultimi giorni nei pressi di Gojra, nella provincia del Punjab, nel Pakistan centrale. Islamici appartenenti al gruppo «Sipah-e-Sahaba», ritenuto fuorilegge dal governo pakistano, hanno assaltato un quartiere cristiano. Le tensioni in zona risalgono a diverse settimane fa. Ma nei giorni scorsi un gruppo di fanatici musulmani ha saccheggiato e dato alle fiamme due chiese a Korian. L'attacco è nato da una falsa accusa di blasfemia, secondo la quale i cristiani avrebbero profanano un Corano durante una cerimonia nuziale. I cristiani, di contro, hanno organizzato una processione nelle aree musulmane. Di qui l'ira dei membri del «Sipah-e-Sahaba», che hanno attaccato i cristiani. Sette le persone bruciate vive, decine i feriti, soprattutto a causa di lanci di pietre e di spari che ancora si sentono in zona.

CAOS - La televisione continua a mostrare immagini di scontri, di fedeli musulmani sui tetti delle case che sparano contro la polizia che cerca di prendere il controllo della situazione. Diverse case sono state date alle fiamme e il traffico ferroviario in zona è stato bloccato. I rivoltosi musulmani hanno bloccato le strade di accesso a Gojra e ad alcuni villaggi, bloccando nelle caserme alcuni poliziotti e soprattutto i vigili del fuoco, impedendo a questi ultimi di spegnere gli incendi. Il ministro pakistano per le Minoranze, Shahbaz Bhatti, smentendo che i cristiani abbiano profanato il libro sacro musulmano, ha accusato la polizia di non aver protetto a sufficienza la comunità cristiana della zona, come richiesto da giorni. Il ministro della Giustizia dello stato del Punjab, Rana Sanaullah, ha annunciato una inchiesta, mentre i parlamentari statali dell'opposizione hanno convocato d'urgenza una sessione parlamentare condannando gli attentati, accusando il governo di non aver fatto quanto promesso per proteggere i cristiani e chiedendo al capo della Corte suprema, Iftikhar Mohammed Chaudhry, di assicurarsi che i responsabili delle violenze di questi giorni vengano affidati alla giustizia.

MINORANZA - I cristiani in Pakistan rappresentano una minoranza di poco più del 2%. Il 30 giugno scorso, sempre nel Punjab, ma a Bahmani, nel distretto di Kasur, circa 600 fedeli musulmani avevano preso d'assalto la zona del villaggio in cui vivono i cristiani. Nell'attacco avevano appiccato il fuoco a un centinaio di abitazioni, con il lancio di bombe molotov. La folla aveva assalito i cristiani con bastoni ed acido, bruciato macchine e moto e distrutto la rete elettrica. Secondo la Commissione nazionale di giustizia e pace (Ncjp), organismo della Chiesa cattolica pakistana, fatti come quelli di questi giorni sono frequenti nel Punjab e si ricollegano quasi sempre a false accuse di blasfemia.

1 commenti:

Maria Luisa ha detto...

Sono delle bestie...
e questo per completare il quadro della situazione dei Cristiani in Pakistan:
http://www.corriere.it/esteri/09_agosto_03/frate_francescano_parenti_bruciati_cristiani_lorenzo_cremonesi_99ce1a76-7fed-11de-bb07-00144f02aabc.shtml

Artemisia