martedì 16 giugno 2009

E sarebbe ora...

Immigrati, la Lega: "No ai bivacchi nei parchi" di Andrea Indini

Milano - "Le scene di degrado non possono più essere minimamente tollerate. E' inammissibile che anche in alcune zone di Milano ci siano veri e propri assembramenti di cittadini stranieri che sostano nei giardini pubblici, ad ogni ora del giorno e della notte". Al Pirellone il capodelegazione della Lega Nord, Davide Boni, sbotta e denuncia una situazione che da troppo tempo affligge numerosi Comuni lombardi. Non da ultimo il caso dei giardini di piazza Oberdan a Milano. "Chi non è in regola e non ha mezzi di sostentamento - continua l'esponente del Carroccio - deve essere allontanato dal nostro Paese e non 'spostato' in un altro quartiere della città".
Cosa sta succedendo? "E' un problema che si ripropone ogni estate, ma che va sanato una volta per tutte. Ora che inizia il caldo abbiamo i giardini e gli spazi verdi pieni di immigrati. Al di là dell'irregolarità di molti di questi che sono clandestini, va a finire che i parchi vengano vissuti diversamente da quello per cui sono creati".
I parchi sono aperti a tutti... "Sicuramente. Così deve essere. Ma ci devono essere delle regole ben precise. Già ogni domenica di tutto l'anno i sudamericani trasformano i parchi in griglierie: bivaccano, pranzano, si ubriacano... Figuriamoci ora, con l'avvento del bel tempo e con le giornate che si fanno più lunghe, cosa diventano."
Vorrebbe quindi vietare i parchi questa gente? "Nessuno vuole vietare niente a nessuno. Questo sia ben chiaro. Gli spazi verdi esistono proprio per essere vissuti. Ma, ripeto, perché possano essere vissuti da tutti ci vogliono regole precise."
Cosa si può fare? "Il Comune di Brescia si sta muovendo molto bene in questo senso regolamentando l'uso delle aree verdi e garantendo sicurezza e fruibilità a tutti i cittadini, dai più piccoli agli anzini. E lo stesso sta facendo la Giunta Moratti a Milano. Il vicesindaco Riccardo De Corato sta svolgendo un ottimo lavoro tutelando il territorio ad ogni ora."
E la Regione? "Anche al Pirellone stiamo portando avanti il lavoro anche se i parchi sono di competenza comunale... E, per questo, i Comuni devono fare di più."
Tutt'altro discorso per i rom. Una volta sgomberati, vanno a occupare un'altra area. E' un circolo vizioso. Cosa si può fare? "Bisogna adottare il principio per cui ognuno deve darsi da fare per monitorare il territorio di sua competenza. Per esempio: le Ferrovie hanno il dovere di tenere sotto controllo le aree adiacenti alle stazioni e agli scambi ferroviari, in modo che queste 'zone di nessuno' non diventino in realtà un ricovero sicuro per realizzare un nuovo campo nomadi abusivo."
Gli sgomberi non sono, dunque, inutili? "Affatto. Tuttavia sarebbe inutile e dispendioso che, mentre le istituzioni impiegano uomini e risorse per smantellare questi accampamenti, chi è proprietario dell’area non si preoccupa di metterla in sicurezza in maniera definitiva. Gli sgomberi devono essere mirati e non considerati alla stregua di un trasloco da un 'ponte' all’altro della nostra città"

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