E’ accaduto ieri sera poco prima delle 20 in via Terrazzini, ma l’e pisodio era iniziato poco prima in via Zola. Qui i tre tunisini - di 18, 24 e 25 anni, risultati poi tutti clandestini - avevano rubato una bicicletta nei giardinetti. Alcune persone, che si erano accorti dell’accaduto, hanno intimato ai tre giovani di lasciare la bicicletta e di andarsene. Sarebbe potuto finire tutto qui, invece i tunisini, per tutta risposta, si sono abbassati i pantaloni mostrando i genitali a una donna che era insieme alle due figlie. Pare, ma la circostanza è tutta da verificare, che uno dei tunisini abbia messo anche una mano in faccia alla mamma per impedirle di gridare. Nel frattempo, comunque, si era formato un gruppetto di circa 20 persone pronte ad intervenire in difesa dalla donna e delle bambine. I tre si sono probabilmente accorti che la situazione stava precipitando e allora hanno cercato di fuggire, cominciando a correre in direzione di via Terrazzini. Qualcuno ha avvertito il 113, e dalla questura sono state fatte uscire tre pattuglie delle volanti, altri hanno invece cominciato ad inseguire i tunisini. La caccia all’uomo è andata avanti per un centinaio di metri, poi i tre giovani hanno cercato di nascondersi nella chiostra interna di un palazzo di via Terrazzini 116, vicino all’incrocio con via dell’Oriolino. I poliziotti sono stati i primi a intervenire e a fermare i tre tunisini dentro la piccola chiostra, dove si affacciano diverse abitazioni e dove erano parcheggiate alcune auto. Gli agenti, durante una breve perlustrazione, hanno anche trovato un coltello: qualcuno dei tre aveva cercato di nasconderlo dietro la ruota di scorta di una Suzuki in sosta. Intanto, fuori, la folla era aumentata di dimensioni: quaranta, forse cinquanta persone, assediavano l’ingresso della chiostra, impedendo ai poliziotti di uscire con i tre tunisini. Sono stati minuti di grande tensione, con gli agenti che hanno chiesto l’i ntervento di rinforzi. Ma prima che arrivassero altre pattuglie di polizia e carabinieri ecco che la folla ha cercato di farsi giustizia, scagliandosi contro i tunisini. I poliziotti si sono così trovati nel mezzo e hanno ricevuto diversi colpi. Il suono delle sirene ha poi disperso la folla, e gli agenti sono riusciti ad allontanarsi portando in questura i tunisini. I tre sono stati arrestati con l’accusa di rapina e resistenza.
giovedì 2 luglio 2009
Linciaggio
Via Terrazzini. Tunisini inseguiti dalla folla inferocita. Rischiano il linciaggio dopo un furto. Tre giovani tunisini rischiano il linciaggio dopo un furto. I tre hanno rubato una bicicletta nei giardinetti poi hanno mostrato i genitali a una donna che era insieme alle due figlie. Poi i tre sono stati bloccati dai poliziotti, ma la folla - sempre più numerosa - ha cercato di linciare i tre giovani nordafricani di Alessandro Guarducci
E’ accaduto ieri sera poco prima delle 20 in via Terrazzini, ma l’e pisodio era iniziato poco prima in via Zola. Qui i tre tunisini - di 18, 24 e 25 anni, risultati poi tutti clandestini - avevano rubato una bicicletta nei giardinetti. Alcune persone, che si erano accorti dell’accaduto, hanno intimato ai tre giovani di lasciare la bicicletta e di andarsene. Sarebbe potuto finire tutto qui, invece i tunisini, per tutta risposta, si sono abbassati i pantaloni mostrando i genitali a una donna che era insieme alle due figlie. Pare, ma la circostanza è tutta da verificare, che uno dei tunisini abbia messo anche una mano in faccia alla mamma per impedirle di gridare. Nel frattempo, comunque, si era formato un gruppetto di circa 20 persone pronte ad intervenire in difesa dalla donna e delle bambine. I tre si sono probabilmente accorti che la situazione stava precipitando e allora hanno cercato di fuggire, cominciando a correre in direzione di via Terrazzini. Qualcuno ha avvertito il 113, e dalla questura sono state fatte uscire tre pattuglie delle volanti, altri hanno invece cominciato ad inseguire i tunisini. La caccia all’uomo è andata avanti per un centinaio di metri, poi i tre giovani hanno cercato di nascondersi nella chiostra interna di un palazzo di via Terrazzini 116, vicino all’incrocio con via dell’Oriolino. I poliziotti sono stati i primi a intervenire e a fermare i tre tunisini dentro la piccola chiostra, dove si affacciano diverse abitazioni e dove erano parcheggiate alcune auto. Gli agenti, durante una breve perlustrazione, hanno anche trovato un coltello: qualcuno dei tre aveva cercato di nasconderlo dietro la ruota di scorta di una Suzuki in sosta. Intanto, fuori, la folla era aumentata di dimensioni: quaranta, forse cinquanta persone, assediavano l’ingresso della chiostra, impedendo ai poliziotti di uscire con i tre tunisini. Sono stati minuti di grande tensione, con gli agenti che hanno chiesto l’i ntervento di rinforzi. Ma prima che arrivassero altre pattuglie di polizia e carabinieri ecco che la folla ha cercato di farsi giustizia, scagliandosi contro i tunisini. I poliziotti si sono così trovati nel mezzo e hanno ricevuto diversi colpi. Il suono delle sirene ha poi disperso la folla, e gli agenti sono riusciti ad allontanarsi portando in questura i tunisini. I tre sono stati arrestati con l’accusa di rapina e resistenza.
E’ accaduto ieri sera poco prima delle 20 in via Terrazzini, ma l’e pisodio era iniziato poco prima in via Zola. Qui i tre tunisini - di 18, 24 e 25 anni, risultati poi tutti clandestini - avevano rubato una bicicletta nei giardinetti. Alcune persone, che si erano accorti dell’accaduto, hanno intimato ai tre giovani di lasciare la bicicletta e di andarsene. Sarebbe potuto finire tutto qui, invece i tunisini, per tutta risposta, si sono abbassati i pantaloni mostrando i genitali a una donna che era insieme alle due figlie. Pare, ma la circostanza è tutta da verificare, che uno dei tunisini abbia messo anche una mano in faccia alla mamma per impedirle di gridare. Nel frattempo, comunque, si era formato un gruppetto di circa 20 persone pronte ad intervenire in difesa dalla donna e delle bambine. I tre si sono probabilmente accorti che la situazione stava precipitando e allora hanno cercato di fuggire, cominciando a correre in direzione di via Terrazzini. Qualcuno ha avvertito il 113, e dalla questura sono state fatte uscire tre pattuglie delle volanti, altri hanno invece cominciato ad inseguire i tunisini. La caccia all’uomo è andata avanti per un centinaio di metri, poi i tre giovani hanno cercato di nascondersi nella chiostra interna di un palazzo di via Terrazzini 116, vicino all’incrocio con via dell’Oriolino. I poliziotti sono stati i primi a intervenire e a fermare i tre tunisini dentro la piccola chiostra, dove si affacciano diverse abitazioni e dove erano parcheggiate alcune auto. Gli agenti, durante una breve perlustrazione, hanno anche trovato un coltello: qualcuno dei tre aveva cercato di nasconderlo dietro la ruota di scorta di una Suzuki in sosta. Intanto, fuori, la folla era aumentata di dimensioni: quaranta, forse cinquanta persone, assediavano l’ingresso della chiostra, impedendo ai poliziotti di uscire con i tre tunisini. Sono stati minuti di grande tensione, con gli agenti che hanno chiesto l’i ntervento di rinforzi. Ma prima che arrivassero altre pattuglie di polizia e carabinieri ecco che la folla ha cercato di farsi giustizia, scagliandosi contro i tunisini. I poliziotti si sono così trovati nel mezzo e hanno ricevuto diversi colpi. Il suono delle sirene ha poi disperso la folla, e gli agenti sono riusciti ad allontanarsi portando in questura i tunisini. I tre sono stati arrestati con l’accusa di rapina e resistenza.
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2 commenti:
IL DDL SICUREZZA E' STATO APPROVATO DEFINITIVAMENTE, LA CLANDESTINITA' E' REATO!
Ma la Polizia perchè per salvare noi dalla feccia clandestina non si vede mai, ma per tirare fuori loro dalla nostra LEGITTIMA rabbia, intervengono in forze dopo 10 secondi?
Mmmmm... Quindi i soldi per la benzina pare che la polizia ce li abbia, dopotutto.
Speriamo che la prossima volta trovino un pelino di traffico, giusto per arrivare cinque minuti in ritardo...
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