venerdì 3 luglio 2009

Catastrofismi

"A rischio 500 mila badanti". I clandestini in Italia sono quasi un milione. Le associazioni di volontariato: situazione degli irregolari ingestibile di Raffaello Masci

ROMA - E adesso che succede? Ci potrebbero essere un milione di processi, mezzo milione di famiglie in conclamata illegalità, una folla di irregolari provenienti da zone con gravi epidemie che non potrebbero accedere ai servizi sanitari, un sovraffollamento delle carceri e - infine - un paese di spioni e delatori sottoforma di amministratori zelanti e volenterosi membri di ronde. Sulle ricadute del decreto sicurezza, il mondo del sociale traccia questo quadro inquietante. Esagerato, forse, ma che induce qualche riflessione. La madre di tutte le sciagure sarebbe l’introduzione del reato di clandestinità, «misura inedita in Europa» secondo il gruppo EveryOne che si occupa di diritti umani. L’immigrato irregolare non rischia più il carcere, dice il nuovo provvedimento, ma «solo» una ammenda da 5 a 10 mila euro e l’espulsione. «La sanzione, tuttavia - spiega Andrea Olivero, portavoce del forum del Terzo Settore - dovrà essere comminata da un giudice e, per quanto semplificati, ci dovranno essere almeno un milione di processi, perché tanti sono i clandestini». Senza dire che l’espulsione del clandestino è una sorta di chimera, più agognata che praticata, «espellere un irregolare è difficilissimo e costoso - dice ancora Olivero - perché la persona interessata spesso non ha identità certa e altrettanto di frequente il paese di provenienza non è disposto a riprenderselo». E poi c’è una questioncina da nulla: chi (italiano) ospita o dà in affitto una casa a degli irregolari, rischia fino a tre anni di carcere. «Bene - aggiunge Olivero - poiché questa è la condizione di mezzo milione di famiglie italiane che ospitano altrettante badanti clandestine, aspettiamoci una retata all’alba a carico di anziane signore non autosufficienti ». Ma ci sono pure ragazzi in via di integrazione che rischiano di essere iscritti tra gli irregolari: «Abbiamo 75 minorenni - spiega Carmine Cerrone, direttore a Roma di un centro di seconda accoglienza per minori - e lavoriamo per dare a queste persone una formazione e un futuro. Per essere regolarizzati al compimento del 18° anno, però, i ragazzi devono avere almeno 3 anni di soggiorno in Italia di cui due passati in una struttura come quella di cui mi occupo. Ora 42 dei nostri stanno per diventare maggiorenni ma senza sufficiente “anzianità”. Che fanno? Li espellono dopo aver investito sulla loro integrazione »? Un articolo del decreto prevede, infine, che i figli degli irregolari non possano essere iscritti all’anagrafe comunale, «il che vuol dire - spiega Roberto Malini, presidente di EveryOne - che sarà ostacolato il loro accesso ai servizi sanitari e a quelli scolastici. E’ vero, infatti, che i medici non dovranno più fare la spia dei clandestini da loro curati, ma questa norma non riguarda gli infermieri e gli impiegati delle Asl. Senza dire che anche i presidi dovranno respingere l’iscrizione a scuola dei bambini “irregolari”». Il problema non è solo umanitario, ma anche sanitario. Secondo i dati raccolti da EveryOne, l’afflusso di clandestini negli ospedali di Roma e Milano, da quando è in discussione in decreto, è diminuito del 35% (con una punta del 75% al San paolo di Milano). «In Italia - dice l’associazione - sono presenti anche migranti provenienti da Congo, Rwanda, Sudan e altri Stati colpiti dal micidiale virus dell'Ebola. Dopo l'approvazione del decreto, vivranno nascosti in luoghi inaccessibili e in condizioni igieniche tragiche. Basterebbe un solo caso di contagio da parte del virus Ebola o di altra febbre emorragica letale per provocare un'epidemia incontrollabile. Questo comporta il mancato accesso ai servizi sanitari. Pensiamoci».

0 commenti: