lunedì 15 giugno 2009

Torbide storie

«D'alema ha riassunto un pensiero diffuso nel centrosinistra». Annunziata: «Sospetto una crisi ampia. Forse con un altro scandalo». «La sensazione è che il premier stia entrando in un grave momento di debolezza. Temo storie torbide»

ROMA
- Lucia Annunziata, senti: quando Massimo D’Alema ti ha detto che c’è da aspettarsi una maggioranza attra­versata da «scosse», tu a che genere di scosse hai pensato? «Non ci ho pensato. Ho, anzi, reagito d’istinto. Nella frazione di un secondo. Co­me ti sarai accorto, l’ho infatti subito incal­zato, chiedendogli: 'D’Alema, il termine scossa sta per...?'». (Lucia Annunziata, giornalista al mani­festo, a Repubblica, al Corriere, dall’agosto del 1996 al giugno del 1998 alla guida del Tg3, poi presidente della Rai, attualmente editorialista de La Stampa, ieri ha intervi­stato su Raitre, nel suo programma di in­formazione 'In Mezz’Ora', il suo vecchio amico Massimo D’Alema: un’amicizia ve­ra, che i giornali tendono sempre a rappre­sentare con una foto d’epoca, datata 1976, in cui lei, Walter Veltroni — 'ancora senza certe profonde stempiature' — Fabio Mus­si e, appunto, D’Alema — 'capelli folti tipo afro' — sono all’università di Roma La Sa­pienza in attesa di un intervento di Giorgio Amendola). D’Alema ti ha risposto, un po’ vago, che per «scosse» si intendono «momenti di conflitto, di difficoltà, anche impreve­dibili, che richiedono, come dire? un’op­posizione in grado di assumersi le pro­prie responsabilità»...». «Senti, io con D’Alema non ho parlato né prima, né dopo la trasmissione...». Dai, direttore... «Giuro. Né prima, né dopo. Non è mia abitudine farlo con gli ospiti, e certo non ho fatto eccezione con Massimo, che pure conosco da una vita. Detto questo...». Ecco, detto questo? «Provo a intuire, a dedurre». Dai, prova. «Io penso che Massimo, in fondo, abbia riassunto un pensiero abbastanza diffuso all’interno del centrosinistra». Sarebbe? «La sensazione che la stagione di Berlu­sconi stia entrando in un grave momento di debolezza... da cui potrebbe scaturire, o deflagrare, fai tu, una crisi più ampia». Genere di crisi? «Istituzionale». Spiegati. Cosa potrebbe innescare que­sto genere di crisi? «Non lo so. E suppongo non lo sappia, di preciso, neppure Massimo. Io sospetto l’ar­rivo di altri scandali, di altre foto spiacevo­li... temo storie torbide... credo che l’imma­gine internazionale di Berlusconi, già com­plicata nei rapporti con l’amministrazione Obama, nel volgere di un tempo non lun­ghissimo, possa risultare ulteriormente danneggiata». Berlusconi parla di «piano eversivo». «D’Alema non crede all’ipotesi del com­plotto. Con me, in trasmissione, è stato piuttosto chiaro. D’Alema, se posso aggiun­gere, è anzi più sottile: e dice che quando il Cavaliere parla di complotto, parla ai suoi. Gli spiega la scena dell’accerchiamento». Per questo poi... «Arrivano in difesa Calderoli e Cicchitto, certo. Annusano, anche loro, il pericolo». Francesco Cossiga, sul Giornale, insi­nua che sia già pronta la successione al Cavaliere... «Il governatore della Banca d’Italia, Ma­rio Draghi? Se è per questo, girano anche altri nomi... No, io dico che la situazione è molto in evoluzione». Direttore, sembri molto informata. «Ragiono, leggo, parlo, faccio questo me­stiere da una vita. Ma puoi escludere che D’Alema m’abbia detto qualcosa». Anche in privato? Senti: cosa ti ha det­to sul congresso del Pd? «Ne ha parlato in trasmissione. Ha ribadi­to di tenere per Bersani. Poi, se vuoi la mia idea...». Certo. Qual è? «Si profilasse davvero una crisi grave, strategica, istituzionale per il Paese... beh, io penso che D’Alema non esiterebbe a tor­nare in campo. Ma oltre il Pd». Oltre, scusa, in che senso? «Sarebbe pronto a rimettersi in gioco da statista tra gli statisti...».

Fabrizio Roncone

1 commenti:

Nessie ha detto...

I soliti maiali hanno in mente di cuocersi il Berlusca a puntino da qui al G8 dove l'Italia presiederà al turno all'Aquila. L'Annunziata mi sta sulle scatole, ma temo che stavolta abbia detto la verità .