martedì 16 giugno 2009

Provinciali

Di Ruscio e Basso firmano la pace

L’ex sindaco di Montegranaro sarà vicepresidente. L’accordo raggiunto nella notte Fermo Il coordinatore regionale del Pdl Remigio Ceroni la chiama “conversione sulla via di Damasco”. Franca Romagnoli, leader provinciale del partito, parla invece di “tandem che sarà sicuramente vincente”. Il segretario marchigiano dell’Udc Antonio Pettinari paragona Fermo a Macerata, dove l’unità del centrodestra ha regalato una storica vittoria a Capponi su Silenzi. “Qui sarà uguale”. Tra Gianni Basso e Saturnino Di Ruscio scoppia insomma improvvisamente la pace. Accordo fatto, tra i due: se il sindaco di Fermo vincerà le elezioni, l’ex primo cittadino di Montegranaro sarà il suo vice. L’annuncio viene dato nel corso di quella che doveva essere una conferenza riservata alla stampa ma che si è subito trasformata in una convention con tanto di interventi, applausi, foto ricordo e tanti militanti (presenti in sala più di cento persone). Coi giornalisti messi all’angolo. La notte porta consiglio. La quadra è stata trovata alle cinque di mattina, dopo una riunione fiume del gruppo di sostenitori di Basso. Tutti i “big” presenti portavano ieri sul volto i segni della faticaccia notturna. “Tra di noi - esordisce Basso - c’è stata più di qualche incomprensione. Al primo turno è come se avessimo fatto le primarie. E le nostre sono state primarie vere - sottolinea -. Ci saremmo aspettati l’apparentamento ma non è stato possibile. Abbiamo fatto l’accordo e da oggi Basso è il sostenitore più accanito di Di Ruscio”. La folla applaude. Gli attacchi reciproci tra i due in campagna elettorale sembrano - incredibile - solo un lontano ricordo. “Oggi serve unità, unità, unità - ripete Basso -. Insieme possiamo vincere”. Anche Di Ruscio si mostra soddisfatto della sintesi trovata, che dovrebbe regalare alla squadra di Basso anche un paio di assessorati di peso. Massucci “traditore”. Di Ruscio riserva un attacco al leader del movimento di centro Gaetano Massucci, fresco di apparentamento con il centrosinistra. “Molti candidati del suo gruppo sono qui con noi perché non hanno gradito il suo tradimento - dice il sindaco di Fermo -. Non l’hanno gradito neppure gli operai della Sadam, a cui Massucci aveva promesso sostegno alla centrale salvo poi rinnegare il suo programma per confluire nella coalizione Cesetti. Ma d’altronde la coerenza non fa parte dello schieramento avversario”. I due ex nemici suggellano i loro interventi con una stretta di mano. Su cui Basso scherza: “A Gismondi (neo sindaco di Montegranaro, presente in sala e molto applaudito: “Più applausi io di Basso - scherza a margine - ma non diteglielo!”) ha portato bene. Sarà lo stesso qui”. Dalle polemiche alla sintonia. Le polemiche, si diceva, sembrano un lontano ricordo. Persino quelle in cui Basso sosteneva l’incompatibilità di Di Ruscio sindaco e presidente, controllato e controllore. “Adesso - risponde ai giornalisti - lo controllo io”. E chi garantisce che il giorno dopo la vittoria il centrodestra non ricominci a litigare? “Se c’è stato un comune in cui la maggioranza ha governato unita e senza crisi, questo è quello di Montegranaro. Ho fatto le mie battaglie - afferma Basso - ma ora è il momento dell’unità. Gli elettori possono stare tranquilli”. Ma perché questo ripensamento? “Perché senza di me il centrodestra non avrebbe vinto”. Ancora una domanda: Basso chiederà a Di Ruscio di dimettersi da sindaco di Fermo una volta vinta la provincia? “Non sono un consigliere del comune di Fermo, mi occupo di provincia”, è la risposta non risposta. Presente anche Patrizia Nicolini, che fin dal primo momento ha dato il suo appoggio. “E Nino - sottolinea - mi ha promesso un ruolo di rilievo per i liberali”. La frase imbarazza Di Ruscio, che prova a sdrammatizzare: “Sì, le ho promesso un bacio”, e fa per abbracciarla. Ma lei pronta: “No, no. Mi hai promesso qualcos’altro”. Poltrone? I commenti. Soddisfatta si dice la Romagnoli. “Di Ruscio presidente e Basso vice è la proposta che feci io in tempi non sospetti. Questo è un accordo, non un apparentamento tecnico, che consentirà di avere una maggioranza di 17 consiglieri. Vigilerò - è la frecciata per Massucci - affinché la Giunta regionale non faccia nomine strane nel settore sanità. A pensar male si fa peccato però...”. Ceroni detta tre condizioni per il ballottaggio: un grande successo a M.Granaro, miglioramento su Amandola e exploit a Fermo.

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