ROMA - È scontro a distanza tra il Pdl e Massimo D'Alema sull'inchiesta di Bari e oggetto di un articolo pubblicato dal Corriere della Sera. «Come faceva D'Alema - si legge in una nota dell'ufficio di presidente del Popolo della Libertà - a "immaginare" in anteprima assoluta i contenuti (tutti da verificare) di una nuova inchiesta della procura di Bari dopo la sua visita nella città?». Rincara la dose Niccolò Ghedini, legale del presidente del premier e deputato del Pdl, sostenendo che sarebbe una «straordinaria coincidenza» se Massimo D’Alema avesse parlato di «scosse» senza essere a conoscenza delle notizie sull’inchiesta dei pm di Bari. «Quel giorno - spiega il legale parlando dell'intervista rilasciata dall'esponente del Pd a Lucia Annunziata - D’Alema era a Bari e il fatto che abbia dato questa indicazione e che poi siano usciti questa intervista e questo articolo effettivamente fa pensare». Parole che il presidente della Fondazione Italianieuropei non ha lasciato cadere nel vuoto. «Si sta facendo una vergognosa speculazione - si difende D'Alema -. Quello da me espresso domenica scorsa nel programma In mezz’ora era un giudizio politico, come è stato del tutto evidente a chi ha visto la trasmissione, riferito al governo e al nervosismo del presidente del Consiglio, il quale aveva appena denunciato oscuri e imprecisati complotti contro di lui». «Nessun riferimento, dunque, da parte mia a vicende giudiziarie di cui non so nulla - prosegue in una nota l'esponente dei democratici -. Per quanto riguarda, poi, le insinuazioni prive di qualsiasi fondamento di verità e di riscontri, mi riservo di agire su ogni piano nei confronti dei calunniatori».
«DENUNCIO CHI DICE CHE MANOVRO LE INCHIESTE» - Un avvertimento preciso, quello di D'Alema: «Se qualcuno ha il coraggio di dire che manovro inchieste giudiziarie - chiarisce il democratico - lo denuncio perché è un mascalzone e un bugiardo». «Non si è risposto nel merito e su una vicenda di cui non sapevo nulla. Che sia finito sotto accusa io - ha aggiunto - è incredibile». D'Alema è arrivato a parlare di una «gravissima intimidazione». «Ho letto anch’io, come molti altri cittadini italiani - ha spiegato D’Alema in una nota - le notizie pubblicate questa mattina dal Corriere della sera, cui auspicherei giungessero risposte e smentite di merito, anziché insulti e accuse rivolte a chi, come me, non ha nulla a che vedere in queste vicende».
FRANCESCHINI - Difende l'operato di Da'Alema il leader del Pd Dario Franceschini. «Ha risposto con determinazione e indignazione alle accuse assurde del Pdl. E ha ragione: tutti quelli che lo hanno ascoltato hanno capito perfettamente che quando parlava di scosse si riferiva a fatti politici», afferma il segretario dei democratici in una nota. «Tutto il resto - aggiunge - fa parte del solito copione di Berlusconi e della destra, fatto di attacchi a tutto e tutti, la stampa, l'opposizione, la magistratura, gridando al complotto per cercare di trasformarsi in vittima e raccogliere qualche voto in più ai ballottaggi. Già visto cento volte, non funziona più».
«VICINANZA E SOLIDARIETÀ AL PREMIER» - Nella nota, l'Ufficio di presidenza del Pdl «ha espresso all'unanimità vicinanza e totale solidarietà al presidente Silvio Berlusconi, anche oggi oggetto di un attacco scandalistico». «Sorprende - si legge nel comunicato - che, forse per una inaccettabile competizione tra testate ci si presti a dare corpo a notizie che non trovano riscontro nella realtà, a partire da quella di una candidatura europea del tutto fantasiosa mai ipotizzata da alcuno». «È evidente - continua - che dopo la ricerca spasmodica è ben remunerata, da parte di un gruppo di giornalisti, di ogni notizia, anche la più falsa, in grado di danneggiare l'immagine del premier, si sia aperta la strada a qualsiasi mitomane o persone a caccia di facile notorietà. Basta leggere con attenzione l'intervista apparsa oggi per averne conferma».
«L'OPERATO DEL PRESIDENTE È SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI» - «Si ripete un vecchio clichè - si legge sempre nella nota dell'ufficio di presidenza del Pdl - a cui la sinistra ci ha tristemente abituati». «Il ripetuto tentativo di infangare la vita privata del presidente Berlusconi con rivelazioni scandalistiche - conclude la nota - è peraltro la prova evidente che i suoi detrattori non hanno alcun argomento politico in grado di contrastare efficacemente quanto in 12 mesi il governo Berlusconi ha realizzato di concreto per il paese. Ma l'operato del Presidente nell'affrontare le questioni di politica interna ed internazionale è sotto gli occhi di tutti ed è, per fortuna, soltanto il giudizio degli italiani quello che conta».
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