giovedì 4 giugno 2009

Veltroni

... e dopo l'accorato appello di Prodi sulla qualità democratica, ecco quello di Veltroni contro la destra violenta (???).

Rispunta Veltroni: votare Pd contro la destra violenta

Dopo un lungo silenzio, Walter Veltroni è riapparso sulla scena politica mentre trascorrono le ultime ore di campagna elettorale. E lo ha fatto via Facebook, rivolgendo un appello agli elettori di centrosinistra: andate a votare o questo Paese diventerà “violento”, colpa della destra che ha creato crisi profonde. “Per questo nostro grande e sfortunato Paese il Partito democratico è la principale speranza”, ha detto Veltroni dal momento che “non è solo il mondo a guardarci con preoccupazione e disagio. È la sensazione che vive ciascun italiano, chiunque ami davvero la sua Patria”. L'appello via Facebook - L’ex segretario del Pd ripercorre la storia di un’Italia che più volte ha rischiato di cadere nel burrone della violenza, perché di fronte ad una minaccia come quella rappresentata dalla destra non c’è stata una risposta elettorale. “E così si sono vissute stagioni politiche che, specie nelle loro fasi conclusive, hanno prodotto crisi profonde. Crisi sociali e crisi del modo di pensare. Spesso una eclisse di quei valori: il senso di solidarietà, la rettitudine, il talento, l'operosità, la generosità individuale e collettiva che hanno accompagnato i momenti migliori della nostra storia nazionale, a cominciare dalla ricostruzione. Una società fondata sull'egoismo è una società violenta. La destra sta edificando un Paese violento”. "Ritroviamo le virtù civili" - “La destra – ha rincarato la dose Veltroni - sta edificando un paese violento. Violenza reale, mai così diffusa. E violenza nei rapporti tra le persone. Il Paese è tornato a vivere nell'odio e la frantumazione di ogni rete di relazione tra giovani e anziani, tra italiani e immigrati, tra deboli e forti, tra Nord e Sud, spezza l'anima migliore della nostra Italia”. “Non so quanto tempo ci vorrà, ogni giorno che passa così è un giorno perduto per le nuove generazioni, ma il Paese girerà pagina”, è invece l’augurio che cerca di trasmettere in particolare ai giovani, prendendo in prestito il riformismo alla Barack Obama. Il riformismo, “l'unica soluzione perchè questo Paese ritrovi le virtù civili e il senso di giustizia che oggi appaiono sepolte. Ma il riformismo non è una etichetta falsificabile”. Al contrario “è coerenza, è coraggio del cambiamento, è sfida ad un vecchio mondo. Ed è, soprattutto, una grande strategia. Un progetto politico che deve vivere nella società”. "Al primo posto gli interessi generali" - L’ex sindaco di Roma ha pronta la ricetta per superare il disagio. L’Italia “avrebbe bisogno di un patto tra produttori per garantire la crescita e il lavoro. Avrebbe bisogno di politici capaci di mettere al primo posto gli interessi generali e, così, di riformare insieme le istituzioni e renderle ciò che oggi non riescono ad essere fino in fondo”. Sembra di rileggere il discorso tenuto a Torino quando annunciò la sua candidatura alla leadership del neonato Partito democratico. La fine della storia è risaputa.

0 commenti: